lunedì 11 maggio 2015

Nicotera Marina. Atti di teppismo contro la scogliera "Preicciola".







Nicotera. “E ti abbraccerò forte per quelle volte che ho voluto e non potuto”. Questo è uno degli appassionati messaggi che sono stati impressi a caratteri cubitali su uno dei massi della suggestiva scogliera “preicciola” a Nicotera Marina. Ma le frasi e i messaggini, prevalentemente a carattere sentimentale, sono tanti e variegati e ognuno di loro occupa un intero scoglio. Gli autori hanno liberamente dato sfogo al loro estro poetico imprimendo, con una bomboletta di vernice spray, parole in libertà sulla superficie porosa delle pietre millenarie della scogliera, conosciuta sulle mappe con il nome di “Provenzana”. Probabilmente gli improvvisati poeti hanno ritenuto opportuno fissare in eterno i loro versi immortali, ignorando, nel contempo, che è reato imbrattare i cosiddetti “beni ambientali”. Addirittura, i writers appongono su una pietra la data del loro intervento: 11 aprile 2015.
La scogliera “Provenzana” nota ai nicoteresi con il nome di “preicciola”, è una delle più belle e suggestive della costa tirrenica calabrese. Le pietre, in alcuni punti, hanno formato delle piccole lagune, in cui nell’acqua azzurrissima si rispecchiano le pietre secolari e le nuvole del cielo. Uno spettacolo unico, luogo prediletto di innamorati in cerca di romanticismo. Purtroppo la bellissima “preicciola” ormai da molto tempo è abbandonata a se stessa. Come già segnalato lo scorso anno, continua a versare in uno stato di indecenza, a causa di ogni genere di rifiuti che il mare consegna soventemente sui bordi frastagliati. A distanza di un anno, le sue condizioni continuano a restare pessime. Ma ora all’incuria si aggiunge anche il deturpamento: lo scempio di un bene paesaggistico collettivo che è frutto di quel che si può definire teppismo adolescenziale. Un atteggiamento distruttivo nei confronti delle bellezze naturalistiche che nasce anche dalla totale mancanza di etica ambientale. Il rispetto per la natura e per l’ambiente dovrebbe essere vangelo, non solo nel rispetto per la propria salute, ma anche in virtù di un paesaggio, suggestivo e bellissimo, che dovrebbe essere la punta di diamante di una cittadina come Nicotera che vorrebbe rilanciarsi nell’industria del turismo. Un’etica che, se questi sono i risultati, non viene inculcata in famiglia e non è chiaro quanto faccia la scuola in tal senso. Sta di fatto che la sua assenza la si vede dalle discariche abusive di eternit, un po’ dappertutto, dai rifiuti lasciati nella pineta- altro luogo nicoterese di notevole pregio ambientale- e adesso la sua assenza la sia vede impressa sui massi della “preicciola”. Per fortuna, là dove non arriva l’etica, legge non scritta del vivere civile, arriva il codice penale. Imbrattare o rovinare un bene ambientale significa violare l’articolo 734: vi risponde «chiunque, mediante costruzioni, demolizioni, o in qualunque altro modo, distrugge o altera le bellezze naturali». Le ammende vanno dai mille ai sei mila euro. Ora, è chiaro che da che mondo è mondo è difficile fermare le imprese dei teppisti, tuttavia l’amministrazione in carica potrebbe attivarsi per creare forme di deterrenza del vandalismo nelle aree di interesse paesaggistico e culturale, ponendo in essere dei presìdi fissi di videosorveglianza, in quanto tali aree rappresentano un bene collettivo che merita decoro e tutela.


Nessun commento:

Posta un commento