sabato 30 agosto 2014

Discarica di eternit nello storico quartiere Palmintieri.



Nicotera. Palmintieri è uno dei più suggestivi borghi del Vibonese. Antichissimo quartiere  di pescatori, reca, sulla sua antica porta granitica, che ancora sfida gli insulti del tempo, una data: anno del Signore 1065. L’anno in cui fu fondato dalla popolazione che, dalla pianura sottostante, si stabilì sull’altura per potersi difendere dai temibili attacchi saraceni. L’antico quartiere mantiene intatto il suo fascino: le stradine, gli antichi palazzi, le maschere apotropaiche, terribili guardiane delle case, e poi il suo panorama mozzafiato. Da qui il mare sembra poterlo sfiorare; se ne sente il profumo inebriante e il continuo lamento delle onde. Una grande bellezza, così unica che molti sposi giungono anche da fuori provincia per immortalare qui i momenti di un giorno speciale. Eppure, Palmintieri appare adesso deturpato da una discarica abusiva di eternit, oltre che da rifiuti di vario genere. Tale discarica si trova proprio nei pressi della zona definita “torretta”, da dove si accede al quartiere. Già in altre occasioni, dalle pagine di questo giornale, si era denunciata la presenza, in questa stessa zona, di lastre di amianto, che sono state poi rimosse dal Comune. Ora, gli irriducibili e seriali sabotatori dell’ambiente e della salute pubblica, ci riprovano e scelgono, ancora una volta, Palmintieri per disfarsi del cancerogeno materiale.
Onor di cronaca ci induce a segnalare che l’intero territorio nicoterese ne è lastricato. Il comune lancia, sporadicamente e su richiesta dell’Asp, delle campagne di censimento delle coperture in eternit delle case e dei palazzi. L’ultima somma impegnata per l’espletamento del servizio di rimozione, trasporto e smaltimento, risale a un anno fa e ammonta a 4.232,00 euro. Si trattava, ancora una volta, di discariche abusive. La causa di tale annoso problema è da ascriversi, oltre che alla mancanza di etica ambientale di molti, anche a ragioni economiche.
I costi, per rimuovere un tetto, sono interamente a carico del privato, benché la Regione abbia promosso delle iniziative volte ad incrementarne la rimozione. Eventuali vantaggi per i cittadini sono esclusivamente di tipo fiscale. Ma considerato che non esiste alcun obbligo di legge per la rimozione delle coperture di eternit (a meno che lo stato in cui si trova non sia fonte di rischio), e considerati gli esosi costi di smaltimento, spesso l’eternit rimane dov’è. Per il PRA (piano regionale amianto) entro il 2016 bisognerà indicare l’intenzione di toglierlo, e non l’obbligo di farlo.
L’impossibilità di affrontare tale spesa lascia spesso l’amianto al suo posto, a campeggiare pericolosamente sui tetti delle città, per poi essere rimosso e condotto, nottetempo, nei letti dei fiumi, sulle spiagge o nei centri storici.

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