Nicotera.
Poste
precipitate nel caos. La situazione già critica nell’ufficio postale nicoterese
a causa del sottodimensionamento del personale, si è fatta ancora più difficile
a causa della raffica di raccomandate sull’Imu del 2012. Infatti, i
portalettere non sono riusciti a recapitare le cartelle ai destinatari, o per
le note questioni di scarsa conoscenza delle vie del paese, aggravate dalla
mancanza di toponomostica, o anche perché molti degli utenti vivono in altre
città o addirittura all’estero. Sta di fatto che file inteminabili di cittadini
si sono presentate all’ufficio postale per ritirare la raccomandata, muniti di
avviso. A ciò si è unita la questione che l’effettivo destinatario della
cartella è tenuto ad inviare un documento di delega per autorizzare le Poste a
consegnare la corrispondenza a una persona di fiducia. Come precisato, questo
stato di cose si deve all’arrivo a tappetto a tutti i possessori della seconda
casa della cartella dell’Imu, anno 2012. L’anomalia è che la raccomandata viene
inviata a tutti, indipendentemente se la tassa sul possesso della seconda casa
è stata a suo tempo pagata oppure no. Un’operazione strascico, dunque, che ha
coinvolto centinaia di cittadini, morosi, e non. La volontà di recuperare le
tasse non pagate, anche quelle degli anni scorsi, è stata chiaramente espressa
dal Terna commissariale. Il Comune, com’è noto, ha i conti in rosso, anzi il
dissesto è dietro l’angolo: una situazione finanziariamente drammatica che ha
indotto i Commissari a mettere in moto un’azione di recupero dei tributi:
un’insolvenza che ha contribuito (tra le altre cose) a gettare il Comune nello
stato critico in cui versa attualmente. Tutto ciò prevede la riscossione di
quelle tasse non pagate, prima che cadano in prescrizione, dunque prima dei
fatidici cinque anni che annullano il diritto dell’ente di avanzare richieste
di pagamento. Ed è a questo punto che la questione di fa cavillosa, in quanto
molti cittadini intendono presentare ricorso, adducendo il fatto che l’ente è
ormai fuori tempo massimo per accampare diritti, vista la scadenza dei termini.
Evenienza questa, evidentemente non condivisa dal Comune che ritiene di essere
ancora in tempo per reclamare ciò che gli è dovuto. Quello che è certo è che il
malumore dei contribuenti è alle stelle, specialmente quelli che sono in regola
con il pagamento delle tasse e si ritrovano a far la fila alla Posta, o
autorizzare un delegato, per poi scoprire che trattasi di un’Imu già pagata.
Quelli che invece non avevano onorato il dovere con il fisco intendono rivolgersi
a un avvocato per inoltrare ricorso, anche perché, oltre al corrispettivo
dell’Imu la tassa è addizionata da tanto di costi di mora. In questo
gauzzabuglio tra un Comune disperato che cerca di incamerare ogni centesimo
perso per strada e i cittadini in preda al malcontento, c’è chi nota che i
costi delle centinaia di raccomandate, spesso inviate a casaccio, sono tutte a
carico dell’ente, dunque ancora una volta a carico dei cittadini. Ma il caos di
questi giorni ha aperto in realtà uno squarcio sulla situazione di un Comune
che non si è mai davvero ammodernato dal punto di vista tributario. Benchè i
commissari abbiano messo in atto la digitalizzazione degli uffici, rimane
l’assenza di una anagrafe tributaria che individui tutti i contribuenti; di
certo il grave gap di una inesistente toponomastica non facilita le cose, anzi
getta il manto dell’invisibilità sui tanti evasori, e poi, come in questo caso,
il tempo gioca a loro vantaggio, in quanto la prescrizione annulla ogni debito.
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