Alla luce dei molti
atti vandalici registrati nella cittadina costiera dall’inizio dell’anno, si
può argomentare che esiste a Nicotera una agguerrita squadra di teppistelli che
ammazza la noia della vita di provincia danneggiando quanto appartiene al
patrimonio comune. Oggetto dell’attenzione dei malviventi l’incantevole
affaccio di Madonna della Scala. Qui, nel giro di una quindicina di giorni si
sono consumati ben tre gesti vandalici. L’ultimo risale a sabato scorso. Nella
notte, i soliti ignoti hanno preso di mira le fioriere che decorano il piazzale
antistante la chiesetta; al loro interno
le piante amorosamente curate dagli aderenti del Comitato restauro Madonna
della Scala. I grossi vasi di terracotta sono stati divelti, alcuni si sono
rotti, e i fiori calpestati. Gesti immotivati e deprecabili, a cui non si
riesce a dare una chiara lettura.
Circa una quindicina di
giorni fa, una panchina è stata distrutta; di seguito, olio per motore è stato
versato sul pavimento dello spiazzo di fronte la chiesetta, rovinando
irrimediabilmente le mattonelle. Spetta adesso ai Carabinieri della stazione di
Nicotera, guidati dal comandante Raffaele Castelli, stabilire se tali gesti
siano firmati dalla stessa mano (come, fin da subito, è parso plausibile), o se, invece,
abbiano regie diverse. Quel che è certo è che per l’intera comunità nicoterese
tale scempio è un atto grave e deprecabile, verso il quale in modo unanime è stata espressa aperta
condanna.
La Madonna della Scala è
posta sull’acropoli nicoterese. E’ decisamente il punto più alto e incantevole
della collina. Da lì lo sguardo abbraccia la vastità azzurra del mare, la piana
di Gioia Tauro, i paeselli arrampicati alle pendici dell’Aspromonte; nelle
giornate serene si vede addirittura Messina e le retrostanti colline. Uno
spettacolo mozzafiato. Molte coppie scelgono questa chiesetta da favola per
coronare il loro sogno d’amore.
Solo da poco questo
luogo incantevole ha ritrovato il suo antico splendore. Un gruppo di cittadini,
circa un decennio fa, sotto la guida di don Francesco Vardè, ha dato vita a un
Comitato, il cui compito è quello di restituire all’intera area la sua innata
bellezza, in nome e in ricordo dei tanti ragazzi vittime della strada. Nel
corso degli anni hanno raccolto i fondi necessari- circa cento mila euro- per
iniziare i lavori di ristrutturazione, grazie all’annuale allestimento della
Festa del Dolce, fortunatissima manifestazione che si svolgeva nel cuore
dell’estate. Si è fatto tanto, ma urgono nuovi interventi di riqualificazione,
per cui non si esclude, da parte dello zelante comitato, il ripristino
dell’evento estivo dedicato ai dolci.
L’atto vandalico di
sabato sera ha creato non poco sconcerto. Grandi le manifestazioni di solidarietà
da parte dei compaesani. Solidarietà che non si è fermata alle semplici parole,
ma molti hanno voluto offrire un aiuto materiale e concreto. E intanto si
riapre l’eterno dibattito cittadino intorno alla sicurezza e alla video
sorveglianza.
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