Nicotera. “E ti abbraccerò forte per quelle
volte che ho voluto e non potuto”. Questo è uno degli appassionati messaggi che
sono stati impressi a caratteri cubitali su uno dei massi della suggestiva
scogliera “preicciola” a Nicotera Marina. Ma le frasi e i messaggini,
prevalentemente a carattere sentimentale, sono tanti e variegati e ognuno di
loro occupa un intero scoglio. Gli autori hanno liberamente dato sfogo al loro
estro poetico imprimendo, con una bomboletta di vernice spray, parole in
libertà sulla superficie porosa delle pietre millenarie della scogliera,
conosciuta sulle mappe con il nome di “Provenzana”. Probabilmente gli
improvvisati poeti hanno ritenuto opportuno fissare in eterno i loro versi
immortali, ignorando, nel contempo, che è reato imbrattare i cosiddetti “beni
ambientali”. Addirittura, i writers appongono su una pietra la data del loro
intervento: 11 aprile 2015.
La scogliera
“Provenzana” nota ai nicoteresi con il nome di “preicciola”, è una delle più
belle e suggestive della costa tirrenica calabrese. Le pietre, in alcuni punti,
hanno formato delle piccole lagune, in cui nell’acqua azzurrissima si
rispecchiano le pietre secolari e le nuvole del cielo. Uno spettacolo unico,
luogo prediletto di innamorati in cerca di romanticismo. Purtroppo la
bellissima “preicciola” ormai da molto tempo è abbandonata a se stessa. Come
già segnalato lo scorso anno, continua a versare in uno stato di
indecenza, a causa di ogni genere di rifiuti che il mare consegna soventemente
sui bordi frastagliati. A distanza di un anno, le sue condizioni continuano a
restare pessime. Ma ora all’incuria si aggiunge anche il deturpamento: lo
scempio di un bene paesaggistico collettivo che è frutto di quel che si può
definire teppismo adolescenziale. Un atteggiamento distruttivo nei confronti
delle bellezze naturalistiche che nasce anche dalla totale mancanza di etica
ambientale. Il rispetto per la natura e per l’ambiente dovrebbe essere vangelo,
non solo nel rispetto per la propria salute, ma anche in virtù di un paesaggio,
suggestivo e bellissimo, che dovrebbe essere la punta di diamante di una
cittadina come Nicotera che vorrebbe rilanciarsi nell’industria del turismo.
Un’etica che, se questi sono i risultati, non viene inculcata in famiglia e non
è chiaro quanto faccia la scuola in tal senso. Sta di fatto che la sua assenza
la si vede dalle discariche abusive di eternit, un po’ dappertutto, dai rifiuti
lasciati nella pineta- altro luogo nicoterese di notevole pregio ambientale- e
adesso la sua assenza la sia vede impressa sui massi della “preicciola”. Per
fortuna, là dove non arriva l’etica, legge non scritta del vivere civile,
arriva il codice penale. Imbrattare o rovinare un bene ambientale significa
violare l’articolo 734: vi risponde «chiunque, mediante costruzioni, demolizioni,
o in qualunque altro modo, distrugge o altera le bellezze naturali». Le ammende
vanno dai mille ai sei mila euro. Ora, è chiaro che da che mondo è mondo è
difficile fermare le imprese dei teppisti, tuttavia l’amministrazione in carica
potrebbe attivarsi per creare forme di deterrenza del vandalismo nelle aree di
interesse paesaggistico e culturale, ponendo in essere dei presìdi fissi di
videosorveglianza, in quanto tali aree rappresentano un bene collettivo che
merita decoro e tutela.
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