sabato 30 maggio 2015

La piazzetta della "Marineja" trasformata in discarica.




Nicotera. Ecco come si presenta la piazzetta, in località “Marineja”, a Nicotera Marina: è stata adibita a punto di discarica per ingombranti e rifiuti vari. Suppellettili di ogni genere vengono depositati qui da cittadini che, evidentemente, ignorano cosa sia il senso del decoro. Nella stessa piazzetta fino a circa due mesi fa sorgeva un pino, poi, per ragioni non del tutto chiare, è stato tagliato e portato via. Al suo posto è sorta questa discarica e punto di raccolta di spazzatura di ogni genere.  Tutto intorno ci sono delle abitazioni e la gente è costretta a convivere con uno spettacolo che sarebbe eufemistico definire indecente. Da settimane, ormai, i cittadini telefonano al comune per segnalare il problema e per chiedere la rimozione degli ingombranti, affinchè sia ridato un briciolo di dignità all’area, ma ancora nulla si è mosso. Ciò che vi mostriamo in queste foto non sono comunque delle cose sporadiche in Marina. Scenette di ordinario degrado, infatti, è possibile ritrovarle anche nella vicina pineta: bellissimo percorso alberato puntellato da cumuli di spazzatura, decadente opera di cittadini contraddistinti, evidentemente, da scarsa etica ambientale e amore per le bellezze del proprio paese uguale allo zero. Lo stesso dicasi della suggestiva scogliera Provenzana, dove, come segnalato sulle pagine di questo giornale poco tempo fa, alcuni writers hanno deturpato i millenari massi con della vernice nera. Il mare poi conclude l’opera, dopo ogni mareggiata, quando consegna alla scogliera detriti e immondizia d’ogni tipo.
Quindi la Marina di Nicotera, come spesso evidenziato dai nostri servizi, ha un problema di incuria e decoro. Eppure vengono impiegati molti soldi in opere che appaiono superflue in un contesto che avrebbe bisogno di altri interventi. Ad esempio, quei 28 mila euro spesi per realizzare quella ingombrante opera in cemento al lido Medameo- insieme ai lavori di località Papatolo- alla luce dello stato di incuria della frazione, avrebbero potuto essere impiegati per la riqualificazione di quanto già in Marina c’è e necessita di cure massicce: questo è il pensiero dei cittadini che si aspetterebbero semplicemente interventi di ordinaria amministrazione, come ad esempio, nel caso in specie, la rimozione degli ingombranti in località Marineja e l’emissione di precise ordinanze che prevedano multe severe a quanti sono sorpresi a disfarsi dei suppellettili nelle più disparate vie del paese. Anche perché, è doveroso precisarlo, esiste un numero di telefono, messo a disposizione dal Comune, in cui è possibile prenotare il ritiro del proprio ingombrante. Ma intanto i rifiuti hanno preso il posto allo spazio giochi per i bambini del quartiere, e stanno deturpando una delle zone più antiche di Nicotera Marina, ultima testimone della storia passata della frazione. Ma la storia e l’estetica non vengono prese in considerazione. Fioriscono opere inutili, in cui il vero padrone è sua maestà il cemento, materiale che abbonda e di cui si fa grande uso e in tempi spesso fulminei. Ma nel tutelare le bellezze paesaggistiche e monumentali della Marina c’è una lentezza francamente incomprensibile.

Nicotera Marina. Lampioni e illuminazione pubblica da rimettere a nuovo.






