martedì 12 agosto 2014

Mare pulito a Nicotera Marina.



Nicotera. Un luglio piuttosto anomalo quello di quest’anno, pioggia e maltempo hanno funestato le vacanze di molti. Eppure, ogni qualvolta l’estate ritorna a fare capolino, il mare appare pulito e cristallino. Un fenomeno inusuale e molto gradito per i residenti, abituati ogni anno a vedere l’azzurro di questo angolo di Tirreno imbrattato da inequivocabili ondate di melma. Quest’anno, invece, il mare nicoterese sembra godere di ottima salute. Le sue acque sono terse e, immergendosi, si intravede il fondale e branchi di pesciolini che nuotano nel loro habitat naturale.
La cosa positiva è che esso è, e rimane pulito, anche dopo le dieci e mezzo del mattino, il game over che ogni anni decretava la fine della limpidezza e l’arrivo di odiose strisce marroncine, la famosa mucillagine intorno alla quale ampi e roventi dibattiti si sono consumati la scorsa estate.
Cosa, quest’anno, stia regalando a turisti e residenti acque cristalline, non è ancora chiaro. Forse ha un ruolo fondamentale lo sbarramento della foce del Mesima che il comune di Nicotera ha realizzato, lo scorso giugno, congiuntamente ai comuni di Rosarno e San Ferdinando. Il secolare fiume, com’è noto, trascina con sé, sversandolo in mare, l’intero scarico di 21 comuni dell’entroterra vibonese. La somma, impegnata dall’amministrazione, per effettuare i lavori, è stata di dieci mila euro.
A questo punto si potrebbe però obiettare che se bastavano solo dieci mila euro per consegnare un mare pulito all’estate, allora bastava pensarci già lo scorso anno, in modo che amministrazione, associazioni e semplici cittadini avrebbero evitato di cimentarsi in estenuanti battaglie senza esclusione di colpi. In realtà, sono tanti i protagonisti che hanno un ruolo importante nella questione mare; ad esempio la Iam, società di gestione di depurazione civile e industriale, cui il comune paga una somma annua di circa 300 mila euro, e verso la quale confluiscono i liquami fognari;  così come pure la buona funzionalità delle pompe di sollevamento (alcune acquistate nuove dal comune dopo che erano state rubate da ignoti), mentre la teoria del tubo fantasma è stata già archiviata, poiché di esso non c’è traccia, parola dei Roan (reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza).

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