mercoledì 14 agosto 2013

Adunanza popolare: il mare sporco



Nicotera. Esposto numero 45. Una battaglia decennale per restituire alla cittadina costiera un mare pulito e invitante, quello che ormai da anni non è più. «E’ una battaglia di civiltà, che riguarda tutti,- ha detto Saccomanno, nel corso dell’assemblea popolare di martedì sera- è un disastro e una morte civile, su questo non devono esserci polemiche e contrapposizioni».
L’adunanza, organizzata dall’avvocato rosarnese, ha avuto come finalità quella di sensibilizzare la cittadinanza su una problematica di estrema importanza per il futuro dell’intero territorio, ma soprattutto di far capire alle persone che in questa battaglia i cittadini hanno un ruolo primario. Davanti a una piccola folla Saccomanno ha espresso, senza mezzi termini, la necessità di scovare le cause della “macchia” che quasi ogni giorno imbratta lo specchio d’acqua di fronte Nicotera Marina. Una condizione che sta mettendo in ginocchio l’economia della città, ma anche dell’intero territorio, nell’indifferenza di coloro i quali dovrebbero tutelarne gli interessi. «La nostra indignazione- ha dichiarato Saccomanno- è rivolta verso le istituzioni, verso il prefetto, verso la procura della Repubblica, l’assessore regionale, i ministeri interessati. Com’è possibile- ha detto Saccomanno ponendo un interrogativo che attende ancora delle risposte- che organi dello stato stiano in silenzio? O sono incapaci o sono collusi, perché sono loro che devono darci delle risposte, le istituzioni devono dirci il perché, e su questa battaglia che ci vogliamo misurare».
L’appuntamento è per tutti stamattina alle dieci, davanti alla prefettura. «Prefetto e procura sono gli unici due organi che possono intervenire immediatamente- ha aggiunto l’avvocato rosarnese- Giovedì mattina alle dieci occuperemo pacificamente la prefettura perché il prefetto è responsabile dell’ordine pubblico e dei fatti eccezionali che accadono, se la prefettura non dà risposte immediate e vere occuperemo la Procura».
I cittadini presenti hanno avuto tre minuti di tempo, scanditi da una clessidra, per fare il proprio intervento. Sdegno nelle parole di tutti. Presenti degli operatori turistici, dei cittadini, qualche turista. I tre consiglieri di minoranza: Brosio, Giofrè e Campisi.
Assente l’amministrazione comunale, che in più occasioni, attraverso la voce del sindaco Franco Pagano, ha ribadito che il mare non è inquinato.
Tuttavia, nel corso di martedì sera si è alzata la voce di una nuova dissidente in seno alla maggioranza. Trattasi dell’assessore alla cultura Pina Lapa, la quale ha preso la parola e, anche se ha tenuto a sottolineare di parlare non come amministratrice ma come cittadina, ha ammesso che «il mare non è pulito».
«La mia è una valutazione empirica- ha aggiunto Pina Lapa- perché anch’io ho dei bambini, vado al mare, e mi è capitato di fare marcia indietro e andare in piscina».
La lotta continua. Stamattina davanti alla prefettura. Poi si vedrà. Quel che certo è che c’è una parte della cittadinanza che non vuole rassegnarsi, nonostante le mille difficoltà che punteggiano questa battaglia contro un nemico che potremmo definire kafkiano, nel senso che è non è semplice da individuare: anni di rappresaglie e roventi polemiche non hanno portato al disvelamento dell’arcano, mentre contrapposizioni e scaramucce continue tra i cittadini e amministratori rende un po’ tutti simili ai galli di Renzo di manzoniana memoria: mentre si litiga si va inesorabilmente insieme verso il comune macello.
Intanto ieri marrina nuovo sopralluogo della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera sulle acque nicoteresi. Mentre la settimana scorsa delle ruspe in azione nei pressi del fosso San Giovanni hanno cercato di trovare dei tubi sospetti. Finora nulla di fatto. Il mistero continua.
Enza Dell’Acqua





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