Nicotera.
Erano
circa le ore 12 di ieri, quando in pieno centro, un’anziana signora, A.M., di
83 anni, uscendo da una panetteria è stata investita da un furgone bianco.
Immediato l’intervento del dottor Pasquale Pagano, di turno alla Guardia Medica
della città tirrenica, che ha prestato i primi soccorsi alla signora dolorante
e riversa sull’asfalto. La signora, secondo una prima diagnosi effettuata dal
dottor Pagano, avrebbe riportato un trauma facciale. Sul luogo sono giunti i
Carabinieri della stazione di Nicotera, e dopo circa trentacinque minuti
l’ambulanza che giungeva dall’ospedale di Vibo Valentia. Infatti, da lunedì
scorso la città tirrenica non ha più la postazione della SUEM. Il servizio
sanitario è stato infatti sospeso dopo quasi nemmeno due mesi dalla sua
attivazione.
Il ridimensionamento
del servizio elargito alla comunità era comunque già stato preventivato dal menagment
dell’Asp, tuttavia non ci si aspettava certo una sua totale e repentina
sospensione. La vicenda riapre comunque la “questione sanitaria” a Nicotera. La
cittadina tirrenica, così come tutto l’intero territorio della bassa Vibonese,
che conta quasi 23 mila abitanti, è sguarnita da un presidio SUEM, il che
implica, come si può facilmente intuire, un grave disagio per migliaia di
cittadini. Nella città medmea più volte
associazioni e rappresentanti politici, nonché semplici cittadini, hanno
cercato, invano, di reclamare maggiore attenzione da parte dei vertici della
Regione, gli unici che possano apportare significativi cambiamenti nell’attuale
assetto organizzativo delle postazioni del 118 nella provincia di Vibo
Valentia. Allo stato attuale sono 4 le postazioni: Serra San Bruno, Soriano,
Vibo Valentia, Tropea.
Quando quindici anni fa
la Regione Calabria studiò la disposizione della SUEM, scelse di distribuire le postazioni presso i
quattro ospedali funzionanti della provincia, lasciando di fatto priva
dell’importante presidio sanitario di emergenza un’ampia porzione di
territorio, che da Nicotera giunge fino a San Calogero e Rombiolo, passando per
Limbadi, con le relative frazioni di tutti i comuni interessati a tale area. Ora
è al vaglio il nuovo Piano sanitario regionale; appare l’occasione giusta per
molti militanti della “questione sanitaria” nicoterese attivarsi affinché venga
riconsiderata l’opportunità di fornire un servizio essenziale per la comunità.
Ieri mattina, un
corposo gruppo di cittadini accorsi sul luogo dell’incidente che ha visto
vittima l’anziana signora, ha manifestato disappunto e malcontento per
l’assenza dell’ambulanza del 118 e, probabilmente, a ragion veduta.
I medici della Guardia
medica chiamati a prestare soccorso durante il giorno, come è avvenuto in
questo caso, fuori dalle mura della struttura ospedaliera, devono lasciare
sguarnita la postazione h24; se in quel mentre giunge presso il presidio
ospedaliero un’altra persona in condizioni critiche, non vi troverà dentro il
medico di turno, perché impegnato altrove a salvare la vita a un altro
paziente. Insomma, la situazione appare critica, e il rischio per la vita dei
cittadini che incorrono in un incidente o in un malore di tipo cardiovascolare
è altissimo. Infatti, secondo il protocollo sono venti i minuti entro i quali è
necessario prestare la prima assistenza, e i medici specializzati nelle
tecniche del primo intervento sanno bene che il tempo è prezioso. L’ambulanza
che giunge da Vibo Valentia o da Tropea non può metterci meno di mezz’ora, ma
spesso occorre ancora più tempo, i Km da percorrere sono 29, e negli orari di
punta i tempi potrebbero drammaticamente dilatarsi.
Recentemente
l’assessore Pino Marasco si è attivato per creare un comitato per l’acquisto di
un’ambulanza. Ha invitato 13 associazioni cittadine, le quali hanno raccolto
l’invito e la proposta dell’assessore, per discutere sull’eventualità di
procedere in un’iniziativa audace, ma che potrebbe rivelarsi strategica e
produttiva per la comunità.
Intanto gli occhi dei
cittadini, desiderosi di tutelare il loro basilare diritto alla salute e
all’assistenza sanitaria, sono puntati sulla Regione, intenta a rimodulare il
Piano sanitario; ma sono puntati anche sul Prefetto, quale rappresentante
territoriale del governo. Questi cittadini che non si sentono figli, ma
figliastri, e che sanno di subire disparità di trattamento nei confronti di
altre realtà, attendono di capire se mai Nicotera avrà nuovamente la postazione
SUEM.
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