Nicotera. Un territorio segnato dal dissesto idrogeologico,
quello nicoterese. Marcato da una serie impressionante di fiumane e di fossi
che tagliano in due persino i centri abitati, come nel caso di Comerconi. D’estate
poi sono molto frequenti gli incendi, appiccati da folli piromani, ma più
spesso verificatesi accidentalmente e che si sviluppano nel giro di pochi
minuti, grazie alla vegetazione selvaggia che cresce incontrollata. Consapevole
delle criticità che caratterizzano il territorio, il Ministero dell’Interno ha
previsto un distaccamento del comando dei vigili del fuoco a Nicotera. Dovrebbe
avere sede presso la sede Com (centro operativo misto). Il condizionale è
d’obbligo perché sulla carta esso già esiste, ma, allo stato dei fatti, la sede
non è stata ancora attivata. La struttura è stata costruita almeno dieci anni
fa, è costata fior di quattrini e non è ancora entrata in funzione. Da anni
Nicotera è una delle sette sedi del Com dislocate nel territorio della
provincia di Vibo. Dovrebbe coordinare le attività di protezione civile di una
vasta area che abbraccia i comuni viciniori di Joppolo, Limbadi e San Calogero
e che d’estate vedono accrescersi di molto la loro popolazione.
Attività
molto importanti tra cui l’elaborazione del quadro dei rischi relativi al
territorio comunale, prevenzione, informazione alla popolazione e
l’organizzazione di esercitazioni. Tutte iniziative necessarie per garantire,
in emergenza, la salvaguardia della popolazione e dei beni.
Nel
caso della sede Com nicoterese manca una tettoia per il ricovero dei mezzi. Una
struttura necessaria, le cui spese di costruzione sono a carico del Comune. Per
questo motivo, il distaccamento volontari della sede provinciale di Vibo a
Nicotera chiede al sindaco Franco Pagano, tramite lettera protocollata, di
attivarsi per la soluzione del problema. Il costo della pensilina dovrebbe
aggirarsi intorno ai 10 mila euro.
A
farsi portavoce della richiesta, è Carmelo Longo, giovane Vigile del fuoco
precario.
«Che
il nostro sia un territorio non privo di criticità è un fatto abbastanza
risaputo- si legge nella missiva- La precisa mappatura del territorio fornitaci
dal PAI (piano assetto idrogeologico) trasposta nel Piano regolatore del
comune, evidenzia poi che, in caso di eventi naturali, molti punti del
territorio comunale stesso, si trovano esposti al rischio di frana. E non
dimentichiamo infine, altri possibili “eventi” che possono sempre verificarsi,
come incendi o crolli e persino emergenze sanitarie di varia tipologia».
Un
comune gravato da tali emergenze, allo stato attuale, aspetta l’arrivo di
eventuali soccorsi da Vibo Valentia, (tempi di percorrenza: tre quarti d’ora) quando
invece l’apertura della sede Com rendere celeri i soccorsi.
«Da
un decennio a Badia giace deserta la stessa sede Com- denuncia la lettera- che
per essere pienamente operativa necessiterebbe solo di una tettoia coperta dove
parcheggiare i mezzi necessari come un camion o un piccolo bob-cat». Una
struttura indispensabile che se attivata consentirebbe l’impiego di una ventina
di unità tra ausiliari e vigili del fuoco per coprire i quattro turni previsti
dalla normativa vigente e che sarebbero trasferiti dalle altre sedi dove oggi
prestano servizio. Non male per una città che ha visto progressivamente perdere
tutti i suoi presidii.
Alla
luce di ciò, auspicano gli estensori del documento avviandosi alla conclusione,
si chiede al sindaco Franco Pagano e alla sua amministrazione «di attivarsi al
fine del completamento della suddetta sede Com di Badia, e dell’attivazione del
relativo presidio».
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