Nicotera.
La
centralissima via Foschea è una delle arterie principali della cittadina
costiera. Per raggiungere il centro storico del paese, o per imboccare la via
della sottostante Marina, è necessario attraversarla. Un percorso dunque fondamentale
per i vari snodi che ne scaturiscono. Eppure, una strada così importante è
letteralmente frastagliata di buche grandi come crateri. Lo testimoniano in
modo chiaro le foto, che qui presentiamo, scattate ieri pomeriggio. Ogni buca
dista da un’altra a una distanza quasi studiata. L’asfalto, specialmente sul
lato destro, è letteralmente puntellato da squarci profondi. In qualcuno di
essi si intravede persino un buco, verosimilmente in comunicazione diretta con
il sottosuolo, e quindi percorso privilegiato di eventuali ratti che volessero
fare una breve sortita all’aria aperta- come già altre volte è capitato, specie
in via Pozzo. Situazione insostenibile per gli automobilisti, costretti a
cimentarsi in virtuosismi con il volante pur di evitare di prendere in pieno
una di queste buche. L’intero percorso è caratterizzato da tali criticità.
Quanto ai cittadini, essi sono ormai pericolosamente avvezzi ai disservizi da
conviverci senza aver più la forza di protestare. D’altra parte il loro
silenzio rinforza l’incomprensibile indifferenza di chi dovrebbe porre in
essere delle soluzioni al problema, ma non lo fa. Solo pochi giorni fa
l’assessore ai Lavori Pubblici, Federico Polito, dava alla stampa una sua nota
nella quale evidenziava le opere realizzate dalla compagine amministrativa di
cui fa parte: «Le opere realizzate dalla nostra amministrazione comunale ed
atte a rendere più vivibile e sano il nostro territorio», scriveva un più che
entusiasta Polito. Tuttavia, nessuna opera può rendere pienamente vivibile un
territorio se ai cittadini mancano i servizi essenziali. Ad esempio le strade
cittadine, o l’acqua sporca in Marina. E a proposito di disservizi, è doveroso
citare il sempiterno problema della raccolta dei rifiuti. Questione atavica per
una Nicotera sempre in lotta con i cumuli nauseabondi. C’è tuttavia un aspetto
della faccenda spazzatura che nessuna foto può documentare, ma con il quale i
cittadini sono costretti a convivere ogni giorno: trattasi del terribile odore
che si sprigiona dai cassonetti, anche quando vengono svuotati. Rimane come
impresso un fetore insopportabile che inonda le vie circostanti, un olezzo che
non è propriamente un buon biglietto da visita per i pochi turisti che si
accingono a visitare il paesello sulla collina. Non è ben chiaro se i
cassonetti, una volta ripuliti dal loro contenuto, siano lavati e se si
provvede ad effettuare una disinfestazione dell’area circostante. Sta di fatto
che l’odore non si sopporta, il caldo fa schizzare l’astina della criticità a
livelli emergenziali. Un vero attentato alla salute pubblica, di cui prima o
poi qualcuno dovrà rispondere.
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