giovedì 29 agosto 2013

Degrado a Preitoni









Nicotera. Preitoni è una frazione di Nicotera, è sita alle pendici del monte Poro, e conta si e no 150 abitanti. Entrando in paese si ha la sensazione di percorrere uno di quei luoghi dimenticati da Dio, dove il degrado e l’incuria dominano incontrastati. Gli sforzi dei residenti per rendere la vita della comunità un po’ più vivibile, sembrano gesti titanici destinati a fallire di fronte alla realtà di una paesino che sta cadendo a pezzi. Pur avendo avuto negli ultimi tempi un vistoso impoverimento demografico, essa continua ad essere abitata da molte persone, in specie quegli irriducibili, emotivamente legati a un luogo al quale non sanno dire addio. Quello che adesso chiedono i preitonesi è di essere ascoltati e di poter mostrare a quanti non se ne siano accorti che il loro paese sta per essere inghiottito da un incuria divorante che fa sbriciolare, oltre che le case, anche la speranza e il diritto di vivere in modo dignitoso.
Eppure c’è un momento in cui qualcuno si accorge che Preitoni esiste, ed è durante il periodo elettorale. Magicamente allora, tutti i più svariati candidati si avvedono dell’esistenza della piccola Preitoni, una fucina nella quale è possibile pescare dei voti. Passate le elezioni, essa viene risucchiata dal dimenticatoio e con essa tutte le false promesse fatte ai suoi abitanti.
L’impianto elettrico pubblico Ci conduce in questo viaggio nel borgo ai piedi del Monte Poro, una piccola delegazione di cittadini, alla quale, nel corso del nostro reportage, si sono aggiunti altri abitanti, tutti indignati e desiderosi di denunciare lo stato di abbandono.
I cittadini mettono sul tappeto i tutti i problemi. Si comincia dall’impianto elettrico pubblico. Un impianto vecchio almeno di cinquant’anni, che non ha mai conosciuto nessuna forma di manutenzione. I lampioni si accendono un po’ intermittenza, a volte si a volte no, dipende dal caso. Può anche capitare che qualche sera il paese rimanga immerso nel buio. Il grave stato di fatiscenza del sistema elettrico comporta altresì dei gravi rischi per l’incolumità delle persone, perché i fili della luce sono spesso pendenti in mezzo alla strada, penzolando lungo i percorsi ad altezza uomo o sugli infissi delle case. Per questa ragione, alcuni cittadini hanno tentato di arginare il pericolo sollevando i fili dalla strada con un sistema di fortuna. «E’ da dieci anni che ci sentiamo dire che l’impianto pubblico sarà risistemato- ha dichiarato un componente delle delegazione- ma ancora nulla di fatto».
All’epoca dell’amministrazione Adilardi è stata vinta una gara di appalto, ma poi, come al solito, mancavano i soldi per cominciare i lavori. Al tema dell’impianto di pubblica illuminazione si collega quello della sicurezza. Molte persone anziane infatti, ha denunciato la delegazione, sono state visitate dai ladri. Alcune di esse per difendersi dagli assalti dei malviventi hanno messo le grate alle finestre. La mancanza di illuminazione pubblica favorisce l’azione dei predoni notturni .
Viabilità Anche per quanto riguarda la viabilità e le strade siamo a cinquant’anni fa, ovvero l’ultima volta in cui si è effettuata una manutenzione del manto stradale. Strade dissestate, costellate di buche. Ma le buche di Preitoni sembrano crateri. Durante le piogge burrascose queste voragini si riempiono d’acqua, creando dei pantani nei quali potrebbero saltellare allegramente le rane. E sempre a proposito di piogge, essendo il centro storico di Preitoni in pendenza, durante i temporali si formano dei fiumi che dirompono nella zona più pianeggiante; queste fiumane di acqua piovana nel centro storico del paese assumono dimensioni allarmanti, poiché non vi sono delle grate atte ad indebolire la portata delle acque.
La pulizia delle strade poi è una mansione che ormai da molto tempo attiene ai cittadini, poiché da queste parti i netturbini non passano mai.
