venerdì 15 luglio 2016

L'insurrezione di Nicotera Marina. Cronaca di una giornata straordinaria.



Nicotera. Ieri mattina la Marina di Nicotera si è risvegliata in un’atmosfera surreale, preludio di una giornata straordinaria che ha visto il vigoroso risveglio civico dei cittadini. Tutti, in modo unanime, hanno deciso di dare vita a una protesta, vòlta a dare un segnale forte alle istituzioni, alla politica, a tutti i possibili interlocutori capaci di attivarsi per cambiare le sorti di un territorio che sta lentamente e inesorabilmente sprofondando in una miseria senza fine. I commercianti, i gestori dei lidi hanno posto in atto una serrata. Chiusi i negozi, chiusi i bar, chiusi i lidi. Sulle porte sbarrate c’era affisso un avviso chiaro e drammatico: “chiuso per mare sporco”. L’economia di un territorio sta per morire e per i cittadini non ha più senso tenere in piedi un’attività che costa troppo mantenere, che non produce più introiti, perché fa troppo male al cuore alzarsi ogni mattina e ritrovare penosamente imbrattata l’unica fonte dell’economia del territorio: il mare. Questa la motivazione profonda di una protesta tuttora in atto. Il punto di ritrovo era piazza Mercato. Da lì sono partiti verso Nicotera superiore. Destinazione municipio. Un lunghissimo corteo di automobili è entrato in paese, facendosi annunciare dal suono dei clacson. Giunti al Comune i cittadini sono saliti al primo piano dello storico edificio, dove si trova la stanza del sindaco e i vari uffici. Ma ad attendere i manifestanti c’erano solo delle porte chiuse e delle stanze vuote. Nessuno ad interloquire con loro. Assente il sindaco, assenti gli assessori e i consiglieri. Tutti, stranamente, impegnati in altre mansioni. Ma in quel momento, pur nella defezione collettiva dei rappresentanti dei cittadini, è iniziata l’occupazione del Comune, un’occupazione che è durata tutta la notte ed è tuttora in corso. L’esasperazione, arrivata a livelli emergenziali, è sfociata nella significativa protesta di queste ore. Tornando ai convulsi momenti di ieri mattina, forte è stato il disappunto dei cittadini nel non aver trovato in sede nessun rappresentante delle istituzioni con cui rapportarsi. Nel giro di pochi minuti sono cominciati a circolare dei volantini con su scritto “dimettetevi”, invito fermo e deciso agli amministratori latitanti. Nella tardissima mattinata è finalmente comparso il sindaco. Un frastornato Franco Pagano ha dovuto vedere in faccia l’ira dei cittadini. Ha provato a fronteggiarne lo sdegno, ma ne è stato travolto, né la cittadinanza era pronta a perdonare la latitanza dell’intera giunta comunale, benché la stessa si sia presentata dal prefetto di Vibo, con ogni probabilità a rappresentare se stessa, mentre tra i cittadini e l’esecutivo Pagano è emerso, ieri mattina, in modo netto, un marcato scollamento. Nel pomeriggio di ieri anche Nicotera superiore si è unita alla protesta della Marina. Negozi chiusi. Intanto è giunto tra i manifestanti, a sorpresa, l’onorevole Giuseppe Mangialavori. Il consigliere regionale di opposizione ha incontrato i cittadini. Dal confronto è emerso l’impegno del politico di presentare un’interrogazione parlamentare in cui chiederà al presidente Oliverio l’istituzione di un tavolo tecnico permanente. In tarda serata sono arrivate, per i manifestanti, le parole confortanti del prefetto Carmelo Casabona, che ha definito l’iniziativa dei cittadini “positiva ed eroica”.

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