sabato 12 agosto 2017

Classi pollaio. Le cose si complicano. La scuola potrebbe restare chiusa.



Nicotera. La speranza condivisa è che stamattina il presidente della Commissione prefettizia alla guida di palazzo Convento, Adolfo Valente, esca con delle buone notizie dall’ufficio del dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, Diego Bouchè, con cui ha un appuntamento. Le cose su cui discutere sono molto importanti e ne va di mezzo l’apertura della scuola media “Dante Alighieri” di Nicotera. La posta in gioco è dunque alta: si dovrà cercare una soluzione in merito alla questione delle classi pollaio, tema trattato da questo giornale, e che attiene all’accorpamento delle prime e delle terze classi in aule oggettivamente non adibite ad ospitare un nutrito numero di alunni. Ma ora le cose si sono complicate. Perché non bisognerà solo chiedere a Bouchè, laddove sia possibile, la deroga al decreto ministeriale sull’accorpamento delle classi. Ora il Comune ha una nuova gatta da pelare. Nel corso di un tavolo tecnico tenutosi ieri a palazzo Convento in cui era presente il dirigente dell’Asp Cesare Pasqua- reso edotto della vexata quaestio autonomamente da un gruppo di genitori-  è infatti emerso che manca all’appello, tra le carte della scuola, un importante certificato inerente proprio il parere dell’Asp, anzi l’autorizzazione che essa ne dà in merito alla destinazione d’uso dell’edificio. E qui, per capire di cosa si parla, è necessario fare un passo indietro e rivedere la storia della scuola media. La struttura che la ospita è stata costruita, illo tempore, per accogliere il municipio. Quelle che adesso sono delle aule erano state concepite per essere uffici comunali e non certo stanze per accogliere gli allievi. Ma da ormai trent’anni l’edificio è una scuola, pur con tutti i limiti strutturali che esso presenta. Nel corso degli anni la struttura è stata adeguata. Essa infatti pare disponga- così ha riferito ieri il dirigente dell’ufficio tecnico Carmelo Ciampa- dei certificati del collaudo statico, della struttura, del tetto, della scala di sicurezza; dal punto di vista sismico, tutto sarebbe nella norma; tra le carte anche il parere preventivo dei Vigili del fuoco sull’esistente e sui lavori che sono stati già fatti. Mancherebbe un misuratore di pressione nell’impianto antincendio, cosa risolvibile con una spesa di dieci mila euro, e quel parere a settembre da preventivo dovrebbe trasformarsi in definitivo. Tutto in regola, allora? Niente affatto. Manca il parere dell’Asp, quel prezioso certificato sulla destinazione d’uso della struttura, un certificato che finora nessun responsabile dell’ufficio tecnico comunale si è premurato di chiedere. L’assenza di tale documento mette tutto in discussione, persino la stessa apertura della scuola per il nuovo anno scolastico. Insomma, le cose si sono complicate. Anche perché il sopralluogo dei tecnici dell’Asp nella scuola, effettuato ieri mattina, ha evidenziato che le aule sono piccole e non idonee ad un numero di ragazzi che sia superiore a venti unità. Carmelo Ciampa, tentando di trovare un varco da un vicolo cieco, ha proposto alcune soluzioni tampone. Ad esempio, abbattere qualche muro, destinare alcuni locali della bidelleria in bagni, perché le norme in materia prevedono che per ogni tot di ragazzi debbano esserci altrettanti servizi igienici. E il controllo del rispetto delle regole attiene proprio all’Asp. Con cento mila euro, ha assicurato Ciampa, si possono fare i lavori in oggetto; interventi, però, sempre provvisori, in attesa che il Comune riesca ad intercettare qualcosa come due milioni di euro per costruire una scuola nuova di zecca, con tutte le carte in regola. Il dirigente Pasqua ha evidenziato che egli agirà «nel rispetto delle norme e nell’interesse dei nicoteresi». In base alla documentazione che adesso passerà all’attenzione dell’Asp «verrà fuori un giudizio- ha aggiunto il dirigente- che non è finalizzato a penalizzare i bambini, i docenti o i lavoratori della scuola, ma sarà un giudizio concordato con la dirigente (Marisa Piro,ndr)». Intanto bisognerà aspettare cosa dirà Bouchè, se accoglierà le istanze del Commissario Valente, e nelle sue determinazioni non può non tenere conto del fatto che la scuola non ha tutte le carte in regola, per cui le classi pollaio sarebbero un problema nel problema.

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