Nicotera.
E’
proprio vero che “la politica è l’arte dell’impossibile”. Chi ha coniato questa
frase sapeva bene che, in tale ambito, ciò che oggi è certo domani non lo più;
e ciò per via di nuove alleanze o per la dissoluzione di patti che non conviene
più sottoscrivere. Ad esempio, la cittadina medmea dimostra come tutto ciò che
fino a qualche settimana fa sembrava consolidato, oggi sprofonda nell’incertezza,
mentre nuove situazioni sembrano prendere forma. Certamente, la prudenza di
molti a buttarsi nell’agone politico è data dal fatto che Nicotera è una città
che esce da ben tre scioglimenti per mafia; una città che negli ultimi tempi è
stata al centro di drammatici fatti di cronaca; in cui le operazioni dei
Carabinieri hanno tirato fuori dalle sue campagne e dalle sue case diroccate
del centro storico quintali di marijuana. Una città segnata dall’illegalità
diffusa per cui anche dei ragazzini sono stati beccati a spacciare droga o con
un kalashnikov nel garage. A questo stato di cose deve poi aggiungersi la
questione della sicurezza e dell’ambiente, oltre che quella sanitaria. Un
compito non semplice spetta al futuro sindaco, e se fino a poco tempo la lista
di Pino Marasco, l’operatore sanitario sconfitto dal quorum lo scorso ottobre,
sembrava l’unica certa, ora anch’egli inciampa sulla via dei forse. Il
politico forzista ha, infatti, perso alcuni pezzi importanti del gruppo. Maria
Rosaria Corigliano, la punta di diamante della coalizione (alle scorse comunali
aveva incassato più di 400 voti), si è presa una lunga pausa di riflessione, e
non ha ancora sciolto il riserbo. Anche Patrizia Rocchi ha dato forfait, seguita
a ruota da Lorella De Stefano. Ora il suo compito è riempire le caselle rimaste
vacanti. Un lavoro non semplice in un momento in cui si allestiscono altre
liste e la “caccia al candidato” procede senza sosta. Infatti, in questa
primavera prelettorale giunge inaspettata una new entry. Si tratta di Antonio
Montuoro, ex elettricista ed attuale presidente dell’Accademia della Dieta
Mediterranea. L’aspirante sindaco pare sia assistito dal Pd nicoterese (con i
cui vertici ha un legame parentale) ma anche da alcuni storici esponenti del
Partito Socialista. Montuoro è già al lavoro per formare il suo gruppo e,
secondo i ben informati, sarebbe a un buon punto. La sua scesa in campo di
certo è destinata a creare nuove strategie di posizionamento se si pensa che
spesso i candidati di due o più colazioni differenti appartengono allo stesso
nucleo familiare, il che è un dato non secondario in un paese di poco più di
sei mila abitanti. Il Cantiere civico, rappresentato ormai quasi esclusivamente
dal Movimento 14 luglio, dopo la defezione del Pd, avrebbe finalmente emesso
fumata bianca. La lista è pronta, o quasi, e il candidato a sindaco non avrebbe
potuto essere altri che il battagliero ingegnere Antonio D’Agostino. Nel gruppo
anche Nicola Di Bella, presidente uscente di Nicotera Nostra, e Gaetano Aurelio,
attuale presidente provinciale dell’Unicef che, pur non candidandosi, fornisce
il suo sostegno esterno. Dalla costola del Cantiere civico sarebbe dunque nato
il gruppo di Antonio Montuoro. Si infrange così il sogno di don Francesco Vardè
di poter celebrare il matrimonio politico del Movimento 14 luglio con il Pd
cittadino.
Una menzione particolare
merita l’exploit del giovanissimo Antonio Macrì, rappresentate della Lega. Un
evento inaspettato ha infatti segnato la sua ufficiale scesa in campo. Macrì
avrebbe dovuto inaugurare la sede cittadina del partito il 29 marzo. Ma invece,
all’ultimo minuto, è accaduto qualcosa che scombinato i piani. Un contrordine
ha decretato che quel giorno non si sarebbe inaugurata la sede della Lega,
bensì un “point elettorale”, un modo per dire che quello spazio deve essere
dedicato esclusivamente alle elezioni fino all’appuntamento di maggio. Se poi
il locale diventerà sede di partito non è ancora chiaro, infatti sulle motivazioni
di tale scelta al momento nulla si sa con certezza, sta di fatto che per
arrivare a una simile decisione i vertici del partito hanno fatto una profonda
riflessione.
Rimane poi la
situazione di Antonio Ricottilli. Ancora una volta il tenace professore deve
fare i conti con l’incostanza e la mutevolezza dei suoi compagni di viaggio: se
ad ottobre 2018 a dargli il ben servito sono stati i più giovani tra gli aspiranti
amministratori, ora sono i suoi storici amici che pare abbiano puntato
l’attenzione su un nuovo candidato a sindaco.
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