domenica 7 aprile 2019

Nicotera. Elezioni comunali: in preparazione cinque liste.


Nicotera. E’ proprio vero che “la politica è l’arte dell’impossibile”. Chi ha coniato questa frase sapeva bene che, in tale ambito, ciò che oggi è certo domani non lo più; e ciò per via di nuove alleanze o per la dissoluzione di patti che non conviene più sottoscrivere. Ad esempio, la cittadina medmea dimostra come tutto ciò che fino a qualche settimana fa sembrava consolidato, oggi sprofonda nell’incertezza, mentre nuove situazioni sembrano prendere forma. Certamente, la prudenza di molti a buttarsi nell’agone politico è data dal fatto che Nicotera è una città che esce da ben tre scioglimenti per mafia; una città che negli ultimi tempi è stata al centro di drammatici fatti di cronaca; in cui le operazioni dei Carabinieri hanno tirato fuori dalle sue campagne e dalle sue case diroccate del centro storico quintali di marijuana. Una città segnata dall’illegalità diffusa per cui anche dei ragazzini sono stati beccati a spacciare droga o con un kalashnikov nel garage. A questo stato di cose deve poi aggiungersi la questione della sicurezza e dell’ambiente, oltre che quella sanitaria. Un compito non semplice spetta al futuro sindaco, e se fino a poco tempo la lista di Pino Marasco, l’operatore sanitario sconfitto dal quorum lo scorso ottobre, sembrava l’unica certa, ora anch’egli inciampa sulla via dei forse. Il politico forzista ha, infatti, perso alcuni pezzi importanti del gruppo. Maria Rosaria Corigliano, la punta di diamante della coalizione (alle scorse comunali aveva incassato più di 400 voti), si è presa una lunga pausa di riflessione, e non ha ancora sciolto il riserbo. Anche Patrizia Rocchi ha dato forfait, seguita a ruota da Lorella De Stefano. Ora il suo compito è riempire le caselle rimaste vacanti. Un lavoro non semplice in un momento in cui si allestiscono altre liste e la “caccia al candidato” procede senza sosta. Infatti, in questa primavera prelettorale giunge inaspettata una new entry. Si tratta di Antonio Montuoro, ex elettricista ed attuale presidente dell’Accademia della Dieta Mediterranea. L’aspirante sindaco pare sia assistito dal Pd nicoterese (con i cui vertici ha un legame parentale) ma anche da alcuni storici esponenti del Partito Socialista. Montuoro è già al lavoro per formare il suo gruppo e, secondo i ben informati, sarebbe a un buon punto. La sua scesa in campo di certo è destinata a creare nuove strategie di posizionamento se si pensa che spesso i candidati di due o più colazioni differenti appartengono allo stesso nucleo familiare, il che è un dato non secondario in un paese di poco più di sei mila abitanti. Il Cantiere civico, rappresentato ormai quasi esclusivamente dal Movimento 14 luglio, dopo la defezione del Pd, avrebbe finalmente emesso fumata bianca. La lista è pronta, o quasi, e il candidato a sindaco non avrebbe potuto essere altri che il battagliero ingegnere Antonio D’Agostino. Nel gruppo anche Nicola Di Bella, presidente uscente di Nicotera Nostra, e Gaetano Aurelio, attuale presidente provinciale dell’Unicef che, pur non candidandosi, fornisce il suo sostegno esterno. Dalla costola del Cantiere civico sarebbe dunque nato il gruppo di Antonio Montuoro. Si infrange così il sogno di don Francesco Vardè di poter celebrare il matrimonio politico del Movimento 14 luglio con il Pd cittadino.
Una menzione particolare merita l’exploit del giovanissimo Antonio Macrì, rappresentate della Lega. Un evento inaspettato ha infatti segnato la sua ufficiale scesa in campo. Macrì avrebbe dovuto inaugurare la sede cittadina del partito il 29 marzo. Ma invece, all’ultimo minuto, è accaduto qualcosa che scombinato i piani. Un contrordine ha decretato che quel giorno non si sarebbe inaugurata la sede della Lega, bensì un “point elettorale”, un modo per dire che quello spazio deve essere dedicato esclusivamente alle elezioni fino all’appuntamento di maggio. Se poi il locale diventerà sede di partito non è ancora chiaro, infatti sulle motivazioni di tale scelta al momento nulla si sa con certezza, sta di fatto che per arrivare a una simile decisione i vertici del partito hanno fatto una profonda riflessione.
Rimane poi la situazione di Antonio Ricottilli. Ancora una volta il tenace professore deve fare i conti con l’incostanza e la mutevolezza dei suoi compagni di viaggio: se ad ottobre 2018 a dargli il ben servito sono stati i più giovani tra gli aspiranti amministratori, ora sono i suoi storici amici che pare abbiano puntato l’attenzione su un nuovo candidato a sindaco.

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