Nicotera. Scure della prefettura sull'ufficio tecnico del comune costiero. Infatti è arrivata l'interdittiva
antimafia per la “Società cooperativa Pirelli Costruzioni” di Nicotera. L’elenco
dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a
tentativo di infiltrazione mafiosa, aggiornato il 29 marzo del 2019, non
contempla più la sua presenza.
L'intervento prefettizio,
abbattutosi sulla ditta edile della frazione Marina, ha così interrotto i
legami tra l’ente e la Pirelli. La sua collaborazione con il Comune è
storica. Era proprio essa, infatti, ad effettuare vari interventi su tutto il
territorio nicoterese, per conto dell’ente, essendo anche una delle poche
rimaste nella white list della Prefettura. Tra i vari lavori affidati a
quest’ultima dall’Utc, la sistemazione del campo di calcetto a Badia, la consueta
manutenzione delle elettropompe delle stazioni di sollevamento e le numerose
opere di somma urgenza che il Comune ha fronteggiato e in cui si è proceduto all’affidamento diretto alla ditta in
questione. Ma la Pirelli non è la sola che è stata espulsa dalla white list e
che ha spesso collaborato con l’ente costiero.
Infatti, a finire nella
lista nera del Prefetto è anche l’Elcab “Impiantistica e manutenzione generale”.
La ditta, pur avendo la sede legale a Limbadi, ha spessissimo svolto lavori per il comune nicoterese, sia nel campo della manutenzione degli impianti elettrici che
per vari interventi di ordinaria amministrazione, come ad esempio la potatura
degli alberi o la cura del verde pubblico, con costi ragguardevoli, fino a 48
euro l’ora per la potatura degli alberi pubblici.
Si allunga, dunque,
l’elenco delle ditte interdette ai lavori pubblici con cui l’ente costiero ha avuto
rapporti di lavoro. Ciò rivela un pessimo stato di salute, in termini di
legalità, delle imprese che spesso roteano intorno ai comuni. Da un lato urge un
maggior monitoraggio da parte degli organi competenti, dall’altro è necessario
che le imprese siano tutelate affinchè non finiscano sotto le grinfie e le
minacce delle cosche, sempre fameliche di appalti e lavori pubblici.
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