(da Redazione Vibonese)
Nicotera. Nuovo grattacapo all’orizzonte per l’unico candidato a sindaco, Pino Marasco. A creargli dei problemi è uno dei suoi candidati. Ma questa volta la faccenda si fa assai più seria e delicata a confronto dell’annunciato appoggio politico di Casapound ad Antonio La Malfa. La magagna in questione riguarda l’altro aspirante consigliere di Nicotera Marina, Alex Cocciolo, classe ’95. Nello specifico, la sua intensa attività, risalente a circa un anno e mezzo fa, in un gruppo Facebook dal titolo programmatico “Intoccabili-Autorizzati a delinquere”. Il gruppo, fondato da Emanuele Mancuso, figlio del boss Pantaleone, detto “l’ingegnere”, era un libello virtuale contro le Forze dell’ordine, la presidente dell’associazione “Condivisa”, Lia Staropoli e la giornalista del Quotidiano del Sud, Enza Dell’Acqua. Uno spazio in cui ciascuno degli iscritti poteva esternare rabbia, risentimento, sarcasmo e invettive contro gli obiettivi prescelti. Gli attacchi erano imperterriti e sistematici, spesso accompagnati da minacce e intimidazioni. Il Cocciolo, come premesso, era uno dei lanciatori di strali. A testimoniarlo degli screen-shot allegati alla denuncia che le persone offese hanno presentato ai Carabinieri. I suoi interventi, come del resto quelli degli altri iscritti, andavano spesso a rinforzare le tesi di Emanuele Mancuso, e mostravano tutti lo stesso filo conduttore: una marcata antipatia contro i soggetti che, a loro parere, sarebbero “autorizzati a delinquere”, e cioè, come evidenziato, Forze dell’ordine, stampa e promotori della legalità. Ma quello spazio virtuale non passò inosservato. A mettere fine a quell’autentico sfogatoio ci pensò la Polizia postale dopo una serie di segnalazioni giunte alla Questura di Vibo. Tra l’altro, quasi tutti gli iscritti al gruppo erano persone già note alle Forze dell’ordine per reati connessi con il mondo degli stupefacenti. Alcuni di loro sono finiti in manette nell’ambito dell’operazione “Droga e villaggi”, altri in “Nemea”, e altri ancora in quella nota con la denominazione “Giardini segreti”, l’ultima, in ordine di tempo, effettuata dalla Polizia. Inoltre, altri tre aderenti sono stati raggiunti da un ammonimento, da parte del questore Filippo Bonfiglio, per atti persecutori nei confronti di Lia Staropoli.
Nicotera. Nuovo grattacapo all’orizzonte per l’unico candidato a sindaco, Pino Marasco. A creargli dei problemi è uno dei suoi candidati. Ma questa volta la faccenda si fa assai più seria e delicata a confronto dell’annunciato appoggio politico di Casapound ad Antonio La Malfa. La magagna in questione riguarda l’altro aspirante consigliere di Nicotera Marina, Alex Cocciolo, classe ’95. Nello specifico, la sua intensa attività, risalente a circa un anno e mezzo fa, in un gruppo Facebook dal titolo programmatico “Intoccabili-Autorizzati a delinquere”. Il gruppo, fondato da Emanuele Mancuso, figlio del boss Pantaleone, detto “l’ingegnere”, era un libello virtuale contro le Forze dell’ordine, la presidente dell’associazione “Condivisa”, Lia Staropoli e la giornalista del Quotidiano del Sud, Enza Dell’Acqua. Uno spazio in cui ciascuno degli iscritti poteva esternare rabbia, risentimento, sarcasmo e invettive contro gli obiettivi prescelti. Gli attacchi erano imperterriti e sistematici, spesso accompagnati da minacce e intimidazioni. Il Cocciolo, come premesso, era uno dei lanciatori di strali. A testimoniarlo degli screen-shot allegati alla denuncia che le persone offese hanno presentato ai Carabinieri. I suoi interventi, come del resto quelli degli altri iscritti, andavano spesso a rinforzare le tesi di Emanuele Mancuso, e mostravano tutti lo stesso filo conduttore: una marcata antipatia contro i soggetti che, a loro parere, sarebbero “autorizzati a delinquere”, e cioè, come evidenziato, Forze dell’ordine, stampa e promotori della legalità. Ma quello spazio virtuale non passò inosservato. A mettere fine a quell’autentico sfogatoio ci pensò la Polizia postale dopo una serie di segnalazioni giunte alla Questura di Vibo. Tra l’altro, quasi tutti gli iscritti al gruppo erano persone già note alle Forze dell’ordine per reati connessi con il mondo degli stupefacenti. Alcuni di loro sono finiti in manette nell’ambito dell’operazione “Droga e villaggi”, altri in “Nemea”, e altri ancora in quella nota con la denominazione “Giardini segreti”, l’ultima, in ordine di tempo, effettuata dalla Polizia. Inoltre, altri tre aderenti sono stati raggiunti da un ammonimento, da parte del questore Filippo Bonfiglio, per atti persecutori nei confronti di Lia Staropoli.
Dopo la chiusura di
quel vivace spazio virtuale in molti sono finiti nel registro degli indagati
per diffamazione, calunnia e atti persecutori. Per quanto riguarda Alex
Cocciolo, l’accusa a suo carico è di diffazione in concorso con altri. Della
vicenda si interessò anche il mondo politico. A riguardo si sono espressi i
parlamentari di tutti gli schieramenti, che hanno espresso una ferma condanna;
una riprovazione bipartisan, che vide in pole position Forza Italia, e questo
particolare va rilevato in quanto sponsor politico di Pino Marasco è proprio un
esponente del partito forzista, Giuseppe Mangialavori. Un nuovo motivo di
imbarazzo per l’aspirante sindaco.
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