martedì 26 luglio 2016

Perchè i manifestanti hanno detto no al tavolo tecnico in prefettura.



Nicotera. Al tavolo tecnico, che si terrà stamattina alla prefettura di Vibo, la delegazione dell’assemblea dei manifestanti non ci sarà. L’incontro tra le varie parti, per discutere sulle criticità che stanno affliggendo il territorio, è stato voluto dal prefetto di Vibo, Carmelo Casabona, in seguito alle proteste dei cittadini di Nicotera Marina. Il perché del diniego all’incontro tecnico-istituzionale è spiegato in una nota che i manifestanti hanno scritto ieri e sottoposto all’attenzione del rappresentante territoriale del governo.
«L’assemblea  cittadina dei manifestanti nicoteresi- scrivono- riunitasi ieri sera nell’aula consiliare del municipio, ribadito preliminarmente l’apprezzabile e tempestivo interessamento del prefetto di Vibo Valentia per il superamento della drammatica emergenza in atto,  dopo approfondita  discussione, ha tuttavia espresso unanime contrarietà all’impostazione data alla riunione in Prefettura di venerdì prossimo con la pletorica presenza di ben 25 soggetti tra rappresentanti politico- istituzionali e tecnico-amministrativi».  
Pertanto chiedono che, fatti salvi i legittimi interventi degli organi preposti alla tutela ambientale, «non si dia spazio ad altre rappresentanze politiche, che toglierebbero al Tavolo qualsiasi senso di concretezza».  Gli estensori del documento auspicano «che vengano ripristinate le condizioni per una seria produttività del Tavolo dando modo alla delegazione nicoterese di completare su un piano tecnico-programmatico, con l’assessore Rizzo, l’ingegnere Pallaria ed il dirigente tecnico del comune di Nicotera ingegner Ciampa (inspiegabilmente non convocato al Tavolo),  gli approfondimenti già avviati lunedì scorso e relativi sia al quadro conoscitivo delle criticità, sia agli interventi, immediati e di lungo periodo, utili a  risolvere l’attuale emergenza ambientale che continua ad affliggere la comunità nicoterese per problemi che, pur essendo in parte comuni ad altri territori, presentano specificità proprie».
In buona sostanza i manifestanti ritengono di dover interagire unicamente con quei soggetti capaci di poter apportare un cambiamento concreto per porre fine alle criticità in atto. E’ chiara, dunque, la diffidenza nei confronti della politica, ritenuta, finora, incapace di risolvere i problemi reali dei cittadini. La tensione a Nicotera è tanta, il vento della protesta è ancora sferzante, e non fa che aumentare di intensità: il mare è letteralmente imbrattato, ieri le sue condizioni erano semplicemente penose; nei lidi le file di ombrelloni chiusi sembrano i guardiani di un imperdonabile scempio; poca gente nelle strade, i commercianti faticano a tirare la carretta; la situazione è critica. In questo clima di degrado e di crisi economica senza precedenti la protesta è esplosa, forte e incontenibile; oggi è esattamente il nono giorno consecutivo che i manifestanti occupano la sala consiliare; domenica l’occupazione si è spostata alla stazione di Rosarno, è durata tutta la mattinata. Il blocco è stato rimosso solo quando è arrivata la telefonata di Domenico Pallaria, in veste di portavoce del presidente Oliverio oltre che di dirigente de Dipartimento infrastrutture. Produttiva è sembrata anche la giornata successiva, quando i cittadini hanno potuto esporre il loro disagio all’assessora all’Ambiente Antonella Rizzo e allo stesso Domenico Pallaria, giunti a Nicotera per incontrare di persona i cittadini in armi. Il loro timore è che adesso gli sforzi fatti possano essere sepolti da una montagna di parole, quando il bisogno di interventi concreti appare improcrastinabile e urgente.

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