San Calogero. La
querelle relativa alla fusione della Bcc di San Calogero con la Bcc di Maierato si arricchisce
di nuovi colpi di scena. Infatti è proprio di ieri sera la notizia che Michele Maccarone, imprenditore nonchè
instancabile presidente No fusione, è stato espulso dalla base sociale dell’istituto
sancalogerese. Detto in parole semplici, Maccarone è stato escluso da socio
dell’istituto della cittadina pedemontana. Stesso trattamento accorso
all’azienda Mobili Due Emme Arredo, anch’essa socia dello storico istituto, e
che ha come rappresentante legale e amministratore unico lo stesso Maccarone.
L’espulsione
dell’intrepido socio si configura come un’iniziativa «in ottemperanza a quanto
previsto dallo Statuto Sociale, articolo 14- così si legge nella lettera
recapitata all’interessato da parte della Bcc- ed in considerazione della
violazione- da parte di Maccarone- dell’obbligo di buona fede e correttezza».
La
lettera di espulsione è firmata dal presidente della Bcc di San Calogero Antonino
Barone. Tra quest’ultimo e il comitato No fusione, da quanto è dato sapere, c’è
sempre stata maretta e una scarsa capacità di interazione. Un muro contro muro
che denuncia i segni di una incomunicabilità e di una tensione che ha mostrato
il suo acme con l’eclatante espulsione di uno dei primi soci dell’istituto.
Ma
Michele Maccarone non si è certo fatto prendere dallo sconforto. Ha già
presentato un esposto alla Procura della Repubblica. «Ho piena fiducia nelle
istituzioni» ha dichiarato mentre più battagliero che mai, insieme agli membri
del comitato, cura gli ultimi dettagli della manifestazione di stasera nella
quale a gran voce soci e cittadini esprimeranno, pacificamente, il loro
dissenso al progetto di fusione.
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