Nicotera.
I
creditori bussano alle porte dell’ente. Ammonta a poco più di 233 mila euro la
somma che la società Undis richiede all’ente. Per riscuotere quanto le spetterebbe,
la ditta di raccolta rifiuti ha presentato, presso il Tribunale di Vibo,
ricorso per decreto ingiuntivo contro il comune di Nicotera, il quale si è costituito
in giudizio. Si tratta, nello specifico, secondo quanto riportato da una
determina di tre giorni fa, di fatture emesse nel periodo temporale che va 3
settembre 2008 al 31 agosto 2013. Il periodo, dunque, che ha visto avvicendarsi
l’amministrazione Reggio, la terna commissariale e l’attuale mandato di Franco
Pagano. Secondo i conti fatti dall’ente, però, la cifra pretesa dall’Undis si
ridurrebbe di circa cento mila euro: nella fattispecie per 109.576 euro si troverebbe
copertura, per i rimanenti 123.978 non esiste alcuna copertura finanziaria o
amministrativa. Emerge, inoltre, dalla lettura della determina che le fatture
prive di copertura finanziaria riguardano, per lo più, il periodo temporale che
va dal 2012 al 2013 e quindi a cavallo dell’ultima terna commissariale e
l’amministrazione Pagano.
Nel caso in specie, dunque, i soldi
da dare alla società per la raccolta rifiuti, a quanto pare, non sarebbero
stati nemmeno messi in bilancio. Non del tutto almeno. La situazione, dunque,
appare, dal punto di vista finanziario, sempre più critica. E se la Sogefil ha
segnato l’inizio della parabola discendente, le cose poi non sono certo
migliorate. Nell’ultimo consiglio comunale era all’ordine del giorno l’approvazione
del rendiconto dell’esercizio finanziario 2014. Il neo assessore al Bilancio
Michele Melidoni ha ripetuto più o meno le stesse cose argomentate dai suoi colleghi
in merito alla situazione finanziaria dell’ente: la questione Sogefil e poi i
scarsi trasferimenti statali. Il problema, però, secondo il consigliere di
opposizione Vincenzo Campisi, è anche un altro, e lo ha messo in evidenza: «nel
corso del 2014, da gennaio a novembre, - ha osservato- si sono effettuate delle
spese senza che il Consiglio avesse potuto approvare un bilancio di previsione.
In questa sede di esame del conto consuntivo si doveva parlare di residui
attivi e passivi, in modo dettagliato voce per voce, per circa 16 milioni di
euro e per quanto attiene i residui attivi l’Ente non riesce ad incassare e dei
residui passivi che l’Ente non riesce ad assolvere».
In teoria, dunque, il Comune,
andrebbe avanti in forza dei residui attivi. Al netto dei soldi della Sogefil e
delle anticipazioni di cassa ( ben tre in poco più di un anno), l’ente ha le
finanze in attivo, ma è un’illusione ottica, in quanto i soldi dichiarati sono
virtuali.
Nessun commento:
Posta un commento