mercoledì 23 ottobre 2013

Sospesa la postazione 118 a Nicotera. Un'anziana signora viene investita. L'ambulanza giunge dopo 35 minuti.



Nicotera. Erano circa le ore 12 di ieri, quando in pieno centro, un’anziana signora, A.M., di 83 anni, uscendo da una panetteria è stata investita da un furgone bianco. Immediato l’intervento del dottor Pasquale Pagano, di turno alla Guardia Medica della città tirrenica, che ha prestato i primi soccorsi alla signora dolorante e riversa sull’asfalto. La signora, secondo una prima diagnosi effettuata dal dottor Pagano, avrebbe riportato un trauma facciale. Sul luogo sono giunti i Carabinieri della stazione di Nicotera, e dopo circa trentacinque minuti l’ambulanza che giungeva dall’ospedale di Vibo Valentia. Infatti, da lunedì scorso la città tirrenica non ha più la postazione della SUEM. Il servizio sanitario è stato infatti sospeso dopo quasi nemmeno due mesi dalla sua attivazione.
Il ridimensionamento del servizio elargito alla comunità era comunque già stato preventivato dal menagment dell’Asp, tuttavia non ci si aspettava certo una sua totale e repentina sospensione. La vicenda riapre comunque la “questione sanitaria” a Nicotera. La cittadina tirrenica, così come tutto l’intero territorio della bassa Vibonese, che conta quasi 23 mila abitanti, è sguarnita da un presidio SUEM, il che implica, come si può facilmente intuire, un grave disagio per migliaia di cittadini.  Nella città medmea più volte associazioni e rappresentanti politici, nonché semplici cittadini, hanno cercato, invano, di reclamare maggiore attenzione da parte dei vertici della Regione, gli unici che possano apportare significativi cambiamenti nell’attuale assetto organizzativo delle postazioni del 118 nella provincia di Vibo Valentia. Allo stato attuale sono 4 le postazioni: Serra San Bruno, Soriano, Vibo Valentia, Tropea.
Quando quindici anni fa la Regione Calabria studiò la disposizione della SUEM,  scelse di distribuire le postazioni presso i quattro ospedali funzionanti della provincia, lasciando di fatto priva dell’importante presidio sanitario di emergenza un’ampia porzione di territorio, che da Nicotera giunge fino a San Calogero e Rombiolo, passando per Limbadi, con le relative frazioni di tutti i comuni interessati a tale area. Ora è al vaglio il nuovo Piano sanitario regionale; appare l’occasione giusta per molti militanti della “questione sanitaria” nicoterese attivarsi affinché venga riconsiderata l’opportunità di fornire un servizio essenziale per la comunità.
Ieri mattina, un corposo gruppo di cittadini accorsi sul luogo dell’incidente che ha visto vittima l’anziana signora, ha manifestato disappunto e malcontento per l’assenza dell’ambulanza del 118 e, probabilmente, a ragion veduta.
I medici della Guardia medica chiamati a prestare soccorso durante il giorno, come è avvenuto in questo caso, fuori dalle mura della struttura ospedaliera, devono lasciare sguarnita la postazione h24; se in quel mentre giunge presso il presidio ospedaliero un’altra persona in condizioni critiche, non vi troverà dentro il medico di turno, perché impegnato altrove a salvare la vita a un altro paziente. Insomma, la situazione appare critica, e il rischio per la vita dei cittadini che incorrono in un incidente o in un malore di tipo cardiovascolare è altissimo. Infatti, secondo il protocollo sono venti i minuti entro i quali è necessario prestare la prima assistenza, e i medici specializzati nelle tecniche del primo intervento sanno bene che il tempo è prezioso. L’ambulanza che giunge da Vibo Valentia o da Tropea non può metterci meno di mezz’ora, ma spesso occorre ancora più tempo, i Km da percorrere sono 29, e negli orari di punta i tempi potrebbero drammaticamente dilatarsi.
Recentemente l’assessore Pino Marasco si è attivato per creare un comitato per l’acquisto di un’ambulanza. Ha invitato 13 associazioni cittadine, le quali hanno raccolto l’invito e la proposta dell’assessore, per discutere sull’eventualità di procedere in un’iniziativa audace, ma che potrebbe rivelarsi strategica e produttiva per la comunità.
Intanto gli occhi dei cittadini, desiderosi di tutelare il loro basilare diritto alla salute e all’assistenza sanitaria, sono puntati sulla Regione, intenta a rimodulare il Piano sanitario; ma sono puntati anche sul Prefetto, quale rappresentante territoriale del governo. Questi cittadini che non si sentono figli, ma figliastri, e che sanno di subire disparità di trattamento nei confronti di altre realtà, attendono di capire se mai Nicotera avrà nuovamente la postazione SUEM.

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