Nicotera.
La
speranza condivisa è che stamattina il presidente della Commissione prefettizia
alla guida di palazzo Convento, Adolfo Valente, esca con delle buone notizie
dall’ufficio del dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, Diego Bouchè, con
cui ha un appuntamento. Le cose su cui discutere sono molto importanti e ne va
di mezzo l’apertura della scuola media “Dante Alighieri” di Nicotera. La posta
in gioco è dunque alta: si dovrà cercare una soluzione in merito alla questione
delle classi pollaio, tema trattato da questo giornale, e che attiene
all’accorpamento delle prime e delle terze classi in aule oggettivamente non
adibite ad ospitare un nutrito numero di alunni. Ma ora le cose si sono
complicate. Perché non bisognerà solo chiedere a Bouchè, laddove sia possibile,
la deroga al decreto ministeriale sull’accorpamento delle classi. Ora il Comune
ha una nuova gatta da pelare. Nel corso di un tavolo tecnico tenutosi ieri a
palazzo Convento in cui era presente il dirigente dell’Asp Cesare Pasqua- reso edotto
della vexata quaestio autonomamente da un gruppo di genitori- è infatti emerso che manca all’appello, tra
le carte della scuola, un importante certificato inerente proprio il parere dell’Asp,
anzi l’autorizzazione che essa ne dà in merito alla destinazione d’uso
dell’edificio. E qui, per capire di cosa si parla, è necessario fare un passo
indietro e rivedere la storia della scuola media. La struttura che la ospita è
stata costruita, illo tempore, per accogliere il municipio. Quelle che adesso
sono delle aule erano state concepite per essere uffici comunali e non certo stanze per accogliere gli allievi. Ma da ormai trent’anni l’edificio è una
scuola, pur con tutti i limiti strutturali che esso presenta. Nel corso degli
anni la struttura è stata adeguata. Essa infatti pare disponga- così ha
riferito ieri il dirigente dell’ufficio tecnico Carmelo Ciampa- dei certificati
del collaudo statico, della struttura, del tetto, della scala di sicurezza; dal
punto di vista sismico, tutto sarebbe nella norma; tra le carte anche il parere
preventivo dei Vigili del fuoco sull’esistente e sui lavori che sono stati già
fatti. Mancherebbe un misuratore di pressione nell’impianto antincendio, cosa
risolvibile con una spesa di dieci mila euro, e quel parere a settembre da
preventivo dovrebbe trasformarsi in definitivo. Tutto in regola, allora? Niente
affatto. Manca il parere dell’Asp, quel prezioso certificato sulla destinazione
d’uso della struttura, un certificato che finora nessun responsabile
dell’ufficio tecnico comunale si è premurato di chiedere. L’assenza di tale
documento mette tutto in discussione, persino la stessa apertura della scuola
per il nuovo anno scolastico. Insomma, le cose si sono complicate. Anche perché
il sopralluogo dei tecnici dell’Asp nella scuola, effettuato ieri mattina, ha
evidenziato che le aule sono piccole e non idonee ad un numero di ragazzi che
sia superiore a venti unità. Carmelo Ciampa, tentando di trovare un varco da un
vicolo cieco, ha proposto alcune soluzioni tampone. Ad esempio, abbattere
qualche muro, destinare alcuni locali della bidelleria in bagni, perché le norme
in materia prevedono che per ogni tot di ragazzi debbano esserci altrettanti servizi igienici. E il controllo del rispetto delle regole attiene proprio all’Asp. Con
cento mila euro, ha assicurato Ciampa, si possono fare i lavori in oggetto;
interventi, però, sempre provvisori, in attesa che il Comune riesca ad
intercettare qualcosa come due milioni di euro per costruire una scuola nuova
di zecca, con tutte le carte in regola. Il dirigente Pasqua ha evidenziato che
egli agirà «nel rispetto delle norme e nell’interesse dei nicoteresi». In base
alla documentazione che adesso passerà all’attenzione dell’Asp «verrà fuori un
giudizio- ha aggiunto il dirigente- che non è finalizzato a penalizzare i
bambini, i docenti o i lavoratori della scuola, ma sarà un giudizio concordato
con la dirigente (Marisa Piro,ndr)».
Intanto bisognerà aspettare cosa dirà Bouchè, se accoglierà le istanze del
Commissario Valente, e nelle sue determinazioni non può non tenere conto del
fatto che la scuola non ha tutte le carte in regola, per cui le classi pollaio
sarebbero un problema nel problema.
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