Nicotera.
Quando lunedì scorso il candidato a sindaco Pino Marasco ha presentato i
candidati della sua coalizione, in lizza per palazzo Convento, aveva con sé
anche il programma elettorale: almeno trenta pagine fitte fitte di importanti
propositi che la lista “Rinascita nicoterese” intende mettere a frutto per far
ripartire la cittadina costiera.
«E’ un programma
elettorale molto corposo- aveva annunciato Marasco con una certa soddisfazione-
Sono ben trenta pagine. Ed è stato redatto da tutti i componenti della lista».
In effetti, il programma, ormai da due settimane pubblicato nell’albo on line
del Comune, si presenta abbastanza sostanzioso e ricco di quelle linee guida a
cui attenersi fedelmente in caso di vittoria delle elezioni. Spazia dalla
cultura al commercio, dal volontariato ai lavori pubblici e all’ambiente. Non
c’è punto che non venga toccato e in cui non si elenchi ciò che gli aspiranti
amministratori ambiscono a mettere in pratica. E’ un prospetto volenteroso e carico
di entusiasmo che però ha un unico difetto: è stato copiato da quello
presentato un anno e mezzo fa, nel maggio del 2017, dal candidato a sindaco di
Cittaducale, Leonardo Ranalli. Cittaducale è un piccolo paese del reatino, nel
Lazio, che conta poco più di sei mila abitanti. Nel maggio del 2017 si svolsero
le elezioni per scegliere il nuovo sindaco. L’eletto fu proprio Ranalli con
oltre il 38% delle preferenze. Il suo programma elettorale evidentemente
convinse i suoi concittadini, ma, a quanto pare, quel programma continua a
mietere successi anche oltre i confini del paese, a tal punto che i candidati
di Rinascita nicoterese lo hanno fatto proprio, attingendo a piene mani nel
testo firmato da Ranalli.
Le copiature sono
evidenti. Non c’è ambito che non sia stato duplicato. Trascritta l’introduzione
e persino le conclusioni. In mezzo vi è di tutto: commercio, sport, cultura,
ambiente, turismo, lavori pubblici, e altro ancora. In alcuni brani è stato
tolto il nome della cittadina laziale per apporvi quello di Nicotera. Non è
chiaro, in questa trascrizione selvaggia, dove finisca l’ingenuità e cominci la
spregiudicatezza. Un interrogativo meriterebbe, però, una risposta e una
riflessione: al di là dell’azione censurabile della copiatura di un testo
redatto da altri, che cosa hanno in comune Nicotera e Cittaducale? Cosa collega
una ridente cittadina dell’entroterra laziale con una che invece si affaccia
sul mare? La prima amena e tranquilla, la seconda tre volte sciolta per mafia e
funestata da una serie infinite di tragici accadimenti. In tal senso, il
programma di una può essere sovrapposto a quello di un'altra? In effetti vi
sono falle che non si possono ignorare: leggendo il programma di Pino Marasco
ci si accorge che manca un tema fondamentale (per Nicotera) che nessun
aspirante a sindaco può permettersi di ignorare, e cioè la questione della
criminalità organizzata. Ma non solo. Non compare l’eterno dilemma mare, punto
dolente e ineluttabile della cittadina medmea. Un punto non contemplato,
giustamente, nel programma del sindaco Ravello, dato che Cittaducale è
incastonato nella vallata. Ma Nicotera, invece, è sul mare, quel mare che l’ha
fatta dannare, scendere in piazza, protestare. Insomma, quel programma non è
farina del sacco di “Rinascita nicoterese”. E’ una farina che non sa di
malaffare, di scioglimenti per mafia, dissesto finanziario, strade dissestate,
alluvioni e morti ammazzati. E’tutta un’altra farina. Ma è con l’amara farina
nicoterese va impastata la nuova giunta.
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