sabato 9 maggio 2015

Nicotera Marina. Acqua contaminata e sporca di fango. Gravi disagi per i cittadini.



Nicotera. Emergenza idrica nella popolosa frazione Marina. Non si tratta di carenza, nel caso in specie, ma della non potabilità dell’acqua. Così come stabilito da una ordinanza firmata dal sindaco Franco Pagano, lo scorso settembre, l’acqua che sgorga dai rubinetti delle case non è adatta al consumo umano in quanto, da analisi di laboratorio, si è rilevata un’eccessiva presenza di manganese, un metallo che, in dosi eccessive, cagiona gravi danni alla salute. Ma l’acqua del rubinetto è bandita ovviamente anche per lavarsi i denti o per la cottura della pasta e la pulizia delle verdure. E talvolta, nei periodi, piuttosto frequenti, in cui l’importante risorsa arriva nelle case color fango, diviene difficile anche farsi una doccia, mentre lavastoviglie e lavatrici subiscono danni, a volte irreversibili. Colti da comprensibile esasperazione un gruppo di cittadini hanno deciso di farsi portavoce del malcontento generale e di attivarsi per portare a conoscenza degli organi competenti il grave disagio in cui versa l’intera comunità. Un disservizio che è un vero e proprio attentato alla salute pubblica, oltre che una spesa considerevole cui i cittadini devono farsi carico per potersi approvvigionare autonomamente di acqua, dovendone acquistare a vagonate al supermercato.
Una petizione, promossa e portata a termine con successo dai militanti, sarà integrata alla documentazione che essi si accingono a reperire. Hanno inoltre deciso di effettuare una raccolta di fondi per poter effettuare delle analisi chimiche e batteriologiche.
Altra mossa del Comitato civico spontaneo è stata quella di indirizzare una lettera al sindaco Franco Pagano per chiedere una fattiva presa di posizione in merito all’annosa criticità. Ha poi preparato una istanza di accesso agli atti al Comune di Nicotera, per entrare in possesso dell’informativa ambientale. Stessa istanza è stata inviata ai due enti preposti per la problematica in oggetto, l’Autorità di bacino e il Dipartimento per l’Ambiente. Si richiedono atti, documenti, comunicazioni esistenti in merito alle precauzioni adottate per la risoluzione della criticità in essere; le analisi chimico-fisiche e batteriologiche che hanno motivato le ordinanze di divieto d’uso umano; la documentazione attestante lo stato di usura e la qualità della rete idrica; l’attività di studio geologico del territorio comunale, con riferimento alla fattibilità delle opere di captazione; le azioni, anche giudiziarie, intraprese nei riguardi della società che gestisce il servizio reso alla cittadinanza. Il gruppo civico chiede inoltre se vi siano dei provvedimenti in merito alla restituzione dei canoni pagati per il servizio, reso in forma limitata, durante i periodi in cui l’acqua non è utilizzabile per il consumo umano.
Nei prossimi giorni è prevista una trasferta a Vibo Valentia. Qui, gli attivisti protocolleranno le istanze di informativa ambientale, e la lettera da essi inviata al sindaco di Nicotera, presso l’ufficio Igiene dell’Azienda sanitaria provinciale, all’Arpacal e in prefettura. Qui, richiederanno di essere ricevuti dal prefetto Giovanni Bruno, al quale verrà consegnata la petizione.

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