Nicotera.
Il
Cantiere civico ha smontato l’impalcatura e allo stato attuale non esiste più.
Voluto dal sacerdote don Francesco Vardè, è nato come un esperimento
politico-sociale atto a creare una coalizione forte per vincere le elezioni di
maggio e governare la città medmea. Al suo interno convergevano molte anime: il
Pd cittadino, molti esponenti di alcune associazioni, tra le quali Nicotera Nostra e, soprattutto, il Movimento
14 luglio. I sogni, però, si sono presto infranti contro gli scogli di un’incomunicabilità
senza rimedi. Rimasto solo, il gruppo ecologista non si è dato per sconfitto e
ha maturato l’idea di presentare una lista tutta sua, seppur aprendosi a
qualche elemento esterno. Ad esempio, mentre viene scritto questo articolo
fervono le trattative con alcuni giovani reduci dal gruppo “Cambiavento”,
creato in occasione delle comunali del 2018 per scendere nell’agone elettorale
e guidato dall’avvocato Rino Isaia. La fumata bianca ancora non si è vista,
dato che tutto è “in fieri”. Di certo la lista confezionata dall’ingegnere
Antonio D’agostino è a un ottimo punto, anzi è quasi fatta: si attende, come
precisato, lo scioglimento del riserbo di alcuni giovani, in primis di
Francesco Ionadi, giovane dentista, e di Mimmo Mazzitelli, di professione
barista. Intanto, i punti fermi della coalizione sono: Peppe Bollocco, ex
impiegato e pensionato; Diego Corigliano, impiegato; Gaetano Floccari,
impiegato; Salvatore Pagano; Toni Capua, storico attivista del Movimento 14
luglio. Per quanto riguarda le quote rosa, si segnala l’adesione di Maria Adele
Buccafusca, pensionata e nonna, e Anna Rascaglia, anch’essa pensionata, e
l’unica reduce rimasta dell’associazione Nicotera Nostra.
Sugli altri versanti,
si registra la difficoltà di Pino Marasco nel ricomporre la sua coalizione:
l’uscita di scena di Maria Rosaria Corigliano e Patrizia Rocchi, hanno
assestato un duro colpo alla tenuta del gruppo. In affanno anche l’irriducibile
Antonio Ricottilli che non perde di vista l’obiettivo di riconquistare palazzo
Convento dopo 32 anni. Ma anche a lui manca la materia prima: e cioè i
candidati. Ha inoltre tentato di formalizzare un accordo con Marasco, ma la
cosa pare non sia andata a buon fine: unire le forze pareva ad entrambi
un’ottima soluzione, ma la poltrona di sindaco è una sola e poiché nessuno dei
due è intenzionato a fare un passo indietro, non se n’è fatto nulla. Rimane
Antonio Montuoro. Nonostante l’appoggio del Pd cittadino, non è riuscito ad
arruolare una truppa decente alla guida della quale espugnare il Comune. Ha così
rivolto un accorato appello, tramite Facebook, a tutte le forze politiche e
associazionistiche nicoteresi: l’auspicio è quello di ritrovare il dialogo
senza sterili chiusure. Un modo, insomma, per aprire la strada a una trattativa
che contempli l’unione delle forze dei politicamente più deboli.
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