domenica 4 febbraio 2018

Comune. Sulla via del dissesto finanziario.



Questo articolo è uscito il 16 dicembre 2017.
Nicotera. L’ente si incammina inesorabilmente verso la via del crac finanziario e pare che niente più possa salvare un Comune gravato da debiti, ai livelli che solo una completa dichiarazione di resa può, paradossalmente, riportare il municipio medmeo verso la ripresa. Alla corposa mole dei documenti che certificheranno la débacle manca solo la relazione del revisore dei conti. L’ultimo tassello di un quadro dalle tinte fosche che ritrae uno scenario desolante in cui i debiti stanno prendendo, anzi, hanno preso, il Comune per la gola, soffocandolo: la dichiarazione di fallimento appare l’unica scappatoia a una situazione altrimenti senza via d’uscita. Anzi, a parere del commissario Nicola Auricchio, che nella terna commissariale ha il ruolo di funzionario economico, tale decisione andava presa molto tempo fa, perché il passare del tempo non fa altro che far sprofondare l’ente in un pozzo senza fondo di debiti. Ma come si è arrivati a questa situazione? I fattori concomitanti sono stati tanti. In cima alla lista c’è la nota truffa messa in atto dalla Sogefil, ai danni del Comune, e quindi dei cittadini nicoteresi. Un furto sistematico che si è consumato per anni con la complicità della “distrazione” di quanti hanno amministrato (sindaci e commissioni prefettizie). Nessuno pare essersi reso conto di quanto stava accadendo se non quando le cose sono diventate irreparabili: un vuoto economico di quasi otto milioni e mezzo di euro. Soldi finiti chissà dove. Intanto, però, crescevano altri debiti: in primis quelli fuori bilancio per i quali l’amministrazione Pagano ha contratto un mutuo di sei milioni e mezzo di euro. Un sacrificio che grava sulle spalle dei cittadini che non è servito a molto, perché, benchè si sia in parte alleggerito il peso del debito, esso continua a crescere, e quindi l’ente si ritroverà a punto e a capo. Poi c’è la questione dell’evasione fiscale, giunta a livelli preoccupanti. Purtroppo in pochi pagano le tasse: Imu, ruolo idrico, spazzatura; riuscire ad incassare i soldi all’invio della prima bolletta è una pia illusione, solo con la procedura coatta entra qualche soldo, ma non quanto basta per risollevare le sorti delle casse municipali.
«Con il dissesto il Comune dovrà partire economicamente da zero», ha dichiarato il Commissario Auricchio. «Il nostro intento- ha aggiunto- è  quello di consegnare all’amministrazione che verrà un ente privo di questi gravi orpelli, in modo da poter amministrare senza grossi impedimenti economici, ma anche senza l’alibi di una  difficile condizione finanziaria che costringe all’immobilismo operativo». Un’analisi acuta quella del Commissario, che pottrebbe essere applicata anche alla passata amministrazione quando l’operatività era uguale a zero, e ad ogni obiezione la risposta era sempre la stessa: “la grave situazione finanziaria, causata dal furto della Sogefil, ci ha legato le mani”.
Quando l’ente sarà in dissesto bisognerà guarire le ferite ecomoniche del Comune partendo da zero, lavorando sodo, senza alibi o tentennamenti. Ricostruire delle nuove speranze su una tabula rasa. Una bella sfida.

Nessun commento:

Posta un commento