venerdì 26 gennaio 2018

Pulizia del San Giovanni. Negli anni un autentico Jolly per far soldi.



Nicotera. Ha una base d’asta pari a 9 mila 91 euro il bando di gara che il Comune si appresta ad espletare per la pulizia e l’apertura della foce del collettore San Giovanni, per 24 mesi, a Nicotera Marina. Compito del servizio sarà “l’allontanamento della sabbia accumulata dall’azione di trasporto solido del mare sulla foce al fine di ripristinare la continuità idraulica”. Un lavoro di fondamentale importanza il cui scopo è anche preventivo. Di solito, infatti, il Comune procedeva alla pulizia del fosso in seguito alle note giunte dalla Prefettura in caso di allerta meteo. Il letto del fosso si riempie in genere dei più svariati oggetti, oltre alla vegetazione selvaggia, che cresce rigogliosa anche grazie al nutrimento dei liquami fognari che qui confluiscono, i vari collettori minori, ad esso collegati, consegnano suppellettili vari, elettrodomestici, pneumatici e tutto ciò di cui la gente si disfa scaraventadolo nelle campagne e nei dirupi che poi le piogge abbondanti condurrano nei fossi. Un lavoro, dunque, che si rende necessario anche per la salubrità del mare, anche se, per usare una metafora che rimanga in tema, è solo una goccia nell’oceano. Il problema reale del territorio adiacente il litorale è l’enorme reticolo di fossi che solcano lo come una grata; ogni solco, spesso nascosto tra la vegetazione o in posti di non facile accesso, se non per chi conosce bene la zona, è quasi come una condotta segreta verso il mare capace di trasportare qualsiasi liquame. Un territorio insomma che somiglia a un labirinto e che, proprio per la sua conformità, ha reso facile ai malintenzionati la possibilità di disfarsi di rifiuti liquidi d’ogni genere.
Il San Giovanni ha rappresentato, inoltre, l’alibi perfetto per un incredibile spreco di denaro che si è consumato durante la passata amministrazione. Degli interventi costosissimi sul San Giovanni si è perso il conto. Dal 2013 al maggio del 2016 ci sono stati ben 24 appalti sul fosso: qualcosa come 140 mila euro di interventi inutili e appalti dai costi esagerati. Si pensi che nel marzo del 2014 l’amministrazione Pagano affidò alla ditta Imprecap un lavoro di somma urgenza pari a 6 mila 500 euro. Una somma folle che paragonata ai 9 mila euro per due anni di interventi messi in conto dalla Terna commissariale lascia assai perplessi. Insomma, il San Giovanni è sempre stato una mucca da spremere allegramente capace di partorire tanti di quegli appalti e lavori di somma urgenza dalle cifre inspiegabilmente alte. Ma insieme ai soldi lievitavano le emergenze, anno dopo anno, che spogliavano le tasche dei cittadini e danneggiavano il territorio.

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