Nicotera. La riqualificazione del lungomare di Nicotera dovrebbe prevedere un impiego di risorse economiche consistente, viste le condizioni in cui versa. Tuttavia si potrebbe dare un po’ di decoro al lungo percorso che costeggia la spiaggia con piccole iniziative nemmeno poi tanto costose. Oltre ad essere ripulito dalla vegetazione selvaggia, il lungomare meriterebbe degli interventi anche sul quel filare di lampioni che, specie nei pressi del fosso San Giovanni, poco prima del camping Sayonara, è completamente rovinato. Come si può vedere dalle foto, sono sbilenchi, presumibilmente per effetto del vento sferzante che soffia dal mare. Alcuni di essi hanno una sola lanterna. A vederli di fronte, in fila, danno all’osservatore un’immagine plastica di tanti giganti di ferro dal passo incerto pronti a perdere definitivamente l’equilibrio e finire al suolo, vinti dal peso di un’incuria decennale.
Se il decoro e l’estetica hanno una loro importaza nell’attrarre turisti, allora possiamo dire che il triste filare di lampioni fatiscenti non è certamente un bel colpo d’occhio. Ma ad essere compromessa è anche la scarsa visibilità dell’area, poiché alcuni di essi hanno perso la loro funzione originaria di illuminare il percorso. Ma quello dell’illuminazione è sempre stato un problema mai risolto nella frazione marittima. Vi sono infatti delle zone poco e malamente illuminate. Del percorso di cui ci stiamo occupando oggi, i lampioni non sono ormai che delle muta vestigia, un tributo all’incuria imperante cui non vengono posti in essere interventi risolutivi. Il lungomare sembra essere illuminato fino ad un certo punto, poi la sera cala un’atmosfera noir, in cui la strada gode di una certa illuminazione nelle notti di luna crescente e luna piena.
Eppure, la cifra per risistemarli non dovrebbe essere eccessiva. Sicuramente molto meno di quanto si è speso per opere in cemento che più che abbellire hanno deturpato aree dal notevole interesse naturalistico.
Nicotera Marina è ricca di grandi risorse: le connaturate bellezze potrebbero attrarre quel genere di turismo caratterizzato dal desiderio di riscoperta della natura: la pineta, la scogliera, il selvatico percorso della “Gnuni”, spesso attraversato a piedi da intrepidi turisti che da Nicotera superiore raggiungono la sottostante Marina, sono delle aree che meriterebbero cure massicce. Invece vengono abbandonate a se stesse, e non si riesce a vedere in esse l’immenso potenziale di bellezza e di fascino, né l’interesse che potrebbe suscitare un certo ramo dell’industria turistica, ma tutto invece è lasciato all’abbandono. Di tanto in tanto, l’amministrazione in carica, guidata da Franco Pagano, annuncia importanti novità in tema di riqualificazione della Marina. Agli annunci, però seguono pochi fatti concreti. Ad esempio che ne è stato del famoso “restyling” della pineta, ribadito dall’assessore Federico Polito, in innumerevoli occasioni ? Per il momento nulla si sa, e si spera che tutto rimanga così com’è se anche l’area della pineta deve assistere ad una nuova colata di cemento. Tra il cemento e l’incuria è preferibile il male minore, e cioè, la seconda dei due.

giovedì 28 maggio 2015

Nicotera. I creditori bussano alle porte dell'ente: l'Undis chiede 233 mila euro, e presenta al tribunale decreto ingiuntivo.



Nicotera. I creditori bussano alle porte dell’ente. Ammonta a poco più di 233 mila euro la somma che la società Undis richiede all’ente. Per riscuotere quanto le spetterebbe, la ditta di raccolta rifiuti ha presentato, presso il Tribunale di Vibo, ricorso per decreto ingiuntivo contro il comune di Nicotera, il quale si è costituito in giudizio. Si tratta, nello specifico, secondo quanto riportato da una determina di tre giorni fa, di fatture emesse nel periodo temporale che va 3 settembre 2008 al 31 agosto 2013. Il periodo, dunque, che ha visto avvicendarsi l’amministrazione Reggio, la terna commissariale e l’attuale mandato di Franco Pagano. Secondo i conti fatti dall’ente, però, la cifra pretesa dall’Undis si ridurrebbe di circa cento mila euro: nella fattispecie per 109.576 euro si troverebbe copertura, per i rimanenti 123.978 non esiste alcuna copertura finanziaria o amministrativa. Emerge, inoltre, dalla lettura della determina che le fatture prive di copertura finanziaria riguardano, per lo più, il periodo temporale che va dal 2012 al 2013 e quindi a cavallo dell’ultima terna commissariale e l’amministrazione Pagano.
Nel caso in specie, dunque, i soldi da dare alla società per la raccolta rifiuti, a quanto pare, non sarebbero stati nemmeno messi in bilancio. Non del tutto almeno. La situazione, dunque, appare, dal punto di vista finanziario, sempre più critica. E se la Sogefil ha segnato l’inizio della parabola discendente, le cose poi non sono certo migliorate. Nell’ultimo consiglio comunale era all’ordine del giorno l’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2014. Il neo assessore al Bilancio Michele Melidoni ha ripetuto più o meno le stesse cose argomentate dai suoi colleghi in merito alla situazione finanziaria dell’ente: la questione Sogefil e poi i scarsi trasferimenti statali. Il problema, però, secondo il consigliere di opposizione Vincenzo Campisi, è anche un altro, e lo ha messo in evidenza: «nel corso del 2014, da gennaio a novembre, - ha osservato- si sono effettuate delle spese senza che il Consiglio avesse potuto approvare un bilancio di previsione. In questa sede di esame del conto consuntivo si doveva parlare di residui attivi e passivi, in modo dettagliato voce per voce, per circa 16 milioni di euro e per quanto attiene i residui attivi l’Ente non riesce ad incassare e dei residui passivi che l’Ente non riesce ad assolvere».
In teoria, dunque, il Comune, andrebbe avanti in forza dei residui attivi. Al netto dei soldi della Sogefil e delle anticipazioni di cassa ( ben tre in poco più di un anno), l’ente ha le finanze in attivo, ma è un’illusione ottica, in quanto i soldi dichiarati sono virtuali.


sabato 23 maggio 2015

Il 118 a Nicotera: solo promesse.



