giovedì 28 maggio 2015

Nicotera. I creditori bussano alle porte dell'ente: l'Undis chiede 233 mila euro, e presenta al tribunale decreto ingiuntivo.



Nicotera. I creditori bussano alle porte dell’ente. Ammonta a poco più di 233 mila euro la somma che la società Undis richiede all’ente. Per riscuotere quanto le spetterebbe, la ditta di raccolta rifiuti ha presentato, presso il Tribunale di Vibo, ricorso per decreto ingiuntivo contro il comune di Nicotera, il quale si è costituito in giudizio. Si tratta, nello specifico, secondo quanto riportato da una determina di tre giorni fa, di fatture emesse nel periodo temporale che va 3 settembre 2008 al 31 agosto 2013. Il periodo, dunque, che ha visto avvicendarsi l’amministrazione Reggio, la terna commissariale e l’attuale mandato di Franco Pagano. Secondo i conti fatti dall’ente, però, la cifra pretesa dall’Undis si ridurrebbe di circa cento mila euro: nella fattispecie per 109.576 euro si troverebbe copertura, per i rimanenti 123.978 non esiste alcuna copertura finanziaria o amministrativa. Emerge, inoltre, dalla lettura della determina che le fatture prive di copertura finanziaria riguardano, per lo più, il periodo temporale che va dal 2012 al 2013 e quindi a cavallo dell’ultima terna commissariale e l’amministrazione Pagano.
Nel caso in specie, dunque, i soldi da dare alla società per la raccolta rifiuti, a quanto pare, non sarebbero stati nemmeno messi in bilancio. Non del tutto almeno. La situazione, dunque, appare, dal punto di vista finanziario, sempre più critica. E se la Sogefil ha segnato l’inizio della parabola discendente, le cose poi non sono certo migliorate. Nell’ultimo consiglio comunale era all’ordine del giorno l’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2014. Il neo assessore al Bilancio Michele Melidoni ha ripetuto più o meno le stesse cose argomentate dai suoi colleghi in merito alla situazione finanziaria dell’ente: la questione Sogefil e poi i scarsi trasferimenti statali. Il problema, però, secondo il consigliere di opposizione Vincenzo Campisi, è anche un altro, e lo ha messo in evidenza: «nel corso del 2014, da gennaio a novembre, - ha osservato- si sono effettuate delle spese senza che il Consiglio avesse potuto approvare un bilancio di previsione. In questa sede di esame del conto consuntivo si doveva parlare di residui attivi e passivi, in modo dettagliato voce per voce, per circa 16 milioni di euro e per quanto attiene i residui attivi l’Ente non riesce ad incassare e dei residui passivi che l’Ente non riesce ad assolvere».
In teoria, dunque, il Comune, andrebbe avanti in forza dei residui attivi. Al netto dei soldi della Sogefil e delle anticipazioni di cassa ( ben tre in poco più di un anno), l’ente ha le finanze in attivo, ma è un’illusione ottica, in quanto i soldi dichiarati sono virtuali.


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