Nicotera.
Emergenza
idrica nella popolosa frazione Marina. Non si tratta di carenza, nel caso in
specie, ma della non potabilità dell’acqua. Così come stabilito da una
ordinanza firmata dal sindaco Franco Pagano, lo scorso settembre, l’acqua che sgorga
dai rubinetti delle case non è adatta al consumo umano in quanto, da analisi di
laboratorio, si è rilevata un’eccessiva presenza di manganese, un metallo che,
in dosi eccessive, cagiona gravi danni alla salute. Ma l’acqua del rubinetto è
bandita ovviamente anche per lavarsi i denti o per la cottura della pasta e la
pulizia delle verdure. E talvolta, nei periodi, piuttosto frequenti, in cui
l’importante risorsa arriva nelle case color fango, diviene difficile anche
farsi una doccia, mentre lavastoviglie e lavatrici subiscono danni, a volte
irreversibili. Colti da comprensibile esasperazione un gruppo di cittadini
hanno deciso di farsi portavoce del malcontento generale e di attivarsi per
portare a conoscenza degli organi competenti il grave disagio in cui versa
l’intera comunità. Un disservizio che è un vero e proprio attentato alla salute
pubblica, oltre che una spesa considerevole cui i cittadini devono farsi carico
per potersi approvvigionare autonomamente di acqua, dovendone acquistare a
vagonate al supermercato.
Una petizione, promossa
e portata a termine con successo dai militanti, sarà integrata alla
documentazione che essi si accingono a reperire. Hanno inoltre deciso di
effettuare una raccolta di fondi per poter effettuare delle analisi
chimiche e batteriologiche.
Altra mossa del
Comitato civico spontaneo è stata quella di indirizzare una lettera al sindaco
Franco Pagano per chiedere una fattiva presa di posizione in merito all’annosa
criticità. Ha poi preparato una istanza di accesso agli atti al Comune di
Nicotera, per entrare in possesso dell’informativa ambientale. Stessa istanza è
stata inviata ai due enti preposti per la problematica in oggetto, l’Autorità
di bacino e il Dipartimento per l’Ambiente. Si richiedono atti,
documenti, comunicazioni esistenti in merito alle precauzioni adottate per la
risoluzione della criticità in essere; le analisi chimico-fisiche e
batteriologiche che hanno motivato le ordinanze di divieto d’uso umano;
la
documentazione attestante lo stato di usura e la qualità della rete idrica; l’attività
di studio geologico del territorio comunale, con riferimento alla fattibilità
delle opere di captazione; le azioni, anche giudiziarie,
intraprese nei riguardi della società che gestisce il servizio reso alla
cittadinanza. Il gruppo civico chiede inoltre se vi siano dei
provvedimenti
in merito alla restituzione dei canoni pagati per il servizio, reso in forma
limitata, durante i periodi in cui l’acqua non è utilizzabile per il consumo
umano.
Nei prossimi giorni è
prevista una trasferta a Vibo Valentia. Qui, gli attivisti protocolleranno le
istanze di informativa ambientale, e la lettera da essi inviata al sindaco di
Nicotera, presso l’ufficio Igiene dell’Azienda sanitaria provinciale, all’Arpacal
e in prefettura. Qui, richiederanno di essere ricevuti dal prefetto Giovanni
Bruno, al quale verrà consegnata la petizione.
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