Nicotera.
Altra
giornata di sudore e sangue, quella di ieri, per i cittadini nicoteresi in
lotta per il conseguimento dei diritti essenziali. Salubrità del mare e acqua
pulita dai rubinetti la posta in gioco. Da giovedì scorso i manifestanti sono
in lotta per dare una svolta a una situazione ormai insostenibile. Ieri mattina
il tavolo tecnico in prefettura, istituito dal rappresentante territoriale del
governo, Carmelo Casabona. Un incontro, voluto dal prefetto, per scandagliare a
fondo la situazione emergenziale in atto e trovare delle rapide soluzioni ai
problemi. Un tavolo allargato a vari tecnici, politici e attori istituzionali.
Ma l’assemblea dei manifestanti, nella giornata di giovedì, ha deciso che una sua
delegazione, sebbene invitata, non avrebbe partecipato alla riunione. Una
decisione clamorosa che poggia le sue basi nella convinzione che proprio quella
pletora di presenze non avrebbe potuto garantire lo sviluppo di soluzioni
concrete alle criticità in atto. Un tavolo, insomma, a cui, nelle richieste del
comitato, non avrebbero dovuto prendere parte i politici, considerati distanti
dai problemi della gente. Ma nelle intenzioni del prefetto Casabona quel tavolo
era soprattutto una riunione di tutte le forze in campo al fine di individuare
una rapida via per uscire dai problemi che da troppo tempo affliggono la
popolazione delle cittadine costiere, di cui forse Nicotera sta pagando il
prezzo più alto.
«Questa gente che sta
protestando ha perfettamente ragione», ha tuonato il rappresentante
territoriale del governo ai presenti. Tra di loro anche un ammutolito Franco
Pagano, sindaco di Nicotera, che, come hanno evidenziato le cronache in questi
giorni, si è defilato dal problema, “lasciando soli” i manifestanti nella loro
battaglia, i quali, tuttavia, non si sono affatto sentiti orfani di sindaco, avendone
essi stessi chiesto le dimissioni. Motivazione: Pagano è stato ritenuto dai
manifestanti “distratto” rispetto ai gravi problemi in cui versavano i
cittadini. Ma il prefetto di Vibo ieri mattina ha richiamato tutti alla
responsabilità. «La classe politica e
tutte le istituzioni della provincia di Vibo hanno consentito questo scempio,
giocando sulla salute delle persone, perché tutti sappiamo quello che c’è
dietro tutto questo: omissioni e disinteresse», così ha redarguito i presenti. Poi il monito: «Da questo momento in poi
avrete me dietro le spalle, perché se non fate il vostro dovere poi ci penserò
io a dire le cose come stanno perchè so tutto quello che sta succedendo e che è
successo, metterò per iscritto le omissioni che sono state fatte».
Intollerabile per il prefetto che «un rappresentante della popolazione non
abbia tenuto conto della popolazione, consentendo il fenomeno dell’acqua inquinata
senza alzare un dito». E ancora: «La politica è l’arte dell’amministrare, ma se
si fosse amministrato bene non avremmo avuto queste conseguenze». Sono così
cominciati i lavori, sotto il segno della dura strigliata di un prefetto che
non intende concedere deroghe, anzi punta sulla concretezza e la
programmazione. I presenti hanno formulato i loro interventi sullo sfondo dei
fischi, del suono dei tamburi e degli slogan pronunciati a gran voce dai
manifestanti, giunti da Nicotera armati di tutto lo sdegno possibile e
immaginabile. Le parole dei convenuti, in specie quelle di Angela Diano,
dirigente Arpacal e di Sergio De Marco (Sorical), sembravano un po’ un film già
visto: sempre uguali le loro tesi, anno dopo anno. In buona sostanza, il mare
non è inquinato, trattasi di alghe, ha ribadito la Diano, per l’ennesima volta.
Mentre per De Marco l’acqua nera di Nicotera Marina, sebbene nessuna persona
sana di mente la berrebbe, non è affatto inquinata: «E’ il chimismo del
manganese e del ferro il responsabile dell’inusuale colorazione», ha spiegato.
Mentre si proferivano tali verità, al prefetto giungeva la notizia che i
manifestanti avevano preso d’assalto gli uffici dell’Asp di Vibo. I più agili
hanno scavalcato la ringhiera, forzando il blocco delle forze dell’ordine,
facendo strada a tutti gli altri che in pochi secondi hanno invaso le stanze
dell’Azienda sanitaria provinciale. Le loro condizioni chiare e intransigenti:
incontrare i rappresentanti della Regione, nelle persone di Domenico Pallaria,
dirigente Dipartimento Lavori Pubblici e Antonella Rizzo, assessora all’Ambiente.
L’incontro c’è stato. E’ stato ratificato un documento tra le parti con tanto
di impegni assunti, nero su bianco, dai rappresentanti regionali: la
costruzione immediata dei pozzi per l’approvvigionamento idrico della frazione
Marina e interventi immediati sulla rete idrica. Mercoledì una delegazione di
manifestanti, fatta da ingegneri, architetti, geometri e un medico si
recheranno nella sede regionale, per ultimare le procedure, con loro anche un
disorientato Carmelo Ciampa, dirigente dell’ufficio tecnico del comune di
Nicotera.
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