sabato 7 dicembre 2013

Nasce Cogal Monte Poro, partenariato tra i vari comuni per tutelare le esigenze del territorio.



Nicotera. Quello vibonese è un territorio orfano della provincia, e lo è diventato prima ancora che il governo centrale proceda, in via definitiva, all’abolizione di tali enti territoriali. Il grave dissesto finanziario in cui versa la Provincia di Vibo non consente ai comuni di poter contare su un beneficio economico da parte di essa. Ma quando tra qualche tempo le province saranno sparite dalla geografia politica dell’Italia, sarà più complesso per gli enti comunali tutelare le esigenze e le specialità del territorio. La Cogal Monte Poro (consorzio gruppo azioni locali) nasce proprio da una concezione di maggiore attenzione alle necessità del territorio. Si tratta, nella sostanza, di un partenariato che possa coinvolgere i vari comuni, interni e costieri, del Vibonese, oltre che le varie associazioni di categoria e le camere di commercio.
E’ il presidente del consiglio comunale Michele Melidoni a illustrare l’iniziativa. «L’amministrazione- ha detto Melidoni- ha già posto una firma al partenariato». Il progetto verrà posto al vaglio del consiglio per essere pubblicamente ratificato dal civico consesso. «La cornice di riferimento- ha aggiunto il presidente- è quella tracciata dal Regolamento Generale dei Fondi e dal Quadro strategico comunitario, nonché dal Position Paper, relativo a ciascun paese membro. Dovrà avvenire, auspicabilmente, prima del gennaio 2014 l’approvazione dei programmi 2014-2020. Mi riferisco agli Operativi Fesr e Fse, di sviluppo rurale Feasr e Pesca. In previsione di tali scadenze è di assoluta urgenza organizzare le realtà territoriali per riuscire a sfruttare a pieno tutte le opportunità che la programmazione europea ci fornirà. Elaborare un progetto che possa avere i crismi richiesti dalla complessa legislazione d’ambito non è cosa che un singolo, ente pubblico o privato che sia, possa facilmente ed efficacemente portare a termine. Atteso, comunque, che l’esigenza principale è quella di “censire” tutte le singole criticità territoriali per capire dove e come intervenire e, quindi, in relazione a quali urgenze e visioni strategiche chiedere finanziamenti alla UE. In questo senso- ha precisato Melidoni- è da salutare assai positivamente la volontà di coinvolgere in maniera più pregnante i comuni costieri, che potrebbero essere volano di sviluppo per tutto il territorio di riferimento. Tengo a sottolineare che ben quattordici realtà comunali, come Pizzo, Rombiolo, Spilinga, hanno già aderito e ancora c’è tutta la possibilità perché altri aderiscano».


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