Nicotera.
L’antichissimo
borgo di Comerconi (la sua fondazione risale al 900 d.c.) somiglia sempre di
più a uno di quei paeselli rarefatti in cui il tempo si è fermato, in cui
persino la storia sembra essersi dimenticata della sua esistenza. Un piccolo bar,
un negozietto di generi alimentari, la chiesa: questi i punti intorno al quale
ruota la vita sociale del paese.
Il progressivo
spopolamento, dovuto ai flussi migratori, ha svuotato sempre di più la frazione
di Nicotera ai piedi del Monte Poro, ma il suo fascino è rimasto immutato: lo
si trova negli incantevoli scorci del centro storico; in un affaccio, nella
piazzetta del paese, che sotto lo sguardo clemente di Padre Pio,
riesce ad abbracciare persino l’immensità del mare. Comerconi è lontanissimo
dai ritmi turbolenti dei tempi moderni, che fagocitano il gusto della lentezza
e del silenzio, ma è immerso nel suo mondo cristallizzato che conserva intatta
la memoria dei tempi andati. E benchè tutto sembra appartenga a un’epoca ormai
lontana, Comerconi si distingue per l’incredibile energia e spirito
imprenditoriale dei suoi abitanti. Una popolazione, pur se decimata dalla
diaspora, tenacemente attaccata al paese d’origine e decisa a migliorarne la
qualità della vita. E
così è doveroso sottolineare che a
Comerconi vi sono numerose aziende che producono prodotti tipici: salumi,
olio, vino. Particolare l’innato talento
artistico e recitativo di questi abitanti che non si arrendono alla monotonia
della vita di paese: hanno infatti creato una compagnia d’arte drammatica,
grazie alla quale gli attori si cimentano in esilaranti performances che
colorano le serate estive, mentre imperdibile è l’appuntamento invernale con il
presepe vivente, quando il caratteristico centro storico nel periodo natalizio
si trasforma nella Betlemme di duemila anni fa, facendo rivivere l’atmosfera
incantevole e magica che accolse la nascita del Salvatore.
Comerconi però presenta
una serie di criticità che intralciano l’ottimismo e le buone intenzioni di chi
vi abita. Ciò che amareggia gli abitanti dell’antico borgo è che delle
problematiche del paese in genere ci si ricorda durante il periodo delle
consultazioni elettorali. Poi su tutto cala il silenzio, mentre i problemi di
sempre rimangono drammaticamente attuali.
L’attenzione del
visitatore che si addentra nella frazione pedemontana viene catturata da una
pensilina completamente rovinata dal tempo e dagli agenti atmosferici. Non
esiste più la panchina e la copertura presenta vistosi squarci che rendono
inutile la sua funzione di protezione dalla pioggia e dal vento. Eppure qui
ogni mattina si assiepano i ragazzi che vengono condotti a Nicotera dallo
scuolabus. Proseguendo il sopralluogo nel piccolo centro ci si imbatte in una
serie di fossi che lastricano tutto il territorio di Comerconi, scendendo dallo
scosceso pendio del Monte Poro. Tra questi uno merita una particolare
attenzione perché si trova proprio all’ingresso del paese e al di sopra di esso
si trova un ponte che conduce in centro. Tale fosso, da quanto si è potuto
apprendere, già osservato dai tecnici della Provincia, è completamente invaso da
sterpaglie e vegetazione selvaggia, il che compromette il naturale fluire delle
acque in caso di pioggia. Per tal motivo esso è percepito dai residenti come
fonte di un notevole rischio idrogeologico: la pulizia del canalone non può
essere affidata totalmente ai proprietari delle terre limitrofe ad esso, ma
urge un attento monitoraggio da parte degli enti preposti.
L’intero territorio
nicoterese è solcato da diversi fossi e fiumane che, come abbiamo evidenziato
in altre occasioni, nei periodi di piogge torrenziali causano una serie di
disagi. A Comerconi almeno due tagliano il
centro abitato: a quello già segnalato se ne aggiunge un altro nel punto più
alto del paese, e a quest’ultimo è collegato la storia dell’antichissima e
caratteristica fontanella di Comerconi, dalla cui fonte sgorga l’acqua
proveniente dalle alture del Poro. Nel momento in cui è stato costruito un
argine al fosso, a causa dei lavori in corso, la fontanella è stata spostata
dalla sua sede naturale. Non è più poi stato possibile riporla nel suo al suo
posto originario. Il problema è che
per le molte persone anziane che abitano in paese è faticoso scendere e
soprattutto salire la ripida scala che porta alla fontana con le braccia
piene di bottiglie.
Addentrandoci all’interno
del centro storico, è possibile ravvisare il degrado e la fatiscenza tipici di
tanti antichi borghi calabresi. Pur nella bellezza e nel fascino di alcuni
scorci, anche per Comerconi, come per molti antichi quartieri nicoteresi,
sarebbe auspicabile un censimento delle varie case che sembrano cedere sotto il
peso del tempo e dell’incuria. Le strade, come per la vicina Preitoni, sono
rovinate e lastricate di solchi, segno di mancata manutenzione. Intanto
gli abitanti attendono che un occhio benevolo si posi sul piccolo borgo, e che
ci si attivi per donargli un briciolo di decoro, anche se la crisi imperante
non ammette di posare lo sguardo su un paesello di 190 abitanti, pur nelle sue
eclatanti difficoltà.
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