San Calogero. Ieri pomeriggio San Calogero si è fermata. Ammutolita e attonita
ha accompagnato nel suo ultimo viaggio Domenico Prestia, stroncato dalla
leucemia a soli 29 anni. Negozi chiusi, saracinesche abbassate, mentre una
tristezza imperante aleggiava per le strade del paese. Un’intera comunità ha
partecipato ai funerali di un giovane che si affacciava alla vita. Ha tentato
di lenire il dolore inconsolabile dei famigliari e della neo moglie. La
cerimonia funebre è stata officiata dal parroco don Antonio Farina, che solo
due giorni prima aveva unito in matrimonio Domenico e il suo grande amore,
Sabrina Monteleone.
La storia che vi raccontiamo oggi sembra tratta da un romanzo d’amore
ottocentesco, uno di quei romanzi in cui eros e thanatos si intrecciano in un
binomio indissolubile. In cui l’amore sfida la morte, e pone il suo sigillo di
immortalità su un legame profondo che non si arrende alle oscure logiche di un
destino incomprensibile e crudele.
Domenico e Sabrina hanno vissuto pienamente il senso della parola amore, che,
nel suo significato etimologico, significa “senza morte”. Quell’amore vero che
sopravvive alla morte, con la sua forza e la sua tenacia.
Raccontare la loro storia è come incontrare la musa ispiratrice di quei
romanzieri che raccontano tragiche storie d’amore. E infatti questa vicenda
sembra uscita dalla penna dannata e struggente di Emily Bronte, autrice di Cime
tempestose (romanzo d’amore e di morte, ormai consacrato all’immaginario
collettivo di intere generazioni). Ma questa storia non è affatto un romanzo, è
un dramma vero, con protagonisti autentici in carne ed ossa, con dei familiari
annichiliti dal dolore, con un comunità (quella sancalogerese) che assiste in
lacrime a una tragedia venata di accenti di vera poesia; ma è soprattutto la
storia di Domenico e Sabrina.
Una storia nata tra i banchi di scuola. Cresciuta tra le speranze e i sogni
della gioventù. La passione, i progetti e gli studi universitari, all’insegna
di un sogno d’amore, da coronare con il matrimonio. Tre anni fa, però, nella
loro vita di fidanzatini felici prorompe la malattia. L’amore, il futuro, i
sogni hanno dovuto fare i conti con una grande incognita. Domenico scopre
infatti di avere la leucemia, male subdolo e tenace, che a San Calogero ha già
mietuto diverse vittime. Ma Domenico, non si dà per sconfitto. Munito dalla sua
forza di volontà e dalla voglia di vivere, sorretto soprattutto dall’amore
profondo della sua Sabrina, combatte contro il temibile male. Si laurea in
ingegneria, dà gli ultimi cinque esami che lo separano dalla laurea.
Le malattia però continua a fare il suo malefico corso, fino a togliergli
lentamente le forze. Frequenti negli ultimi tempi i ricoveri presso l’ospedale
di Reggio Calabria. Sabrina, i suoi famigliari, gli amici non lo hanno mai
lasciato solo. Ma Domenico sa bene che sta perdendo la battaglia più cruenta
della sua vita. Affronta gli ultimi mesi del suo viaggio terreno con
incredibile coraggio. L’11 marzo ha compiuto 29 anni. L’ultimo compleanno di
Domenico si vena di un indissolubile miscuglio di struggente dolore e di
poesia, sotto l’egida dell’amore. E proprio Sabrina fa il regalo più grande a
Domenico: gli chiede di sposarla; di unirsi in matrimonio, nonostante il triste
epilogo che da lì a poco segnerà la loro storia d’amore. I due ragazzi si
sposano in ospedale. Alla cerimonia religiosa assisteranno i parenti e gli
amici intimi. Il sacerdote benedice l’unione di due ragazzi che si amano. Anche
se dovranno separarsi fisicamente, sono certi che le loro anime resteranno per
sempre unite e che il loro amore non avrà mai fine.
Dopo poche ore Domenico si spegnerà.
Prima di morire, fa in tempo a chiedere alla madre afflitta di salutargli
tutti gli amici e i compaesani. Vuole congedarsi dal mondo regalando un
pensiero e un gesto d’affetto a quanti lo conoscevano e hanno sempre fatto il
tifo per lui. Fa in tempo a regalare l’ultimo saluto alla sua amata Sabrina,
neo sposa. A lei chiede di poter ascoltare ancora una volta la sua canzone
preferita, “Fallow me”. Canzone che echeggerà durante i funerali, e le cui
parole sono un vero e proprio testamento d’amore di Domenico per la sua sposa:
“ti proteggerò sempre amore, senti il mio amore…”.
Una folla immensa ha accompagnato Domenico al cimitero. In un silenzio
irreale, in una compostezza e in un dolore collettivo incolmabile: perché una
comunità ha perso un bravo ragazzo, una bella speranza, un giovane dal futuro
ingiustamente rubato dalle trame di un destino indecifrabile.
Forza Sabrina non mollare, la vita è stata tanto crudele con te e il tuo Domenico, ma anche se per pochi anni avete vissuto intensamente quel grande sentimento che è l' Amore molto raro nel nostro secolo.
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