Nicotera. Servizio sanitario di emergenza urgenza nella cittadina costiera. Che fine hanno fatto le tante promesse fatte al Comitato pro 118? Sono passati tre mesi da quando il gruppo civico ha consegnato le tremila firme della petizione nelle mani dei rappresentanti politici e istituzionali. Una richiesta accorata, formulata a nome di un intero territorio sprovvisto di un servizio essenziale, che sembra ancora non trovare accoglimento da parte degli organi preposti. Nulla di nuovo sotto il sole. Eppure di cose ne sono successe in questi mesi. Oliverio ha nominato Massimo Scura commissario per il Piano di rientro. A lui il compito di riorganizzare, e razionalizzare, la rete ospedaliera e quella dell’emergenza-urgenza. Il governatore Oliverio, ha annunciato, d’altro canto, l’assunzione di un centinaio di persone: si tratterebbe prevalentemente di personale paramedico, da impiegare per lo più nell’ambito delle emergenze-urgenze. Altro fatto, di pochi giorni fa, la dimissione di Carlo Tuscello e Francesca Cupo, rispettivamente direttore sanitario e direttore amministrativo dell’azienda sanitaria vibonese. I due lasciano l’incarico all’Asp, non senza prima aver battuto cassa, essendogli stato attribuito un premio di produzione di 20 mila euro a testa- il 20% dello stipendio annuale, poco più di 99 mila euro- per gli obiettivi raggiunti nel 2014. Resta al suo posto Antonio Talesa, responsabile del servizio di emergenza territoriale. Ai dimissionari succedono Angelo Michele Miceli, medico vibonese, e l’avvocato Francesco Procopio. Nomine volute dal presidente della Regione Mario Oliverio e dal presidente della commissione sanità Michele Mirabello. Nomine politiche, dunque. La speranza del Comitato è che, al di là del colore politico dei nuovi dirigenti Asp, il territorio possa veder tutelato un diritto basilare. Quando lo scorso febbraio il civico sodalizio ha incontrato in prefettura i dirigenti Asp, ha trovato l’appoggio del rappresentante territoriale del governo, Giovanni Bruno. Talesa e Tuscello, al cospetto del prefetto e del comitato, snocciolavano tutta una serie di motivazioni sulla mancata assegnazione al territorio nicoterese di una postazione 118. In quella sede sono emersi alcuni punti, che continuano a restare a restare oscuri. Il perché, cioè,  Serra e Soriano, pur essendo separate da soli dieci chilometri, beneficiavano di postazione Suem ciascuna. Oppure lo strano caso del personale “imboscato”. A questo incontro è seguito quello con Florindo Antoniozzi, direttore generale, tuttora in carica, dell’Azienda sanitaria vibonese. Antoniozzi assicurò al Comitato che si sarebbe attivato a dare al territorio quanto richiesto, previa riorganizzazione territoriale del servizio di emergenza urgenza. «C’è da tenere conto del quadro complessivo della situazione- disse in quell’occasione Antoniozzi. Per cui- ha spiegato- presto, dell’intero territorio, avrò i dati, le densità abitative, e poi bisogna tener conto di certi parametri, ad esempio il tipo di viabilità, il tipo percorrenza, ecc.». Dal direttore generale, da allora, silenzio. Forse sta ancora studiando dati, parametri e cose varie. Intanto il gruppo civico ha incontrato il presidente Oliverio, era il 19 marzo. Anche nelle mani presidenziali la consegna delle firme e anche quell’occasione il Comitato ha incasellato una nuova autorevole promessa. «Condividiamo le ragioni che hanno spinto tanti cittadini a richiedere ciò che rappresenta una giusta tutela del proprio
diritto alla salute» disse quel giorno il presidente che chiese, alla presenza del civico sodalizio, al dirigente generale del Dipartimento Tutela della Salute, Bruno Zito, di contattare il
direttore dell’Asp di Vibo al fine di attivare le procedure necessarie all’istituzione del servizio.
Tutte le iniziative del Comitato sono state patrocinate dal consigliere regionale Vincenzo Pasqua, che ha preso a cuore la causa nicoterese e del territorio circostante (Joppolo, Limbadi, San Calogero).
«Il Comitato ha fatto tutto quello che poteva- ha scritto in una nota Enzo Comerci, coordinatore del gruppo civico- senza risparmio di tempo e di energie, per raggiungere il necessario ed agognato obiettivo e siamo sicuri, se le parole e gli impegni hanno un senso, per noi ce l’hanno, che non tarderà molto e Nicotera avrà il servizio di 118 per dare assistenza ai cittadini, a Sud della provincia Vibonese». Quella di Comerci è una speranza condivisa, frutto di una esigenza collettiva che non può essere eternamente ignorata.

