Nicotera.
Esposto
numero 45. Una battaglia decennale per restituire alla cittadina costiera un
mare pulito e invitante, quello che ormai da anni non è più. «E’ una battaglia
di civiltà, che riguarda tutti,- ha detto Saccomanno, nel corso dell’assemblea popolare
di martedì sera- è un disastro e una morte civile, su questo non devono esserci
polemiche e contrapposizioni».
L’adunanza, organizzata
dall’avvocato rosarnese, ha avuto come finalità quella di sensibilizzare la
cittadinanza su una problematica di estrema importanza per il futuro
dell’intero territorio, ma soprattutto di far capire alle persone che in questa
battaglia i cittadini hanno un ruolo primario. Davanti a una piccola folla
Saccomanno ha espresso, senza mezzi termini, la necessità di scovare le cause
della “macchia” che quasi ogni giorno imbratta lo specchio d’acqua di fronte
Nicotera Marina. Una condizione che sta mettendo in ginocchio l’economia della
città, ma anche dell’intero territorio, nell’indifferenza di coloro i quali
dovrebbero tutelarne gli interessi. «La nostra indignazione- ha dichiarato
Saccomanno- è rivolta verso le istituzioni, verso il prefetto, verso la procura
della Repubblica, l’assessore regionale, i ministeri interessati. Com’è
possibile- ha detto Saccomanno ponendo un interrogativo che attende ancora
delle risposte- che organi dello stato stiano in silenzio? O sono incapaci o
sono collusi, perché sono loro che devono darci delle risposte, le istituzioni
devono dirci il perché, e su questa battaglia che ci vogliamo misurare».
L’appuntamento è per
tutti stamattina alle dieci, davanti alla prefettura. «Prefetto e procura sono
gli unici due organi che possono intervenire immediatamente- ha aggiunto
l’avvocato rosarnese- Giovedì mattina alle dieci occuperemo pacificamente la prefettura
perché il prefetto è responsabile dell’ordine pubblico e dei fatti eccezionali
che accadono, se la prefettura non dà risposte immediate e vere occuperemo la
Procura».
I cittadini presenti
hanno avuto tre minuti di tempo, scanditi da una clessidra, per fare il proprio
intervento. Sdegno nelle parole di tutti. Presenti degli operatori turistici,
dei cittadini, qualche turista. I tre consiglieri di minoranza: Brosio, Giofrè
e Campisi.
Assente
l’amministrazione comunale, che in più occasioni, attraverso la voce del
sindaco Franco Pagano, ha ribadito che il mare non è inquinato.
Tuttavia, nel corso di
martedì sera si è alzata la voce di una nuova dissidente in seno alla
maggioranza. Trattasi dell’assessore alla cultura Pina Lapa, la quale ha preso
la parola e, anche se ha tenuto a sottolineare di parlare non come
amministratrice ma come cittadina, ha ammesso che «il mare non è pulito».
«La mia è una
valutazione empirica- ha aggiunto Pina Lapa- perché anch’io ho dei bambini,
vado al mare, e mi è capitato di fare marcia indietro e andare in piscina».
La lotta continua.
Stamattina davanti alla prefettura. Poi si vedrà. Quel che certo è che c’è una
parte della cittadinanza che non vuole rassegnarsi, nonostante le mille
difficoltà che punteggiano questa battaglia contro un nemico che potremmo
definire kafkiano, nel senso che è non è semplice da individuare: anni di
rappresaglie e roventi polemiche non hanno portato al disvelamento dell’arcano,
mentre contrapposizioni e scaramucce continue tra i cittadini e amministratori
rende un po’ tutti simili ai galli di Renzo di manzoniana memoria: mentre si
litiga si va inesorabilmente insieme verso il comune macello.
Intanto ieri marrina
nuovo sopralluogo della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera sulle acque
nicoteresi. Mentre la settimana scorsa delle ruspe in azione nei pressi del
fosso San Giovanni hanno cercato di trovare dei tubi sospetti. Finora nulla di
fatto. Il mistero continua.
Enza Dell’Acqua
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