Nicotera.
Una
mattina pre-estiva, quella di ieri a Nicotera, funestata da un tragico fatto di
sangue. Salvatore Licordari, 79 anni, insegnante in pensione, si è ucciso
lanciandosi dal balcone della sua abitazione, sita nel centro storico. Ma prima
di compiere il volo fatale, l’uomo ha tentato di assassinare la sorella Ines,
92enne, anch’essa professoressa in pensione, acciaccata da problemi motori. Non
è chiaro cosa possa essere successo intorno alle sei del mattino in quell’abitazione
di via Castello. Secondo una prima ricostruzione dei fatti Salvatore Licordari
ha aggredito la sorella, che con lui condivideva l’appartamento, colpendola
all’addome con dei fendenti e poi, credendola morta, si sarebbe gettato nel
vuoto dal balcone, aiutandosi con una scala.
Il professore in
pensione ha aspettato che la figlia uscisse di casa, poco prima delle sei, per
recarsi a lavoro a Reggio. Poi, una volta rimasto solo con Ines, ha compiuto il
drammatico gesto. Un’azione premeditata o un raptus di follia? Difficile stabilirlo.
Quel che invece sembra accertato è che tra fratello e sorella ultimamente non
scorresse buon sangue, e ciò a causa della presenza della badante in casa, che
non sarebbe stata gradita da Ines. Probabilmente il professore, che si occupava
anche della sorella non pienamente autosufficiente, viveva un periodo
difficile. Aveva subito due interventi al cuore, che lo avevano molto provato
anche sul piano psicologico. Ma, da quanto si appreso, Licordari non era
depresso e non seguiva una cura farmacologica. Per questo il suo gesto è stato
per i famigliari come un fulmine a ciel sereno. Benché ultimamente ci fossero
attriti con Ines, niente lasciava presagire un simile epilogo. Uguale sconcerto
ha colpito l’intera comunità nicoterese.
Erano circa le sei del
mattino quando un passante, transitando con la sua automobile nella
centralissima via Castello, si è accorto che c’era riverso a terra un uomo, tra
il marciapiede e i sanpietrini della strada. L’automobilista ha chiamato
immediatamente la Guardia medica, pensando inizialmente che l’uomo fosse stato
colpito da un malore. I medici dell’h24, la dottoressa D’ambrosio e il dottor
Puglisi, hanno potuto soltanto accertare la morte dell’uomo. Addentratisi nel
palazzo, i sanitari hanno trovato, riversa in fondo alle scale, la
professoressa Ines. La donna, dopo l’aggressione ha tentato di precipitarsi
fuori per sfuggire alle furia assassina di un fratello che improvvisamente non
riconosceva più e per chiedere aiuto. I soccorritori l’hanno trovata
terrorizzata e dolorante, ma lucida e consapevole di essere miracolosamente
scampata alla morte. L’anziana è stata trasportata in elisoccorso all’ospedale
Iazzolino di Vibo, dove i medici hanno potuto prestarle i primi soccorsi ed
accertare, nel contempo, che le sue condizioni non sono critiche. Ines non
versa quindi in pericolo di vita; certo, nel suo viso corrucciato dagli anni è
rimasto impresso il terrore, e non dimenticherà facilmente gli occhi pervasi da
una luce indecifrabile di quell’amato fratello che in un attimo aveva perso il
lume della ragione.
Giunti sul posto i
carabinieri della locale stazione di Nicotera, guidati dal comandante Raffaele
Castelli e i colleghi della Compagnia di Tropea coordinati dal capitano
Francesco Manzone. A loro il compito di decifrare le dinamiche del fatto. Il
sopralluogo degli uomini dell’Arma è durato fino a tarda mattinata. Giunti sul luogo della tragedia anche i
parenti dei protagonisti di questa tragica storia. Scuotevano increduli la
testa, tra le lacrime, incapaci di dare senso a un dramma incomprensibile.
Salvatore Licordari per molti anni è stato insegnante di educazione fisica al
Liceo Classico di Nicotera. Inoltre, per un lungo periodo aveva gestito,
insieme alla sorella, una gioielleria nel centro storico di Nicotera. La prima
in assoluto che è stata aperta nella cittadina costiera, essendo i Licordari
gioiellieri di generazione. Una mattinata triste in cui fino alle undici del
mattino il corpo del noto professore nicoterese è rimasto a terra, coperto da
un pietoso lenzuolo bianco. La procura di Vibo Valentia ne ha disposto
l’autopsia, che verrà effettuata oggi dal perito Katiusha Bisogni.
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