Nicotera.
E’
stata inaugurata sabato scorso la nuova sede della banda musicale nicoterese.
Un evento apparentemente iscritto nell’ordinarietà della vita di una cittadina,
ma in realtà straordinario, perché, per la prima volta nella storia di
Nicotera, un immobile sequestrato alla ndrangheta, è stato donato alla
collettività. Nella fattispecie, a beneficiarne è il concerto bandistico
“Angelo Angelini”. La straordinarietà della manifestazione di sabato si è
potuta largamente cogliere anche dalle parole del sindaco Franco Pagano, che
dopo aver accompagnato la banda lungo il corteo musicale che dal municipio si è
diretto verso la nuova sede, ha voluto salutare gli astanti con un discorso. Un
intervento nuovo, privo della retorica che ha spesso cadenzato le dissertazioni
pubbliche del sindaco sull’argomento mafia. La consegna dell’immobile
sequestrato alla criminalità organizzata all’associazione musicale ha, per il
sindaco, «un carattere risarcitorio per
il danno all’immagine che la nostra città subisce a causa di attività
malavitose, a causa della presenza di associazioni ‘ndranghetistiche». Una
presa di coscienza, quella di Pagano, della pervasività del malaffare che
deturpa il volto di Nicotera. Un passo avanti e una sottolineatura pubblica per
indicare i veri nemici dell’immagine della città. Sembra lontano quel momento
in cui il primo cittadino aveva firmato la delibera 108 contro quei giornalisti
che, a suo dire, con le loro denunce sui disservizi che angustiavano la città,
arrecavano un grave danno alla sua immagine. Alle pubbliche sortite contro la
stampa, rea di veicolare un volto degradante della città, ora arrivano parole
di tutt’altro tenore.
Nel suo lungo discorso,
il sindaco, con la sua solita verve polemica, ha voluto togliersi alcuni
sassolini dalla scarpa, anzi solo uno: quello relativo alle incomprensioni,
sorte in passato, con l’ex presidente dell’associazione musicale, Mimmo
Fiaschè. Ricordiamo che la banda per molto tempo ha effettuato le sue prove
presso la Casa della Cultura. Ad un certo punto il comune intimò al complesso
bandistico di sloggiare in tutta fretta perché nei locali doveva essere
trasferita la biblioteca comunale. In piena estate i ragazzi dell’associazione
musicale si ritrovarono in mezzo alla strada, e dovettero cercare degli alloggi
di fortuna per eseguire le loro prove, mentre i locali della casa della cultura
rimasero per molti mesi inutilizzati. «Episodi di incomprensione- li ha
definiti Pagano- che spesse volte sono state artatamente poste in essere al
solo fine di fare polemiche sterili senza voler comprendere che da parte nostra
non c’era nessun intento punitivo nei confronti di nessuno». La lungimiranza è
alla base delle scelte dell’amministrazione, ha sottolineato Pagano, e- ha
precisato: «il tempo ci ha dato e ci darà ragione».
Il sindaco ha poi
consegnato le chiavi dell’immobile confiscato alla nuova presidente, la
dottoressa Maria Grazia Ferraro. Assente invece il prefetto Giovanni Bruno,
sebbene invitato.
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