Nicotera.
Il
pullman con a bordo i cinquanta migranti provenienti dal centro di accoglienza
di Briatico è giunto a Nicotera verso le due e un quarto del pomeriggio di ieri.
Il mezzo, scortato dalla Polizia, ha trovato ad attenderli, davanti all’Hotel Miragolfo,
i Carabinieri della locale stazione e la Polizia municipale. Gli ospiti sono
tutti maschi, giovani, dai diciotto ai trent’anni. Provengono, per la maggior
parte, dall’Africa Subsahariana, ma vi sono anche dei pakistani e altri
asiatici, prevalentamente musulmani, tuttavia tra di essi vi è chi professa la
religione cattolica. Le persone arrivate ieri rappresentano la prima tranche: sono
previsti altri due arrivi, infatti il Centro ospiterà in tutto 140 persone. Con
la giornata di ieri, quindi, gli insistenti rumors dell’apertura di un centro
di accoglienza a Nicotera, hanno assunto le fattezze della concretezza,
trasformandosi in realtà. L’Hotel Miragolfo, magnifico albergo a quattro stelle
chiuso da anni, riapre i battenti per una causa umanitaria. Ieri sera i suoi
sontuosi lampadari da reggia imperiale illuminavano la hall, mentre gli ospiti,
non appena arrivati, già abbandonavano la superba dimora per familiarizzare con la
città. La notizia dell’apertura del
Centro di accoglienza, già un anno fa, non era stata accolta in paese con
particolare entusiamo; anzi, l’dea di avere nel cuore di Nicotera una struttura
del genere aveva sortito una certa apprensione nei cittadini, relativamente
alle quesioni di integrazione e sicurezza, in un contesto già gravato da una
serie di problematiche connesse a un tessuto sociale disgregato e impietrito
dalle azioni della criminalità organizzata. Sull’intero iter che ha portato a
questa determinazione, è sempre stato steso un velo di silenzio, difficilissimo
da squarciare. Tutta la questione, dall’inizio alla fine, è sembrata una faccenda
dai contorni misteriosi, e un po’ privati, in cui cittadini e giornalisti non
erano tenuti a ficcarci il naso. Infatti, fino all’ultimo momento Nicotera è
rimasta all’oscuro di tutto; e una bella mattina (quella di ieri), ha scoperto
di avere in pieno centro una struttura di accoglienza per migranti, che
arriverà a contare 150 maschi adulti. Qui vi alloggeranno gli ospiti del Centro
di Briatico, destinato alla chiusura dopo le note vicende giudiziarie che hanno
condotto il prefetto di Vibo, Guido Longo, a commissariarlo.
La struttura nicoterese
sarà gestita dall’associazione
culturale agrigentina Acuarinto, che da circa un ventennio opera nel settore, ed
è legata alla Gepsa, multinazionale francese specializzata nella gestione delle
carceri francesi, e che è, a sua volta, controllata, attraverso la Cofely
Italia, dalla Gdf Suez, oggi Engie, un
colosso mondiale dell'energia, al secondo posto per fatturato nel 2013 con
oltre 80 miliardi di euro. La
Gepsa, in Italia, riesce ad aggiudicarsi molti appalti nel settore
dell’accoglienza, grazie anche al sodalizio con la nostra Acuarinto, a cominciare
dal Cie di Roma, a Ponte Galeria, a quello di via Corelli a Milano al Cara di
Castelnuovo di Porto. Come evidenziato dal Quotidiano, in un inchiesta di un
anno fa, “la Gespa, cavalcando quel cavallo di Troia che era l’Acuarinto, ebbe
vita più semplice, un bel passe-partout dal nome italianissimo per iniziare la
florida stagione della mietitura dei successi” nel campo dell’accoglienza
migranti nel Belpaese, sempre pronto a spalancare i suoi porti alle navi
cariche di speranze e nuove risorse.
Nicotera, che stamattina si sveglierà con gli inattesi ospiti,
dovrà cominciare a fare i conti con una nuova realtà, di cui l’integrazione è
la vera chiave per conviverci al meglio.
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