Nicotera.
E’
ufficialmente cominciata la campagna elettorale di Pino Marasco. Benchè sommerso
dagli impegni di lavoro, cerca di ritagliarsi degli spazi per poter incontrare
i compaesani e convincerli a recarsi alle urne domenica 21 ottobre. Com’è noto,
essendo il solo in campo, deve abbattere la soglia del quorum. In pratica, i
cittadini da portare alle urne sono 3418. Una cifra che però deve essere modificata
per difetto: vanno infatti rimossi i nomi degli aventi diritto deceduti
nell’ultimo anno. La cifra rimane sempre notevole ma ciò non spaventa affatto
Pino Marasco che anzi appare propositivo e ottimista. Gli chiediamo cosa l’ha
spinto a candidarsi in una congiuntura storica così difficile per il paese, e
se lo spaventa il fatto di dover sfidare i numeri, in mancanza di avversari in
carne ed ossa.
«La mia candidatura a
sindaco- ha spiegato- nasce da un mio forte senso di responsabilità nei
confronti di questo paese che non merita di essere abbandonato al suo destino.
Dobbiamo tutti vestirci di coraggio civico e affrontare questa sfida».
L’obiettivo di Marasco è risollevare Nicotera e non permettere «che sia
annoverato dalle cronache come un secondo San Luca, paese della locride che,
com’è noto, dopo tre scioglimenti non ha più avuto dei candidati a sindaco,
divenendo il simbolo della sconfitta della passione civile e politica dei
cittadini».
«Questa è stata una
delle motivazioni- precisa ancora l’aspirante primo cittadino- che mi ha spinto
a candidarmi. A Nicotera, nonostante i numerosi problemi che ha, c’è ancora
fermento politico, arde il fuoco sotto la cenere. Anzi, colgo l’occasione per
ringraziare i compagni di lista che mi accompagneranno in questa avventura:
devo molto al loro coraggio e alla loro vitalità politica. Non sarebbe stato
giusto, per noi stessi e per il paese che andiamo a consegnare ai nostri figli,
gettare la spugna e farlo diventare il San Luca del vibonese». Esiste dunque una
“vivacità politica” a Nicotera, tiene a sottolineare, prova ne è il
fatto che vi erano altre due coalizioni
pronte a scendere in campo. Anzi, a tal proposito esprime rammarico per la mancata
presentazione delle liste da parte di quelli che avrebbero dovuto essere i suoi
avversari: «Mi spiace che i loro sforzi, i loro tentativi di mettere insieme un
gruppo da presentare agli elettori non siano stati ripagati. Apprezzo comunque
la loro volontà di cimentarsi in questa tornata elettorale».
Ma adesso che
nell’agone politico c’è solo lui, gli chiediamo come intendere convincere i
concittadini a dargli la fiducia. «Perché tengo a questo paese e alle sue
sorti», argomenta, ma non solo. «Dobbiamo sottrarre Nicotera a questa lunga
fase della gestione commissariale che ha trascurato i servizi essenziali,
rendendo più difficile la vita delle persone». Ma questo, aggiunge, non
significa affatto che dell’operato della commissione straordinaria bocci tutto:
«Ci sono cose- precisa- di cui intendo seguire i dettami. Ad esempio, quelli
inerenti il Psc. In tale ambito mi atterrò alle impostazioni commissariali e
alle linee guida della Regione». Ma il buon governo di Pino Marasco dovrà
basarsi soprattutto sulla «collaborazione fattiva della gente», tramite le
associazioni o dei “gruppi di lavoro” che egli intende creare a palazzo
Convento. Per l’aspirante sindaco è di fondamentale importanza che i cittadini
si sentano parte attiva e dinamica della res pubblica. Ha in mente di creare
dei tavoli di concertazione cui tutti possano far parte. «Le associazioni-
argomenta- avranno un ruolo fondamentale, se lo vorranno. Intendo avvalermi del
loro appoggio e del loro sostegno». E poi ci sono i grandi temi che lo
attendono: Ambiente, sicurezza, sanità, opere pubbliche, politiche sociali,
nonché le recentissime grane correlate alle piogge alluvionali che hanno
flagellato il paese. E’ ben consapevole del lavoro che lo attende, semmai
dovesse sfondare il tetto del quorum. Probabilmente attingerà a piene mani
nella sua lunga esperienza di amministratore e di politico, nella speranza che
un po’ fortuna lo assista e nessun ostacolo lo faccia inciampare.
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