domenica 16 marzo 2014

Comerconi, antico borgo abbandonato. Necessita di interventi urgenti.






Nicotera. L’antichissimo borgo di Comerconi (la sua fondazione risale al 900 d.c.) somiglia sempre di più a uno di quei paeselli rarefatti in cui il tempo si è fermato, in cui persino la storia sembra essersi dimenticata della sua esistenza. Un piccolo bar, un negozietto di generi alimentari, la chiesa: questi i punti intorno al quale ruota la vita sociale del paese.
Il progressivo spopolamento, dovuto ai flussi migratori, ha svuotato sempre di più la frazione di Nicotera ai piedi del Monte Poro, ma il suo fascino è rimasto immutato: lo si trova negli incantevoli scorci del centro storico; in un affaccio, nella piazzetta del paese, che sotto lo sguardo clemente di Padre Pio, riesce ad abbracciare persino l’immensità del mare. Comerconi è lontanissimo dai ritmi turbolenti dei tempi moderni, che fagocitano il gusto della lentezza e del silenzio, ma è immerso nel suo mondo cristallizzato che conserva intatta la memoria dei tempi andati. E benchè tutto sembra appartenga a un’epoca ormai lontana, Comerconi si distingue per l’incredibile energia e spirito imprenditoriale dei suoi abitanti. Una popolazione, pur se decimata dalla diaspora, tenacemente attaccata al paese d’origine e decisa a migliorarne la qualità della vita. E così è doveroso sottolineare che a  Comerconi vi sono numerose aziende che producono prodotti tipici: salumi, olio, vino.  Particolare l’innato talento artistico e recitativo di questi abitanti che non si arrendono alla monotonia della vita di paese: hanno infatti creato una compagnia d’arte drammatica, grazie alla quale gli attori si cimentano in esilaranti performances che colorano le serate estive, mentre imperdibile è l’appuntamento invernale con il presepe vivente, quando il caratteristico centro storico nel periodo natalizio si trasforma nella Betlemme di duemila anni fa, facendo rivivere l’atmosfera incantevole e magica che accolse la nascita del Salvatore.
Comerconi però presenta una serie di criticità che intralciano l’ottimismo e le buone intenzioni di chi vi abita. Ciò che amareggia gli abitanti dell’antico borgo è che delle problematiche del paese in genere ci si ricorda durante il periodo delle consultazioni elettorali. Poi su tutto cala il silenzio, mentre i problemi di sempre rimangono drammaticamente attuali.
L’attenzione del visitatore che si addentra nella frazione pedemontana viene catturata da una pensilina completamente rovinata dal tempo e dagli agenti atmosferici. Non esiste più la panchina e la copertura presenta vistosi squarci che rendono inutile la sua funzione di protezione dalla pioggia e dal vento. Eppure qui ogni mattina si assiepano i ragazzi che vengono condotti a Nicotera dallo scuolabus. Proseguendo il sopralluogo nel piccolo centro ci si imbatte in una serie di fossi che lastricano tutto il territorio di Comerconi, scendendo dallo scosceso pendio del Monte Poro. Tra questi uno merita una particolare attenzione perché si trova proprio all’ingresso del paese e al di sopra di esso si trova un ponte che conduce in centro. Tale fosso, da quanto si è potuto apprendere, già osservato dai tecnici della Provincia, è completamente invaso da sterpaglie e vegetazione selvaggia, il che compromette il naturale fluire delle acque in caso di pioggia. Per tal motivo esso è percepito dai residenti come fonte di un notevole rischio idrogeologico: la pulizia del canalone non può essere affidata totalmente ai proprietari delle terre limitrofe ad esso, ma urge un attento monitoraggio da parte degli enti preposti.
L’intero territorio nicoterese è solcato da diversi fossi e fiumane che, come abbiamo evidenziato in altre occasioni, nei periodi di piogge torrenziali causano una serie di disagi.  A Comerconi almeno due tagliano il centro abitato: a quello già segnalato se ne aggiunge un altro nel punto più alto del paese, e a quest’ultimo è collegato la storia dell’antichissima e caratteristica fontanella di Comerconi, dalla cui fonte sgorga l’acqua proveniente dalle alture del Poro. Nel momento in cui è stato costruito un argine al fosso, a causa dei lavori in corso, la fontanella è stata spostata dalla sua sede naturale. Non è più poi stato possibile riporla nel suo al suo posto originario. Il problema è che per le molte persone anziane che abitano in paese è faticoso scendere e soprattutto salire la ripida scala che porta alla fontana con le braccia piene di bottiglie.
Addentrandoci all’interno del centro storico, è possibile ravvisare il degrado e la fatiscenza tipici di tanti antichi borghi calabresi. Pur nella bellezza e nel fascino di alcuni scorci, anche per Comerconi, come per molti antichi quartieri nicoteresi, sarebbe auspicabile un censimento delle varie case che sembrano cedere sotto il peso del tempo e dell’incuria. Le strade, come per la vicina Preitoni, sono rovinate e lastricate di solchi, segno di mancata manutenzione. Intanto gli abitanti attendono che un occhio benevolo si posi sul piccolo borgo, e che ci si attivi per donargli un briciolo di decoro, anche se la crisi imperante non ammette di posare lo sguardo su un paesello di 190 abitanti, pur nelle sue eclatanti difficoltà.

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