Sistema idrico La questione dell’acqua che arriva nelle case dei preitonesi ha dei risvolti davvero impressionanti. Innanzitutto i cittadini ci ricordano che Preitoni non è allacciato al sistema di depurazione delle acque che arrivano nelle abitazioni, o, per essere più precisi, non è collegato al sistema di filtraggio che libera l’acqua dalle scorie. Dai rubinetti casalinghi sgorga spesso un acqua che somiglia al fango, e a volte è possibile rinvenire delle conchiglie, il che non lascia presagire niente di buono. Ci racconta un componente della delegazione di quella volta in cui in casa non arrivava acqua, smontando il rubinetto trovò dietro al retina di filtraggio un tappo di conchiglie.
Le tubature del sistema idrico sono obsolete, vecchissime, arrugginite e l’acqua che giunge nelle case Dio solo sa quanti batteri possa contenere. Eppure ai cittadini giungono salatissime bollette del servizio idrico integrato. Questi contribuenti, adempienti ma sconfortati, un bel giorno si sono recati al Comune e hanno denunciato all’amministratore di turno questo genere di situazione, la risposta aveva il sapore di una presa per i fondelli: «l’acqua è potabile», si sono sentiti rispondere. Naturalmente anche per la Sorical l’acqua è potabile. Eppure qualche cittadino non si è fidato, e si è fatto installare in casa propria un sistema di filtraggio. Costo: 3500 euro, oltre le spese della bolletta, ovviamente.
Sistema fognario Fatiscente, anch’esso. Preitoni, come altre frazioni nicoteresi, non è collettata, per cui i suoi scarichi defluiscono verso il mare. Anzi dapprima vanno a finire nei fossi demaniali, e da qui giungono nello specchio d’acqua di fronte la Marina. Ci sarebbero dei collegamenti predisposti per condurla alla condotta principale che porta a Gioia Tauro, ma allo stato dei fatti le acque reflue si gettano in una delle tante fiumane che solcano il territorio circostante.
Eternit Tema questo delicatissimo. Com’è ormai arcinoto il territorio nicoterese è pieno di amianto, e non solo sui tetti delle case. L’irresponsabilità di taluni spinge a buttare le pericolose laste di eternit nei luoghi più disparati, senza considerare quando il loro gesto costituisca un attentato alla salute pubblica.  A Preitoni la situazione appare ancora più inquietante.  Il paese infatti è strapieno di eternit, esso campeggia sui tetti di case rovinate che sono in procinto di crollare con tutta la loro copertura di veleno, pronta a sbriciolarsi. Vi sono inoltre quintalate di eternit presso le discariche abusive; lo si trova anche nei pressi del bidone della spazzatura vicino la chiesetta di Maria regina della Pace, motore pulsante della vita sociale preitonese; qui le automobili, transitando, le riducono in frantumi, con ogni probabilità le fibre di amianto si espandono nell’aria e il vento le trasporta in ogni dove. Si ricorda inoltre che nelle vicinanze vi è la tristemente famosa località Colantoni, trattasi di una discarica che per anni ha macinato di tutto, e continua a nascondere nel suo ventre veleni mortali.
«A Preitoni- denuncia la delegazione- quasi in ogni famiglia vi è un malato di cancro». Un agghiacciante realtà che testimonia come il menefreghismo delle istituzioni e l’irresponsabilità di certuni abbia condotto a un vero e proprio  dramma collettivo.
Case fatiscenti Anche questo problema merita un paragrafo a parte. Risale infatti a pochissimo tempo fa un incidente che poteva avere conseguenze drammatiche. Un cittadino infatti che si trovava nei pressi di una fontana posta in una piazzola del centro storico, è stato colpito da un pezzo di cornicione staccatosi da una vecchia casa in procinto di crollare da un momento all’altro. Il malcapitato è stato ferito al braccio. Prontamente da parte dei residenti la segnalazione al Comune e ai Vigili, per quello che è un crollo annunciato. Altre case stanno per avere dei cedimenti strutturali, sotto il peso del tempo e dell’incuria.
Conclusioni «Le istituzioni strappino Preitoni da questo destino di abbandono». Questa la richiesta dei cittadini preitonesi, perché essi esistono anche quando si chiudono le campagne elettorali.
Enza Dell’Acqua



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