Nicotera.
Spiata
e pedinata fino a casa da un ospite del Cas (centro di accoglienza
straordinario) della cittadina costiera, di recentissima apertura. Protagonista
di tale allarmante episodio una ragazzina di 15 anni, che qualche sera fa si
accingeva a tornare a casa dopo una passeggiata con le amiche. La ragazzina, che chiameremo Giulia, la sera
di martedì 6 febbraio era uscita per la consueta passeggiata, dopo aver fatto i
compiti. Ad un certo punto Giulia saluta le amiche per tornare a casa. Abita
nel centro storico del paese, in una zona segnata da viuzze secondarie. Mentre
percorre la strada del rientro si accorge che un ragazzo di colore la pedina senza
perderla un attimo di vista. Più lei accelera l’andatura più il suo inseguitore
la tallona con insistenza. Trovandosi ad un certo punto in un tratto isolato,
la ragazza viene comprensibilmente presa dal panico, inizia a correre,
raggiunge casa velocemente, chiudendo il cancello dietro di sé. Ma guardando dietro
di sè si accorge che il suo inseguitore non aveva mollato la presa, si era
infatti nascosto dietro un pilatro, dove, cercando di nascondersi, faceva
capolino sbirciando verso la ragazza. Giulia, rientrata a casa, racconta tutto
ai suoi genitori, descrivendo per filo per segno il ragazzo. Il padre, turbato
per l’episodio accorso alla figlia, chiama subito i Carabinieri che prontamente
riescono ad individuare il giovane. Si trattava, effettivamente, di un ospite
del Cas di Nicotera. Dalle indiscrezioni emerse pare che il ragazzo sia affetto
di non meglio precisati disturbi psichiatrici; al padre della ragazza pedinata
hanno spiegato che l’ospite soffra di depressione. Il giorno seguente la
struttura ha attivato il protocollo previsto in questi casi per cui il giovane
extracomunitario è stato trasferito al Dipartimento psichiatrico dell’ospedale di
Cetraro. La notizia, emersa solo in queste ore, ha suscitato e continua a
suscitare indignazione in un paese che di punto in bianco si è ritrovato a fare
i conti con una realtà nuova, quello di una struttura di accoglienza che ospita
140 migranti. Ricordiamo che solo due giorni fa un altro migrante è stato
beccato dai poliziotti della Sqadra mobile di Vibo con mezzo chilo di marijana
centro un borsone da viaggio. Episodi non certo tranquillizzanti per una città
già alle prese con problemi di micro e macro criminalità, in cui il pedinamento
patologico ai danni di una ragazzina mancava all’appello.
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