Nicotera.
Al tavolo tecnico, che si terrà stamattina alla prefettura di Vibo, la
delegazione dell’assemblea dei manifestanti non ci sarà. L’incontro tra le
varie parti, per discutere sulle criticità che stanno affliggendo il
territorio, è stato voluto dal prefetto di Vibo, Carmelo Casabona, in seguito
alle proteste dei cittadini di Nicotera Marina. Il perché del diniego
all’incontro tecnico-istituzionale è spiegato in una nota che i manifestanti
hanno scritto ieri e sottoposto all’attenzione del rappresentante territoriale
del governo.
«L’assemblea cittadina dei manifestanti nicoteresi-
scrivono- riunitasi ieri sera nell’aula consiliare del municipio, ribadito
preliminarmente l’apprezzabile e tempestivo interessamento del prefetto di Vibo
Valentia per il superamento della drammatica emergenza in atto, dopo approfondita discussione, ha tuttavia espresso unanime
contrarietà all’impostazione data alla riunione in Prefettura di venerdì prossimo
con la pletorica presenza di ben 25 soggetti tra rappresentanti politico- istituzionali
e tecnico-amministrativi».
Pertanto chiedono che, fatti salvi i
legittimi interventi degli organi preposti alla tutela ambientale, «non si dia
spazio ad altre rappresentanze politiche, che toglierebbero al Tavolo qualsiasi senso di concretezza». Gli estensori del documento auspicano «che
vengano ripristinate le condizioni per una seria produttività del Tavolo dando
modo alla delegazione nicoterese di completare su un piano
tecnico-programmatico, con l’assessore Rizzo, l’ingegnere Pallaria ed il
dirigente tecnico del comune di Nicotera ingegner Ciampa (inspiegabilmente non
convocato al Tavolo), gli
approfondimenti già avviati lunedì scorso e relativi sia al quadro conoscitivo
delle criticità, sia agli interventi, immediati e di lungo periodo, utili
a risolvere l’attuale emergenza
ambientale che continua ad affliggere la comunità nicoterese per problemi che,
pur essendo in parte comuni ad altri territori, presentano specificità proprie».
In buona sostanza i manifestanti
ritengono di dover interagire unicamente con quei soggetti capaci di poter
apportare un cambiamento concreto per porre fine alle criticità in atto. E’
chiara, dunque, la diffidenza nei confronti della politica, ritenuta, finora,
incapace di risolvere i problemi reali dei cittadini. La tensione a Nicotera è
tanta, il vento della protesta è ancora sferzante, e non fa che aumentare di
intensità: il mare è letteralmente imbrattato, ieri le sue condizioni erano
semplicemente penose; nei lidi le file di ombrelloni chiusi sembrano i guardiani
di un imperdonabile scempio; poca gente nelle strade, i commercianti faticano a
tirare la carretta; la situazione è critica. In questo clima di degrado e di
crisi economica senza precedenti la protesta è esplosa, forte e incontenibile;
oggi è esattamente il nono giorno consecutivo che i manifestanti occupano la
sala consiliare; domenica l’occupazione si è spostata alla stazione di Rosarno,
è durata tutta la mattinata. Il blocco è stato rimosso solo quando è arrivata
la telefonata di Domenico Pallaria, in veste di portavoce del presidente
Oliverio oltre che di dirigente de Dipartimento infrastrutture. Produttiva è
sembrata anche la giornata successiva, quando i cittadini hanno potuto esporre
il loro disagio all’assessora all’Ambiente Antonella Rizzo e allo stesso
Domenico Pallaria, giunti a Nicotera per incontrare di persona i cittadini in
armi. Il loro timore è che adesso gli sforzi fatti possano essere sepolti da
una montagna di parole, quando il bisogno di interventi concreti appare improcrastinabile
e urgente.
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