Nicotera. Il movimento politico-culturale, di
ispirazione cattolico-cristiana, nata lo scorso agosto, e fondata dall’esponente
moderato nicoterese Carmelo Tripadi, comincia ad acquisire connotati e
fisionomia sempre più chiari. Innanzitutto, ha un nome: si chiama “Area
Moderata”, e conta quasi una ottantina di elementi. Ciò che si prefigge il
movimento è un obiettivo assai ambizioso, ovvero quello di riattivare il
dialogo e il confronto politico in città: elementi cardini, questi, di una
società democratica, ma ormai da troppo tempo mortificati da dinamiche ispirate
alla logica dell’egotismo smodato, con spregio degli interessi di una comunità
che attende risposte concrete.
Lo scorso
agosto, all’indomani della fondazione del movimento, così Tripaldi argomentava
il senso della sua iniziativa: «Questo movimento nasce per contribuire alla crescita
sociale, politica e culturale della città. Si prefigge di intercettare le migliori
e sane forze dell’area moderata. E’ un laboratorio di idee, la sede ideale in
cui far nascere e vivere nuovi progetti, nuovi programmi che diano lo start
alla vita politica nicoterese, la quale da molto tempo necessita di un’azione
di svecchiamento».
Oggi, i
propositi sono fatti. «Area moderata- spiega Tripaldi- è un movimento culturale
di ispirazione del grande centro moderato europeo ( P.P.E.), di ispirazione
cristiana. Noi, fondatori di questo progetto politico, siamo sostenitori di
quanto ha recentemente dichiarato il presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano, ovvero che i tempi sono maturi per la riforma della seconda parte
della Costituzione, in quanto tale riforma si può definire la madre di tutte le
riforme. Essa permetterà lo snellimento totale della macchina statale. L’Italia
è in ritardo su tutte le riforme , e ciò ha cagionato un distacco netto tra la
politica e le vere esigenze della gente. Manca, a livello nazionale, un
vero e proprio confronto tra gli
schieramenti che produca benefici per il Paese».
“Area
Moderata”, dunque, scende in campo, scalda i motori e si prepara ad espugnare
la città, ma la belligeranza lascia il posto a una richiesta di confronto e a
una critica produttiva, che inviti tutti gli attori politici nicoteresi a una
riflessione attenta e serena, un invito a scandagliare le motivazioni di un
immobilismo del dialogo e della dialettica politica.
«La mancanza di dialogo- prosegue l’esponente politico-
che è ravvisabile a livello nazionale,
sembra percuotersi anche nella nostra città. Nicotera sembra aver dimenticato
il confronto, il dialogo, lo scontro aspro ma costruttivo della politica; quel
dialogo e quello scontro pulito che dovrebbero avere, come unico fine, il bene
della collettività, trasmigra nell’egoismo, nell’individualismo sfrenato, nella
competizione esasperata, nelle cattiverie politiche, producendo una “anonima”
malattia, che produce divisioni insuperabili».
La pungente
e disincantata disamina di Tripadi, prosegue con un proponimento, a nome del
suo movimento: «l’esperienza amministrativa attuale va guardata con senso
critico, criticata laddove politicamente sbaglia; ci prefiggiamo di non
accettare errori che possono produrre ancora divisioni in città. Non abbiamo
accettato- chiarisce Tripaldi- non accettiamo e non accetteremo tutto ciò che
tende alla divisione politica di un progetto di rilancio politico,
amministrativo e culturale».
A questo
punto dell’intervista abbiamo chiesto all’esponente politico nicoterese, di
precisare meglio quali siano gli “errori”, cui egli allude. «In primis- spiega
Tripaldi- andava fatto uno sforzo importante per promuovere un dialogo
costruttivo, pur nelle differenze politiche, che è la base democratica del
consiglio comunale nella sua interezza. Un pensiero particolare va alla
consigliera Pina Lapa, alla quale esprimo grande vicinanza, sperando che lei
possa fare la scelta politica vicina ai nostri ideali cattolico-liberali».
In merito
alla struttura politica della compagine amministrativa, così si esprime Tripaldi:
«Siamo convinti e consapevoli che tanti di loro (esponenti del consiglio
comunale) non provengono da scuole di partito, come la disciplina impone.
Sarebbe auspicabile che ognuno di essi facesse delle scelte politiche ben
chiare, sia di schieramento che di società civile. Ritengo che alla base del successo
e della riuscita della nostra comunità debba esserci un leale e sincero
confronto». A queste parole Tripaldi aggiunge un auspicio: «Ci auguriamo che
venga superata quella tradizione “anonimamente” aberrante che è degna di popoli
incivili e retrivi, di una subcultura che non può appartenere a una società moderna e civile e che la politica con la P
maiuscola occupi il posto che meriti».
Alla domanda
su come la politica dovrebbe fronteggiare le varie problematiche che
attanagliano la città, la risposta di Tripaldi è lapidaria: «potremmo
disquisire per ore sulle criticità di Nicotera e sulle modalità di intervento,
ma se non ci si emancipa da questo oscuro livello di chiusura e arretratezza politica, ogni discussione
sarebbe infruttuosa».
Per il
leader di Area Moderata ogni riforma seria ed efficace della società parte da
un dialogo aperto delle parti politiche tra di esse e con la comunità.
Chissà se i
tempi sono maturi per far germogliare il vero senso della parola democrazia.
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