Nicotera. Al
via il secondo ampliamento del cimitero comunale. A comunicarlo è il neo
assessore ai lavori pubblici, Federico Polito. Il giovane assessore pdellino
annuncia con grande soddisfazione l’iniziativa, da egli fortemente voluta: la
sua proposta è stata votata all’unanimità da tutti i componenti della giunta,
ed è già stato dato atto d’indirizzo all’ufficio tecnico. Polito sottolinea che
all’inizio della sua attività di amministratore ha dato atto di indirizzo
all’ufficio tecnico per la messa in opera della raccolta differenziata,
progetto iniziato e portato a termine. Allo stesso modo garantisce
l’operatività dell’iniziativa sul cimitero comunale nella sua nuova veste da
assessore ai lavori pubblici.
Polito illustra alla stampa, con dovizia di
particolari, il progetto preliminare. Ma, prima d’ogni cosa, egli intende
chiarire che l’iniziativa sopperirà alla mancanza di occupazione, infatti
l’attuazione del progetto implica l’impiego dell’edilizia nicoterese,
incentivando così l’attività delle ditte costruttrici. Lo studio proposto da
Federico Polito, si può definire un organigramma a 360 gradi; infatti, l’assessore
si è interessato non solo alla parte squisitamente tecnica del progetto, ma si
sta occupando anche di altri aspetti che riguardano le politiche cimiteriali, ad
esempio: la rielaborazione del regolamento cimiteriale, la questione delle
tasse di concessione dei lotti e un censimento globale e anagrafico del
cimitero.
Il progetto La
fase preliminare del progetto prevede il computo metrico dettagliato, da parte
dell’ufficio tecnico, del terreno che sarà adibito ad accogliere l’ampliamento
cimiteriale; verranno espropriati 2278 metri quadri di terreno. Il progetto nel
suo insieme ha un costo di 200 mila euro. Solo la fase espropriativa ha un
costo di circa 28 mila euro. Nelle spese sono poi incluse il frazionamento del
terreno in lotti, le spese tecniche, la realizzazione dei muri di recinzione,
la realizzazione di canali di scolo per le acque bianche, illuminazione e
pavimentazione, anche di aree del cimitero, costruite anni addietro, per le
quali non è mai stato costruito un selciato decente. Nel progetto vi è incluso
anche il rifacimento del tetto della cappella centrale, che ospita i defunti
prima che vengano tumulati. Sembra infatti che la copertura sia fatiscente, e,
causa delle crepe, in caso di pioggia, l’acqua gocciola abbondantemente
all’interno della struttura. Nel progetto è inoltre previsto il rifacimento dei
bagni e l’interramento dei fili elettrici.
Sarà dunque messo
in opera quello che i può definire restyling cimiteriale, per conferire dignità
e decoro al luogo della memoria e dei cari estinti.
In tutto saranno
realizzate 125 cappelle di tipologia A, B e C.
La tipologia A
comprende 28 cappelle, con loculi esterni (10 posti, più gli ossari), la
tipologia B, 64 cappelle (5 posti, più ossari), la tipologia C 33 cappelle (10
posti, più ossari). Il progetto prevede inoltre la costruzione del cosiddetto
“colombaio”, che ospiterà 79 loculi.
Le tasse di concessione Una volta che l’ufficio tecnico premerà il tasto start
del progetto, il Comune procederà, attraverso una manifestazione di interesse,
ad informarne i cittadini, i quali, per poter acquistare la concessione di un
lotto, devono presentare una semplice domanda all’ufficio tecnico del Comune.
Conditio sine qua non, non possederne già uno. Se entro sei mesi dall’acquisto,
il privato non inizierà i lavori di costruzione della struttura prescelta, il
lotto ritornerà nella mani del Comune, che potrà così rimetterlo in vendita. La
concessione dura 99 anni, ma come prevede il Piano regolatore cimiteriale, ogni
15/20 anni i possessori del terreno sono chiamati ad rinnovare il pagamento
della tassa di concessione, che servirà a garantire il mantenimento e la
pulizia dell’area cimiteriale.
Censimento e anagrafe cimiteriale Per la prima volta, nella storia del cimitero di
Nicotera, il Comune effettuerà un censimento delle tombe, con conseguente
anagrafe. L’operazione servirà per mettere ordine tra le molte tombe e cappelle
che non è chiaro a chi appartengano. Ad esempio, tra il cimitero vecchio e
quello nuovo esiste una cappella piuttosto grande, ma assai obsoleta e
completamente fatiscente. L’edificio rappresenta un rischio strutturale, oltre
che igienico sanitario, notevole. Infatti, date le pessime condizioni in cui
versa, potrebbe verificarsi un cedimento della copertura. Il Comune attualmente
sta cercando di risalire al proprietario dell’edificio, per poterne concertare
con esso le modalità di intervento.
Il censimento e
l’anagrafe cimiteriale si prospetta comunque un lavoro certosino, ma è un passo
fondamentale per ristabilire un po’ di ordine nel caos di vecchi loculi e
tombe, ormai abbandonati.
Gestione e
smaltimento dei rifiuti cimiteriali Altro aspetto che sta a cuore all’assessore
Federico Polito, è la questione dello smaltimento e della gestione dei rifiuti
cimiteriali. Tale punto sarà contemplato nel nuovo regolamento cimiteriale, che
si allinea alle regole basilari di Polizia mortuaria. La questione è assai
delicata, e, a sollevarla, per la prima volta in assoluto, da parte di un amministratore, è proprio il neo
assessore ai lavori pubblici Polito. Per rifiuti cimiteriali si intende, nella
fattispecie, le bare, sia di legno che di zinco, prive della salma, una volta che
si è proceduto con l’estumulazione del “de cuius”. Esistono delle leggi ben
precise che regolamento lo smaltimento di tali rifiuti. Tale regolamento è
codificato dal DPR n. 285/1990, dal DPR n.254/2003, dal DPR 152/2006. Insomma
un insieme di leggi studiate per garantire la tutela igienico sanitaria
dell’area cimiteriale e alle quali il neo assessore intende ispirarsi per
l’estensione di questa parte del regolamento. Secondo queste direttive le bare,
nella parte lignea, vanno sezionate in un apposita area all’interno del
cimitero stesso, adibita a tale funzione. Alla sezione consegue l’imbustamento
in appositi imballaggi, che devono essere comunque distinguibili, da altre
buste contenenti rifiuti solidi urbani, anzi devono recare la scritta “rifiuti
urbani da esumazione ed estumulazione”. Quindi si trasportano in appositi
impianti (inceneritori o discariche), dove saranno definitivamente smaltiti.
Per ciò che invece concerne le parti metalliche, zinco e piombo, la legge
prevede che si possano recuperare le parti metalliche, laddove possibile, per
un loro eventuale riciclo. Se il recupero diventa pericoloso o di difficile
attuazione, esso può essere evitato, pur conferendo in maniera separata lo
zinco e il piombo da altri resti metallici.
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