Inizierà il 7 settembre il processo contro Saverio Lacquaniti, 22enne
di San Gregorio di Ippona. Per lui il
Gip Gabriella Lupoli del Tribunale di Vibo Valentia ha chiesto il giudizio
immediato. Le accuse mossegli sono di stalking e danneggiamento seguito da
incendio. Il Lacquaniti era stato arrestato lo scorso maggio con l’accusa di
aver perpetrato una serie di atti di stalkeraggio ai danni dell’ex fidanzata.
La ragazza sarebbe stata vittima di percosse, pedinamenti, minacce e molestie.
L’atteggiamento persecutorio dell’arrestato le avrebbe procurato lesioni anche
nella sfera psichica tant’è che la vittima per mesi ha vissuto in un costante
stato d’ansia e di paura, stati d’animo scaturiti dal timore per l’incolumità
sua e dei suoi familiari e amici. La ragazza, per sfuggire alle morbose
attenzioni del suo ex, è stata costretta a modificare le sue abitudini di vita.
Aspetti ancor più gravi di questa storia riguardano la circostanza secondo cui
la vittima per tre volte, colta da disperazione, ha tentato il suicidio. Ma
altri inquietanti episodi emergono dalle trame della vicenda. Come quello in
cui il Lacquaniti avrebbe prelevato e fatto salire sulla sua autovettura la
giovane per condurla a Tropea per indicargli in quale locale aveva trascorso la
serata precedente. Nella stessa circostanza aveva agguantato il cellulare della
vittima verosimilmente per controllare il traffico delle chiamate e la
messaggeria. Un altro fatto risale al settembre del 2016: il 22enne si era
avventato contro il nuovo fidanzato della ragazza, prendendolo a calci e a
pugni, nella colluttazione anche la giovane ha riportato lesioni ad un braccio.
Ma l’escalation dei gesti persecutori messi in atto da Gregorio Lacquaniti doveva
ancora salire di livello, infatti nel primo maggio scorso ha dato alle fiamme
l’auto della madre della vittima. Nel contempo un corollario di altre azioni
violente: la rottura del vetro dell’auto della ragazza, gli schiaffi ad un suo amico,
le minacce
di morte al nuovo compagno, mentre quelle rivolte alla vittima
non si contavano più, sino al danneggiamento degli pneumatici dell’auto in
uso alla donna che finiva per perdere il controllo del mezzo e finire contro un muro.
Il giovane si trova
adesso ristretto in carcere. La sua difesa è affidata agli avvocati Francesco Stilo e Lucio Aragona
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