Nicotera.
La
riqualificazione del lungomare di Nicotera dovrebbe prevedere un impiego di
risorse economiche consistente, viste le condizioni in cui versa. Tuttavia si
potrebbe dare un po’ di decoro al lungo percorso che costeggia la spiaggia con
piccole iniziative nemmeno poi tanto costose. Oltre ad essere ripulito dalla
vegetazione selvaggia, il lungomare meriterebbe degli interventi anche sul quel
filare di lampioni che, specie nei pressi del fosso San Giovanni, poco prima
del camping Sayonara, è completamente rovinato. Come si può vedere dalle foto,
sono sbilenchi, presumibilmente per effetto del vento sferzante che soffia dal
mare. Alcuni di essi hanno una sola lanterna. A vederli di fronte, in fila,
danno all’osservatore un’immagine plastica di tanti giganti di ferro dal passo
incerto pronti a perdere definitivamente l’equilibrio e finire al suolo, vinti
dal peso di un’incuria decennale.
Se il decoro e l’estetica
hanno una loro importaza nell’attrarre turisti, allora possiamo dire che il
triste filare di lampioni fatiscenti non è certamente un bel colpo d’occhio. Ma
ad essere compromessa è anche la scarsa visibilità dell’area, poiché alcuni di
essi hanno perso la loro funzione originaria di illuminare il percorso. Ma
quello dell’illuminazione è sempre stato un problema mai risolto nella frazione
marittima. Vi sono infatti delle zone poco e malamente illuminate. Del percorso
di cui ci stiamo occupando oggi, i lampioni non sono ormai che delle muta
vestigia, un tributo all’incuria imperante cui non vengono posti in essere
interventi risolutivi. Il lungomare sembra essere illuminato fino ad un certo
punto, poi la sera cala un’atmosfera noir, in cui la strada gode di una certa
illuminazione nelle notti di luna crescente e luna piena.
Eppure, la cifra per risistemarli
non dovrebbe essere eccessiva. Sicuramente molto meno di quanto si è speso per
opere in cemento che più che abbellire hanno deturpato aree dal notevole
interesse naturalistico.
Nicotera Marina è ricca
di grandi risorse: le connaturate bellezze potrebbero attrarre quel genere di
turismo caratterizzato dal desiderio di riscoperta della natura: la pineta, la
scogliera, il selvatico percorso della “Gnuni”, spesso attraversato a piedi da
intrepidi turisti che da Nicotera superiore raggiungono la sottostante Marina,
sono delle aree che meriterebbero cure massicce. Invece vengono abbandonate a
se stesse, e non si riesce a vedere in esse l’immenso potenziale di bellezza e
di fascino, né l’interesse che potrebbe suscitare un certo ramo dell’industria
turistica, ma tutto invece è lasciato all’abbandono. Di tanto in tanto,
l’amministrazione in carica, guidata da Franco Pagano, annuncia importanti
novità in tema di riqualificazione della Marina. Agli annunci, però seguono
pochi fatti concreti. Ad esempio che ne è stato del famoso “restyling” della
pineta, ribadito dall’assessore Federico Polito, in innumerevoli occasioni ?
Per il momento nulla si sa, e si spera che tutto rimanga così com’è se anche
l’area della pineta deve assistere ad una nuova colata di cemento. Tra il
cemento e l’incuria è preferibile il male minore, e cioè, la seconda dei due.
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