Nicotera Marina: ancora tante le criticità da risolvere.








Nicotera. Le dichiarazioni recenti della giunta Pagano, in merito agli interventi posti in essere nella frazione Marina,  sono entusiaste e traboccanti di ottime intenzioni. L’amministrazione sta investendo, in effetti, parecchi soldi per la riqualificazione della frazione Marina. A riprova di ciò ci sono delle determine che parlano di 28 mila euro spesi per dei lavori inerenti l’area del lido Medameo e località Papatolo. La riqualificazione della frazione marittima fa parte, nella dichiarazione d’intenti dell’amministrazione, di un progetto di rilancio turistico di una gradevole cittadina che da qualche tempo a questa parte sta sbiadendo sempre di più nel panorama dell’industria turistica.
Eppure, è bastato un semplice sopralluogo nella frazione Marina per permettere alla cronista di realizzare il reportage che state leggendo e che mette in luce quanto molto ci sia ancora da fare. Anzi, la cittadina marittima necessita di cure massicce per essere risollevata da uno stato di vistoso degrado. L’estate bussa ormai alle porte e non è molto il tempo rimasto a disposizione degli amministratori per darle un po’ di decoro.
La strada che conduce alla pineta. Definire buchi gli squarci che lacerano l’asfalto di questa strada della frazione Marina sarebbe eufemistico. Si tratta in effetti di vere e proprie sbrecciature che hanno ridotto il manto stradale frastagliato e impraticabile. Non si tratta di un percorso secondario o interpoderale, ma della strada che costeggia la spiaggia, poco dopo il fosso san Giovanni, e che porta alla pineta. Una strada dunque abitualmente percorsa, oltre che da semplici automobilisti, anche da cittadini in bici o dai patiti della corsetta serale. Ma avventurarvisi diventa sempre più complicato, date le condizioni in cui versa. Le piogge invernali la riducono un lago melmoso in cui i liquami fognari che saltano fuori dai tombini si mischiano all’acqua piovana. Per i residenti diventa difficile transitarvi. Ma se gli effetti delle piogge durano qualche giorno le buche rimangono lì dove sono a testimonianza di un incuria con cui i cittadini sono costretti a convivere e decisamente impresentabile agli occhi dei turisti che si spera arrivino da queste parti.
Lido Medameo. L’astronave di cemento, come abbiamo battezzato, qualche tempo fa, l’enorme piattaforma che troneggia nel lido più suggestivo della frazione Marina, non è ancora stata terminata. Non si è capito quale sia la sua funzione, di certo non ha contribuito ad abbellire un’area che si apre su un percorso e un paesaggio mozzafiato. Forse di ingegneria naturalistica avrebbe dovuto trattarsi, per essere contestualizzata, alla bellezza del luogo, e di questo sono convinti anche i cittadini della Marina, i quali non sembrano molto entusiasti di un’opera che è sbucata nel Lido Medameo alla velocità della luce  e che è costata, insieme al rifacimento di località Papatolo, quei 28 mila euro cui si è fatto accenno poco fa.
Località Papatolo. Anche in questa zona sono stati fatti dei lavori. E’ una zona strategica in quanto segna proprio l’ingresso in Marina: un vero e proprio biglietto da visita. Interventi, dicevamo per quasi 30 mila euro. Eppure qui l’incuria regna sovrana. Sono state costruite una serie di aiuole, forse all’interno avrebbe dovuto attecchire il gramignone, o comunque un prato verde. Al momento c’è solo un manto color paglia.
Il lungomare. Ha tutte le potenzialità per essere uno dei più belli della costa tirrenica. Ad esso, qualche anno fa, era stata destinata una cifra cospicua, quasi un milione di euro per il suo completo rifacimento, soldi stornati ai tempi dell’ultima terna commissariale antimafia e del sacco della Sogefil.