Nicotera.
Il partito democratico scalda i motori a Nicotera. Mercoledì sera, infatti,
Giuseppe Barbuto e Michele Mirabello si sono sfidati per la guida provinciale
del partito in una sala del museo diocesano letteralmente gremita.
L’espletamento delle fasi burocratiche, guidato dal presidente Salvatore
Reggio, con la presentazione delle liste collegate ai candidati e i relativi sottoscrittori
ha richiesto circa un’ora di tempo. Attorno alle diciannove è iniziato il
tesseramento, che il partito ha consentito di riaprire per l’occasione, e si è
protratto per un’altra ora. Alle venti circa il voto vero e proprio, che ha
visto la partecipazione di novantaquattro aficionados del sodalizio di Epifani.
Dalle urne è uscito un risultato nettissimo: sessantasette preferenze per
Michele Mirabello, area Cuperlo, ventisette per Barbuto, renziano.
Questa
la dichiarazione a caldo del segretario cittadino Manuel Reggio: “Si è avviata
la fase congressuale e speriamo si possano finalmente formare gli organismi
provinciali che daranno il là ad un’organizzazione del partito sui territori.”
E’ comunque da annotare che la verve
distruttiva del rottamatore per eccellenza, Matteo Renzi, ha riverberato i suoi
effetti anche nella città medmea. Il sindaco di Firenze, candidato segretario
al congresso del partito democratico, aveva preteso, come è noto ai tecnici,
una partecipazione aperta alle operazioni di voto. Per aperta si intende non
preclusa a coloro che non posseggono una tessera dell’ex partito comunista. La
dialettica con il “rottamando” gruppo dirigente ha fatto sì che la tessera sia
rimasta quale requisito per l’accesso al voto del segretario, tuttavia, il
tesseramento è stato riaperto anche il giorno del voto. Compromesso al ribasso
che non ha fatto altro che generare confusione, anche se potrebbe, in maniera
del tutto involontaria, ravvivare il dibattito politico nei territori da troppo
tempo sopito. La responsabilità di tale assopimento è da ascrivere tutta al
“porcellum” (leggi PDL con una silente, e non meno grave, approvazione di fatto
del PD), l’insulsa legge elettorale, autentica “porcata” per il suo stesso
autore (Calderoli, Lega). Tale legge, infatti, ha privato il cittadino di
legittime prerogative democratiche, tra le quali quella della scelta dei propri
candidati. In questo contesto va incardinata l’inelegante e anodina corsa alla
tessera che ha finito per impoverire il dibattito, assai striminzito in verità.
Bene, l’obiettivo, da raggiungere e perseguire soprattutto a Nicotera sarebbe
quello di una partecipazione larga e limpida, in particolare nei meccanismi di
formazione del consenso. E’ da annotare la presenza alle operazioni di voto del
primo cittadino Franco Pagano, che ha avuto occasione di formalizzare con la
tessera l’annunciato ingresso nel Pd. Simpatico il siparietto con il candidato
Michele Mirabello che lo aiutava ad introdurre la tessera nel portafogli. Alla
fine della serata il “parterre de roi” si è impreziosito con l’arrivo di
Francesco De Nisi. Da segnalare anche la presenza di Barbuto, apparso deluso
per il risultato. Della partita anche Gianluca Callipo, renziano doc.
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