Nicotera.
Aria
di grande rinnovamento a Palazzo Convento. Come per le grandi pulizie stagionali,
pare che ci sia in atto quello che gli inglesi chiamano “space cleaning”, la
“pulizia dello spazio”, che ha la finalità di alleggerire l’ambiente di tutto
ciò che è di troppo.
E sembrerebbe che il
sindaco Franco Pagano stia pensando di effettuare significativi cambiamenti, di
«eliminare i corpi estranei» in seno alla maggioranza, «spuntando» cioè quegli
elementi che non sono mai riusciti ad amalgamarsi bene con la compagine di
governo e con lo spirito del “Patto della legalità”, gruppo politico cui fa capo
Franco Pagano. Questo è ciò che trapela da fonti molto ben informate di Palazzo
Convento. D’altronde, che la
maggioranza si stia incamminando verso un nuovo percorso della sua storia è
confermato dalla scelta del primo cittadino di aderire al Pd, di ispirazione
renziana.
Per ciò che concerne invece l’«espulsione» di
un elemento della giunta (eufemisticamente definita “rimodulazione delle deleghe”),
era questa un’eventualità già annunciata dal sindaco, e finora, causa altre
incombenze non di poco conto, sempre rimandata. Ma adesso, riferiscono sempre
le gole profonde di Palazzo Convento, l’ora è vicina.
Il rimpasto sembrava, a
parere del sindaco, un atto inderogabile volto a ridare nuovo vigore
all’esecutivo. «La maggioranza cui ho l’onore di presiedere è forte e compatta»
ha rassicurato Pagano, in questi ultimi giorni.
E proprio il desiderio e la necessità di tutelare la compattezza di tale
maggioranza rende improrogabile la defenestrazione di quel «corpo estraneo» che
adesso tutti, fuori e dentro le mura di Palazzo Convento, si chiedono chi possa
essere.
Chi sarà dunque radiato? Chi ha più
nominations e rischia di fare le valigie e chiudere qui la sua avventura a
Palazzo Convento? Chi rischia la poltrona e chi invece può dormire sonni
tranquilli. Sarà forse eliminato Melidoni? Conosciuto per avere divina facoltà
di dare o togliere la parola, seduto sul suo trono di presidente del consiglio,
come un imperturbabile Budda con la kefiah? Sarà invece il mite Cavallaro? O il
saggio e diplomatico Marasco? Oppure la scelta potrebbe cadere sul silente
Mollese, sempre assorto nei suoi pensieri? Oppure, più verosimilmente, potrebbe
fare i bagagli Dimasi il dissidente, che più di una volta si è lasciato andare
ad esternazioni poco gradite a Franco Pagano? Potrebbe, ma il suo
ringalluzzimento delle ultime ore, lascerebbe presagire il contrario.
In realtà, e sono sempre
gli informatissimi che ruotano intorno alla corte di Franco Pagano a riferirlo,
il corpo estraneo in questione è Pina Lapa, l’assessore alla cultura: essa dovrebbe
a breve essere deposta dal suo incarico. Pagano non solo le toglierà
l’assessorato, ma la inviterà gentilmente a guadagnare la porta d’uscita. La
motivazione è semplice: la Lapa non è si sarebbe mai integrata con la giunta,
si sarebbe, per l’appunto, sempre comportata da «corpo estraneo», simpatizzando
con le varie associazioni cittadine, che potrebbero essere animate da intenti
politici; non sintonizzandosi sulla stessa frequenza della compagine guidata da
Pagano; percorrendo sentieri lontani dalla filosofia che anima
l’amministrazione.
Prova eclatante delle
tensioni che vibravano dolenti al di sotto delle apparenze è la famosa lettera
che l’assessore alla cultura redasse la scorsa primavera e che inviò non solo
al sindaco e alla maggioranza, ma anche all’opposizione, la quale prese la
palla al balzo per rivolgere ad un amareggiato sindaco strigliate e filippiche
sul suo operato.
Una missiva, quella
della Lapa, traboccante di malcontento e di denuncia per il modus operandi
della giunta. Secondo l’assessore l’amministrazione non aveva realizzato nulla
delle varie promesse fatte agli elettori, e questa inadempienza le cagionava
grande turbamento. Pina Lapa denunciava inoltre l’incapacità di interagire con
il sindaco, una sorta di incomunicabilità che l’aveva chiusa in un
insopportabile isolamento.
Dopo un lungo periodo
di tregua, Pagano riapre la questione Lapa, ma a questo punto, a quanto pare,
non sono ammessi tentennamenti, l’assessore alla cultura dovrà lasciare Palazzo
Convento. Ma cosa avrà scatenato il rintuzzarsi dei fuochi dell’ira? Due eventi
sono degni nota. Il primo risale a una settimana fa. Giacomo Saccomanno
organizza un incontro in piazza, a Nicotera Superiore, question time: il mare
sporco. La Lapa, unico elemento della maggioranza presente, prende la parola e
dichiara che il mare «è davvero sporco», benché Franco Pagano avesse invece affermato
il contrario, giungendo ad invitare la stampa a non veicolare allarmismi. Altra
circostanza: giovedì 8 agosto, consiglio comunale straordinario, si parla della
delicata questione del QTRP (quadro territoriale regionale paesaggistico): la
Lapa si schiera con la minoranza, che aveva chiesto, senza che la proposta
trovasse accoglimento, di posticipare l’approvazione dell’importante documento.
Forse queste due
situazioni non sono state determinanti ai fini della scelta di Pagano. Quel che
è certo è che presto Pina Lapa dovrà abbandonare la poltrona di amministratore.
L’assessorato ala cultura sarà assunto ad interim dal sindaco.
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