Nicotera.
Il 20 settembre scorso
si è svolto, presso l’università della Calabria, l’86° congresso nazionale
della Società Geologica nazionale. La scelta, da parte dei geologi, di svolgere
il congresso proprio in una regione come la Calabria, non è puramente casuale.
Anzi, viva è la preoccupazione degli esperti nei confronti di una regione caratterizzata
da un altissimo livello di rischio idrogeologico: i notevoli dislivelli del
territorio, il vasto reticolo di fiumane, il terreno argilloso, l’edilizia
abusiva in aree a rischio rendono la Calabria la regione italiana da monitorare
con grande attenzione nel tentativo di
prevenire eventuali alluvioni che potrebbero verificarsi in caso di piogge
torrenziali.
Nel corso del congresso,
gli esperti hanno sottolineato che gli imponenti incendi verificatisi durante l’estate
appena trascorsa, non ha fatto che aumentare il rischio di inondazioni, perché dove
il terreno è privato dalla copertura fornita dalla vegetazione, si accelera l’erosione
del suolo e aumenta il rischio di frane.
Adesso è iniziata, a
quanto sembra, la stagione delle piogge, anzi, secondo i bollettini meteo, è
prevista per la prossima settimana un’allerta meteo per tutta la Calabria.
Anche il territorio nicoterese,
notoriamente solcato dai cosiddetti “fossi” e torrenti, è un territorio ad alto
rischio inondazione.
Nel febbraio del 2013 si
è svolto presso il comune di Nicotera un breafing in cui erano presenti i
tecnici della Provincia, i quali effettuarono anche un sopralluogo sulle aree a
rischio, con particolare attenzione ai corsi d’acqua e il loro grado di
criticità.
I punti che da sempre
hanno destato la preoccupazione degli esperti sono: il fosso San Pietro, che si
immette nel Santa Barbara, che, a sua volta, confluisce nel San Giovanni.
Benché il San Giovanni
sia stato recentemente ripulito da detriti e vegetazione, a destare preoccupazione sono le
foci del San Pietro e del Santa Barbara,
foce che risulta ostruita , come documentato dalle foto scattate da alcuni
cittadini, residenti a Nicotera Marina.
Com’è facilmente intuibile,
in caso di piogge torrenziali, come quelle previste dai metereologi per le
prossime ore, la mancata pulizia di questi fossi può creare gravissimi disagi
al territorio circostante, disagi che
potrebbero degenerare in una esondazione che potrebbe lambire in breve tempo il
centro abitato, come accadde nel novembre di due anni fa, quando, a causa delle
piogge battenti e delle foci ostruite dei fossi, contrada Timpa fu invasa da acqua
e fanghiglia che minacciarono gli agrumeti e, cosa ancor più drammatica, il
centro abitato.
La speranza dei
cittadini è che la pioggia di questi giorni e quella che si prevede dovrà ancora cadere, non arrechi danni al
territorio nei pressi delle foci. L’incuria, in questi punti critici, è
cresciuta insieme alla vegetazione altissima e selvaggia, senza che nei mesi
estivi si provvedesse alla loro pulizia, in vista della stagione autunnale,
foriera di forti piogge.
Enza Dell’Acqua
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