Nicotera.
L’accorpamento delle terze classi e la formazione delle prime classi della Scuola Media “Dante Alighieri” di Nicotera sta sortendo un grande malcontento
tra i genitori degli alunni. Un malcontento che non è rimasto lettera morta,
anzi: è diventato energia propositiva per cambiare una disposizione ritenuta
non linea con il diritto allo studio dei ragazzi. E così si sono
organizzati per chiedere all’Ambito territoriale scolastico, responsabile del
provvedimento in oggetto, di annullare un atto amministrativo che andrebbe a cambiare
in peggio lo stato delle cose. Secondo tale direttiva, le tre terze classi
della “Dante Alighieri” diventerebbero due, una di 26 e l’altra di 27 alunni. Anche le prime classi diventerebbero due, a
causa dei pochi bambini iscritti, di 21 alunni ciascuna. Il punto è che tra
questi 21 ragazzi ve ne sono cinque diversamente abili. Un aspetto, questo,
che, come si può leggere nel box accanto, va a scontrarsi con la normativa in
materia che impone precise condizioni nel momento in cui vengono formate delle classi
con alunni disabili. I genitori lunedì mattina si sono recati presso l’ufficio
dell’At per consegnare ai dirigenti un documento in cui sono espresse le
motivazioni della loro protesta. E contro le motivazioni da loro esposte è
difficile muovere obiezioni. Hanno infatti ragione da vendere, se si considera
che l’atto amministrativo firmato dall’At non tiene conto di alcuni aspetti
fondamentali, sia dell’edificio scolastico, dal punto di vista strutturale, sia
di alcune normative sulle aree sismiche, sia dei diritti dei ragazzini disabili.
Come sottolineato dai genitori nella richiesta consegnata al dirigente Filippo
De Masi, l’edificio scolastico è stato costruito, illo tempore, per ospitare il
municipio e non certo una scuola. Inoltre esso è ubicato in un’area ad alto rischio
sismico. Dunque, l’ordinanza dell’ufficio scolastico provinciale violerebbe «la
normativa sulla prevenzione dei rischi sismici sui luoghi di lavoro, pertanto
non ha le caratteristiche tecniche per ospitare classi “pollaio”».
I genitori chiedono «l’applicazione
del D.P.R. n. 81 del 20/03/2009 che pone l’accento sul rapporto tra numero alunni e le
dimensioni delle aule che devono essere a norma di legge». E che le classi non
siano idonee ad ospitare un numero elevato di alunni lo ha potuto constatare
anche il commissario Valente che ieri mattina, insieme a un gruppo di genitori,
si è recato nella struttura scolastica per effettuare un sopralluogo.
«Le aule sono piccole-
ha argomentato il funzionario governativo- non adatte ad ospitare un numero
elevato di alunni». Adolfo Valente ha
quindi dato mandato all’ufficio tecnico di redigere una relazione, da inviare
all’At, sulla capienza delle classi.
La questione sismica
ha, inoltre, un ruolo rilevante. Infatti, secondo una recente sentenza del Tar,
nelle aree a rischio sismico ogni classe non può avere più di 17 alunni, e ad
ogni alunno deve essere garantito uno spazio che va 1,80 e 1,96 mq netti. Giuseppe Corigliano,
presidente del consiglio di istituto della Dante Alighieri, si è fatto portavoce
del disappunto collettivo che anima in questi giorni i genitori: «Questa
disposizione è inaccettabile, non tiene conto degli spazi delle classi e del
diritto dei ragazzi di studiare in un ambiente adeguato: se non vogliono
ridarci le tre classi ci diano allora una struttura adeguata alle esigenze dei
nostri figli».
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