Nicotera.
Un
luglio piuttosto anomalo quello di quest’anno, pioggia e maltempo hanno
funestato le vacanze di molti. Eppure, ogni qualvolta l’estate ritorna a fare
capolino, il mare appare pulito e cristallino. Un fenomeno inusuale e molto
gradito per i residenti, abituati ogni anno a vedere l’azzurro di questo angolo
di Tirreno imbrattato da inequivocabili ondate di melma. Quest’anno, invece, il
mare nicoterese sembra godere di ottima salute. Le sue acque sono terse e,
immergendosi, si intravede il fondale e branchi di pesciolini che nuotano nel
loro habitat naturale.
La cosa positiva è che
esso è, e rimane pulito, anche dopo le dieci e mezzo del mattino, il game over
che ogni anni decretava la fine della limpidezza e l’arrivo di odiose strisce
marroncine, la famosa mucillagine intorno alla quale ampi e roventi dibattiti
si sono consumati la scorsa estate.
Cosa, quest’anno, stia
regalando a turisti e residenti acque cristalline, non è ancora chiaro. Forse
ha un ruolo fondamentale lo sbarramento della foce del Mesima che il comune di
Nicotera ha realizzato, lo scorso giugno, congiuntamente ai comuni di Rosarno e
San Ferdinando. Il secolare fiume, com’è noto, trascina con sé, sversandolo in
mare, l’intero scarico di 21 comuni dell’entroterra vibonese. La somma,
impegnata dall’amministrazione, per effettuare i lavori, è stata di dieci mila
euro.
A questo punto si
potrebbe però obiettare che se bastavano solo dieci mila euro per consegnare un
mare pulito all’estate, allora bastava pensarci già lo scorso anno, in modo che
amministrazione, associazioni e semplici cittadini avrebbero evitato di cimentarsi
in estenuanti battaglie senza esclusione di colpi. In realtà, sono tanti i
protagonisti che hanno un ruolo importante nella questione mare; ad esempio la
Iam, società di gestione di depurazione civile e industriale, cui il comune
paga una somma annua di circa 300 mila euro, e verso la quale confluiscono i
liquami fognari; così come pure la buona
funzionalità delle pompe di sollevamento (alcune acquistate nuove dal comune
dopo che erano state rubate da ignoti), mentre la teoria del tubo fantasma è
stata già archiviata, poiché di esso non c’è traccia, parola dei Roan (reparto
operativo aeronavale della Guardia di Finanza).
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