martedì 5 maggio 2015

Nicotera. Tragedia in Via Castello.



Nicotera. Una mattina pre-estiva, quella di ieri a Nicotera, funestata da un tragico fatto di sangue. Salvatore Licordari, 79 anni, insegnante in pensione, si è ucciso lanciandosi dal balcone della sua abitazione, sita nel centro storico. Ma prima di compiere il volo fatale, l’uomo ha tentato di assassinare la sorella Ines, 92enne, anch’essa professoressa in pensione, acciaccata da problemi motori. Non è chiaro cosa possa essere successo intorno alle sei del mattino in quell’abitazione di via Castello. Secondo una prima ricostruzione dei fatti Salvatore Licordari ha aggredito la sorella, che con lui condivideva l’appartamento, colpendola all’addome con dei fendenti e poi, credendola morta, si sarebbe gettato nel vuoto dal balcone, aiutandosi con una scala.
Il professore in pensione ha aspettato che la figlia uscisse di casa, poco prima delle sei, per recarsi a lavoro a Reggio. Poi, una volta rimasto solo con Ines, ha compiuto il drammatico gesto. Un’azione premeditata o un raptus di follia? Difficile stabilirlo. Quel che invece sembra accertato è che tra fratello e sorella ultimamente non scorresse buon sangue, e ciò a causa della presenza della badante in casa, che non sarebbe stata gradita da Ines. Probabilmente il professore, che si occupava anche della sorella non pienamente autosufficiente, viveva un periodo difficile. Aveva subito due interventi al cuore, che lo avevano molto provato anche sul piano psicologico. Ma, da quanto si appreso, Licordari non era depresso e non seguiva una cura farmacologica. Per questo il suo gesto è stato per i famigliari come un fulmine a ciel sereno. Benché ultimamente ci fossero attriti con Ines, niente lasciava presagire un simile epilogo. Uguale sconcerto ha colpito l’intera comunità nicoterese.
Erano circa le sei del mattino quando un passante, transitando con la sua automobile nella centralissima via Castello, si è accorto che c’era riverso a terra un uomo, tra il marciapiede e i sanpietrini della strada. L’automobilista ha chiamato immediatamente la Guardia medica, pensando inizialmente che l’uomo fosse stato colpito da un malore. I medici dell’h24, la dottoressa D’ambrosio e il dottor Puglisi, hanno potuto soltanto accertare la morte dell’uomo. Addentratisi nel palazzo, i sanitari hanno trovato, riversa in fondo alle scale, la professoressa Ines. La donna, dopo l’aggressione ha tentato di precipitarsi fuori per sfuggire alle furia assassina di un fratello che improvvisamente non riconosceva più e per chiedere aiuto. I soccorritori l’hanno trovata terrorizzata e dolorante, ma lucida e consapevole di essere miracolosamente scampata alla morte. L’anziana è stata trasportata in elisoccorso all’ospedale Iazzolino di Vibo, dove i medici hanno potuto prestarle i primi soccorsi ed accertare, nel contempo, che le sue condizioni non sono critiche. Ines non versa quindi in pericolo di vita; certo, nel suo viso corrucciato dagli anni è rimasto impresso il terrore, e non dimenticherà facilmente gli occhi pervasi da una luce indecifrabile di quell’amato fratello che in un attimo aveva perso il lume della ragione.
Giunti sul posto i carabinieri della locale stazione di Nicotera, guidati dal comandante Raffaele Castelli e i colleghi della Compagnia di Tropea coordinati dal capitano Francesco Manzone. A loro il compito di decifrare le dinamiche del fatto. Il sopralluogo degli uomini dell’Arma è durato fino a tarda mattinata.  Giunti sul luogo della tragedia anche i parenti dei protagonisti di questa tragica storia. Scuotevano increduli la testa, tra le lacrime, incapaci di dare senso a un dramma incomprensibile. Salvatore Licordari per molti anni è stato insegnante di educazione fisica al Liceo Classico di Nicotera. Inoltre, per un lungo periodo aveva gestito, insieme alla sorella, una gioielleria nel centro storico di Nicotera. La prima in assoluto che è stata aperta nella cittadina costiera, essendo i Licordari gioiellieri di generazione. Una mattinata triste in cui fino alle undici del mattino il corpo del noto professore nicoterese è rimasto a terra, coperto da un pietoso lenzuolo bianco. La procura di Vibo Valentia ne ha disposto l’autopsia, che verrà effettuata oggi dal perito Katiusha Bisogni.

Nessun commento:

Posta un commento