domenica 17 luglio 2016

Secondo giorno di protesta per i manifestanti in lotta contro le criticità del territorio.



Nicotera. Per la seconda notte consecutiva il Comune di Nicotera è stato occupato dai manifestanti. Hanno dormito sui divanetti e sulle sedie nel lungo corridoio di palazzo Convento. La presa della Bastiglia, per la causa  del mare e acqua dei rubinetti, è in atto anche in queste ore e l’occupazione continuerà fino a quando i dimostranti non avranno riscontri concreti alle loro istanze. Ma un segnale ancora più forte è arrivato ieri mattina presto. Quando i dipendenti comunali, giunti sul posto di lavoro, hanno trovato a bloccarli sulla porta gli occupanti di palazzo Convento, reduci della prima lunga notte trascorsa di stanza in municipio. Ingresso vietato. L’assemblea dei manifestanti ha decretato che la presa del Comune prevede il divieto ai dipendenti pubblici di rientrare nei loro uffici: il municipio, per decreto non scritto, deve essere la sede principale della protesta e non è ammesso il prosieguo delle abituali attività perché collimerebbe con lo spirito della rivolta, che deve essere forte e significativa per farsi sentire, anche a costo di interrompere le attività amministrative. Questo, in buona sostanza, il senso della cacciata dei dipendenti comunali. Lo stesso trattamento sarebbe stato riservato ai componenti della giunta Pagano, semmai si fossero avvicinati a palazzo Convento. Ma se ne sono ben guardati. Il sindaco e i suoi assessori ne sono rimasti lontani. Si sono assiepati sul retro del municipio a sorvegliare l’evolversi degli eventi e il via vai dei cittadini che si recavano al municipio a testimoniare, con la loro presenza, la ferma adesione alla protesta. Né essi hanno cercato di interloquire con i manifestanti. Hanno mantenuto, dunque, nella  giornata di ieri, l’atteggiamento di latitanza tenuto sin dal primo giorno. Il sindaco Franco Pagano, con il suo comportamento, ha smentito se stesso: aveva promesso il suo appoggio e la sua presenza. Intanto i dimostranti hanno preparato un documento in cui vi sono espressi a chiare lettere i loro obiettivi: un incontro con  il presidente Mario Oliverio, quale massima istanza del governo regionale, e con il prefetto di Vibo Carmelo Casabona, quale massima rappresentanza istituzionale del territorio, e la creazione di un tavolo tecnico in cui affrontare le gravi criticità che hanno dato vita alla protesta dei cittadini. In serata si è tenuta una nuova assemblea: la deliberazione è stata la richiesta delle dimissioni dell’amministrazione in carica guidata da Franco Pagano. Motivazione: non è a fianco dei cittadini in questa lotta sudore e sangue per la conquista di un diritto fondamentale. E mentre infuria la rivolta a Nicotera, e in altri comuni costieri già arde il fuoco sotto la cenere, arriva l’Arpacal con le sue serafiche relazioni estive sulle condizioni del mare. Sembrerebbe che sia tutta fatica sprecata quella dei cittadini che lottano per un mare pulito perché il suo tremendo aspetto è dovuto alla “dinophicaee”, nome scientifico per dire che si tratta di alghe, così ha parlato Angela Diano direttore del Dipartimento provinciale Arpacal di Vibo Valentia.
"Le analisi condotte sul campione prelevato a Nicotera dalla Capitaneria di Porto il 12.07.2016 – ha scritto la Diano - non hanno evidenziato inquinamento microbiologico, mentre è stata evidenziata un’intensa fioritura di Dinophicaee, responsabile della colorazione delle acque".

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