Nicotera.
Come
promesso ai manifestanti seduti sui binari nella convulsa mattinata di
domenica, ieri mattina è giunto a palazzo Convento, per interloquire con i
manifestanti, Domenico Pallaria, capo Dipartimento Ambiente alla Regione. Al
dirigente regionale si è poi aggiunta la presenza dell’assessora all’Ambiente
Antonella Rizzo. L’arrivo dei due esponenti regionali nella sala consiliare
permanentemente presidiata, sebbene armati di buone notizie ed ottime
intenzioni, rappresenta solo un punto di partenza a favore della causa della
protesta, ma non certo ancora una vittoria. I
manifestanti hanno chiaro in mente che la lotta è lunga. Sono fin troppo
disillusi da cedere alle lusinghe delle promesse. Si mira ai fatti, si mira
all’ottenimento di risultati concreti. I problemi posti sul tappeto ieri
mattina sono stati quelli che abbiamo imparato a conoscere bene in questi
giorni: mare sporco, acqua dei rubinetti sporca. A prendere la parola è stato
l’ingegnere Tonino D’Agostino, che ha sottoposto ai rappresentanti della
Regione tutte le problematiche del territorio. L’ingegnere Pallaria ha
cominciato il suo discorso con un breve excursus storico dell’annosa questione
acqua nella regione, focalizzandosi poi sul territorio nicoterese. Inevitabilmente
è entrata nel discorso la Sorical, l’ente che gestisce l’approvvigionamento
idrico in Calabria. Pallaria ha garantito un lavoro di filtraggio per abbattere
il manganese oltremodo presente nelle acque. A ciò, a parere del dirigente
regionale, è probabile si aggiunga la contaminazione correlata alle
infiltrazione di sostanze organiche nella rete idrica fatiscente. E poi ancora
l’oscura questione del mare. Difficile decifrare, per la loro complessità,
tutte le cause dell’inquinamento. Sotto la lente di ingrandimento la Iam e
l’Arpacal. L’assessora Rizzo ha annunciato che l’ente regionale per l’Ambiente
è pronto a effettuare analisi suppletive. Per quanto riguarda la Iam
l’assemblea ha proposto ai dirigenti regionali che venga fatta una caratterizzazione
dei fondali con carotaggi, per indagare sulla presenza, sulla natura e sulla
quantità dei contaminanti presenti. Tornando all’acqua che arriva nelle case, i
presenti hanno convenuto sulla necessità dell’immediata realizzazione di due
pozzi che andranno ad approvvigionare la frazione Marina. La Regione, ha precisato Antonella Rizzo, supporta il comune
nella realizzazione di tali opere, mentre grande è stata la sua sorpresa nel
prendere atto che l’amministrazione in carica non aveva mai provveduto a
rifornire il paese con autobotti. Al tavolo tecnico di venerdì in prefettura,
cui siederà una delegazione di manifestanti, ci sarà anche l’ingegner
D’Agostino, individuato dall’assemblea come il tecnico di fiducia che dovrà
seguire l’iter che porterà alla realizzazione delle opere in oggetto, e
l’ingegner Ciampa dell’ufficio tecnico di Nicotera. A lui la Rizzo ha affidato
il compito di redigere una scheda tecnica con l’indicazione delle varie
criticità e la richiesta dei lavori da fare. Tra questi i collettamenti fognari
da realizzare in alcune zone del capoluogo che ne risultano ancora sprovvisti.
Da sottolineare la presenza dei sindaci di Limbadi, San Calogero e Vazzano, la
presenza del consigliere regionale di maggioranza Vincenzo Pasqua, e l’incredibile
assenza del sindaco di Nicotera. “E’ assurdo che non sia presente il sindaco”,
ha osservato l’assessora all’Ambiente. Un’assenza che se, da un lato, ha
rivelato la codifica della sfiducia da parte dell’assemblea cittadina, ha
mostrato, dall’altro, una “colpevole” latitanza, che aggiunge un altro elemento
ai capi di accusa che i cittadini scagliano contro Franco Pagano.
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