venerdì 20 dicembre 2013

Protagonisti e retroscena della bagarre cittadina in seno al pd.




Nicotera. Conciliare l’inconciliabile. Questo l’improbo compito, alla portata forse un alchimista, di chi volesse ricomporre il contrasto in seno al partito democratico nicoterese, considerati i reagenti altamente esplosivi che ne compongono l’instabile amalgama. Vediamo gli elementi in campo. Da un lato, a tenere ben ferme le redini del partito c’è Manuel Reggio, segretario cittadino di ascendenza cuperliana, cioè la parte più tradizionale, radicata e ortodossa del partito. I vecchi comunisti per intenderci. Questo in termini nazionali. Quelli locali riconducono al padre Salvatore Reggio, ex sindaco ed esponente storico del partito comunista prima e di quello democratico dopo. Dall’altro abbiamo Mimmo Valerioti, di ascendenza renziana, coordinatore cittadino dell’area nonché ex assessore dell’amministrazione Reggio. I due, Reggio e Valerioti, durante quella parentesi amministrativa furono protagonisti di durissimi scontri, mai realmente sanati, che ebbero sfogo plateale anche nel consiglio comunale. Della medesima area, renziana, il sindaco Francesco Pagano, un tempo compagno di lotte di Salvatore Reggio, ma ora suo acerrimo rivale, avuto riguardo di un aspro scontro consumato a suon di comunicati stampa poco diplomatici, per dirla in punta di fioretto. I tre, accreditati di un ampio consenso, sono i protagonisti, il sindaco in modo più defilato, della querelle nata in casa pd e che ha ad oggetto la guida del partito democratico, evidentemente casa, o “casella”, nobile ed ambita. Considerato che una cornice politica di riferimento per un’azione amministrativa in essere o “in nuce”, di qualunque segno sia, è merce assai preziosa di questi tempi, affinchè non si accendano facilmente i riflettori sulle tante, troppe forse, contraddizioni che la politica “paesana” alimenta. Detto ciò, sullo sfondo non è dato cogliere il perché, pur con novanta e più tesserati, della scarsa rappresentanza nicoterese in seno ai livelli provinciali del partito. Tecnicismi elettorali a parte Nicotera sembra non “entrare” a Vibo, se non per vie traverse, e ciò lascia aperti molti e sinistri interrogativi. Comunque alla  “conta”, prima o poi, bisognerà arrivarci e, seppur di un’incollatura, Valerioti con le sue truppe sembra in vantaggio. Reggio è avvisato.



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