domenica 11 febbraio 2018

Comune. Cartelle IMU. Operazione strascico. Pioggia di notifiche sui contribuenti.




Nicotera. Poste precipitate nel caos. La situazione già critica nell’ufficio postale nicoterese a causa del sottodimensionamento del personale, si è fatta ancora più difficile a causa della raffica di raccomandate sull’Imu del 2012. Infatti, i portalettere non sono riusciti a recapitare le cartelle ai destinatari, o per le note questioni di scarsa conoscenza delle vie del paese, aggravate dalla mancanza di toponomostica, o anche perché molti degli utenti vivono in altre città o addirittura all’estero. Sta di fatto che file inteminabili di cittadini si sono presentate all’ufficio postale per ritirare la raccomandata, muniti di avviso. A ciò si è unita la questione che l’effettivo destinatario della cartella è tenuto ad inviare un documento di delega per autorizzare le Poste a consegnare la corrispondenza a una persona di fiducia. Come precisato, questo stato di cose si deve all’arrivo a tappetto a tutti i possessori della seconda casa della cartella dell’Imu, anno 2012. L’anomalia è che la raccomandata viene inviata a tutti, indipendentemente se la tassa sul possesso della seconda casa è stata a suo tempo pagata oppure no. Un’operazione strascico, dunque, che ha coinvolto centinaia di cittadini, morosi, e non. La volontà di recuperare le tasse non pagate, anche quelle degli anni scorsi, è stata chiaramente espressa dal Terna commissariale. Il Comune, com’è noto, ha i conti in rosso, anzi il dissesto è dietro l’angolo: una situazione finanziariamente drammatica che ha indotto i Commissari a mettere in moto un’azione di recupero dei tributi: un’insolvenza che ha contribuito (tra le altre cose) a gettare il Comune nello stato critico in cui versa attualmente. Tutto ciò prevede la riscossione di quelle tasse non pagate, prima che cadano in prescrizione, dunque prima dei fatidici cinque anni che annullano il diritto dell’ente di avanzare richieste di pagamento. Ed è a questo punto che la questione di fa cavillosa, in quanto molti cittadini intendono presentare ricorso, adducendo il fatto che l’ente è ormai fuori tempo massimo per accampare diritti, vista la scadenza dei termini. Evenienza questa, evidentemente non condivisa dal Comune che ritiene di essere ancora in tempo per reclamare ciò che gli è dovuto. Quello che è certo è che il malumore dei contribuenti è alle stelle, specialmente quelli che sono in regola con il pagamento delle tasse e si ritrovano a far la fila alla Posta, o autorizzare un delegato, per poi scoprire che trattasi di un’Imu già pagata. Quelli che invece non avevano onorato il dovere con il fisco intendono rivolgersi a un avvocato per inoltrare ricorso, anche perché, oltre al corrispettivo dell’Imu la tassa è addizionata da tanto di costi di mora. In questo gauzzabuglio tra un Comune disperato che cerca di incamerare ogni centesimo perso per strada e i cittadini in preda al malcontento, c’è chi nota che i costi delle centinaia di raccomandate, spesso inviate a casaccio, sono tutte a carico dell’ente, dunque ancora una volta a carico dei cittadini. Ma il caos di questi giorni ha aperto in realtà uno squarcio sulla situazione di un Comune che non si è mai davvero ammodernato dal punto di vista tributario. Benchè i commissari abbiano messo in atto la digitalizzazione degli uffici, rimane l’assenza di una anagrafe tributaria che individui tutti i contribuenti; di certo il grave gap di una inesistente toponomastica non facilita le cose, anzi getta il manto dell’invisibilità sui tanti evasori, e poi, come in questo caso, il tempo gioca a loro vantaggio, in quanto la prescrizione annulla ogni debito.

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