Nicotera.
La
riqualificazione della pineta è sempre stata uno dei punti cardini
dell’amministrazione Pagano. Interventi più volte annunciati e, finalmente, lo
scorso giugno, messi in pratica, grazie alla convenzione che il comune ha
stipulato con Calabria Verde, azienda regionale per la forestazione. Purtroppo
però, nonostante gli sforzi e i soldi spesi, la pineta continua a versare in
condizioni degradanti. La responsabilità è da attribuirsi anche alla mancanza
di etica ambientale di quanti preferiscono disfarsi dei loro rifiuti,
buttandoli all’interno della fascia pinetata. Sta di fatto che tale area verde
non riesce a ritrovare la sua bellezza naturale. Le foto che qui proponiamo
sono state scattate da alcuni cittadini, gli irriducibili della corsetta al
tramonto all’interno del lungo filare di alberi. Qui, l’inconfondibile profumo
del mare e dei pini si confonde con quello, molto meno gradevole,
dell’immondizia. Sotto i pini vi sono anche deposti i sacchetti blu, presumibilmente,
come precisato qualche settimana fa dall’assessore Federico Polito, in attesa
di essere portati via dagli operai dell’azienda regionale Calabria Verde.
Accanto a questi, altri rifiuti di tipo indifferenziato.
In linea di massima, la
zona oltre il camping Sayonara, è inspiegabilmente lasciata abbandonata, e gli
interventi finora effettuati non sono bastati a ridare decoro ad un’area dal
fascino incantevole, a metà strada tra la bellezza del mare e la freschezza di
un paesaggio boschivo.
Ciò induce a una
riflessione più generale sulle bellezze del territorio nicoterese,
caratterizzato da aree suggestive, luoghi affascinanti, che meritano massicce
opere di riqualificazione, perché anche ad essi si può affidare il rilancio
turistico di Nicotera. La scogliera, la spiaggia, la pineta, potrebbero
diventare le protagoniste assolute di un turismo volto a riscoprire il contatto
con la natura.
Il mare è l’altro asso
nella manica del rilancio turistico, un mare, quest’anno, misteriosamente pulito
e cristallino, dopo vent’anni di “mucillagine”, che ha messo in ginocchio
l’economia della città, che avrebbe voluto fare del turismo il suo cavallo di
battaglia.
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