giovedì 27 agosto 2015

Dieta mediterranea. La "Fondazione" non esiste. E la legge Grillo si è autoabrogata.



Nicotera. Dieta mediterranea. Forse il convegno di martedì sera, tenutosi a palazzo Convento, aiuterà a smorzare definitivamente le polemiche sulla questione della dieta mediterranea e sul presunto “scippo” di cui Nicotera e i nicoteresi sarebbero vittime.
La faccenda si è fatta sempre più incandescente, in un crescendo di polemiche, specie nelle ultime settimane. Martedì scorso la sala consiliare di palazzo Convento ha ospitato un’autorevole assise proprio per mettere un po’ di ordine in una questione intorno alla quale stanno fiorendo incontrastate tutta una serie di inesattezze.
Il convegno, che ha avuto per oggetto proprio la presentazione della legge Greco/Sergio, è stato fortemente voluto dal consigliere regionale Vincenzo Pasqua, affinchè essa fosse spiegata e illustrata a Nicotera e ai suoi abitanti, e ciò, in primis, per spirito di servizio nei confronti della sua terra natìa, ma anche per fugare il campo da ogni confusione o fraintendimento. Un parterre altamente referenziato ha così esposto alla città le grandi potenzialità di questa enorme risorsa, e delle sue ricadute economiche sul territorio, ma ci si è anche lungamente soffermati sulla proposta di legge, del suo stato ancora “in fieri”, delle modifiche che potranno essere apportate e soprattutto su una cosa, e cioè che la 54/2015 va a valorizzare Nicotera, orientandosi a dare risalto alla sua centralità nell’ambito di quel grande bene immateriale dell’umanità- i cui studi cominciarono proprio nella cittadina costiera.
Il nutrito tavolo dei relatori era composto da rappresentanti del mondo scientifico e della politica. Il dibattito ha visto gli interventi del professor Antonino De Lorenzo, uno dei più importanti studiosi di nutrizione e di dieta mediterranea; del dottor Felice Spingola, economista; il nutrizionista Daniele Basta e l’agronomo Giuseppe Perri. A spiegare la legge è intervenuto il suo firmatario, Orlandino Greco, ma è con l’intervento del consigliere Vincenzo Pasqua che si è potuto entrare nel vivo della questione e dipanare l’intricata matassa delle errate informazioni, circolate finora in merito alla vicenda.
La proposta dei legge Greco /Sergio non decentra o mortifica Nicotera, anzi rappresenta per essa il punto di partenza. Nicotera è, e rimane, la città della dieta mediterranea di riferimento. La nuova legge prevede che l’importante bene immateriale dell’umanità diventi un valore collettivo per tutta la Calabria, partendo proprio da un marchio che vede protagonista il nome della città. La sua centralità è dunque assicurata. Ma la polemica si è sviluppa soprattutto sull’affaire “Fondazione” che, secondo la legge Grillo del 2013, sarebbe dovuta sorgere a Nicotera, in quanto “comune elettivo” della dieta mediterranea. E qui la verità che è emersa renderebbe inutile ogni controversia e diatriba in merito, in quanto la fondazione sancita dalla legge Grillo non è che un fantasma. Un ente in house, uno di quelli che per decreto legge hanno le ore contate, che non esiste nell’anagrafe contabile della Regione, che non è censito. Dunque, stando così le cose, verrebbe da dire “tanto chiasso per nulla”, perché per la “fondazione” che non c’è non è mai stato stanziato il becco d’un quattrino, in questi due anni di vita. Nel 2014, quando era ancora in carica il governo Scopelliti, per essa non è stato preventivato alcun budget, né il comune di Nicotera, d’altro canto, si è presentato alla Regione per pretendere di accendere i riflettori sull’ente in house.
Un accordo si è comunque raggiunto: l’Odmir, l’osservatorio delle dieta mediterranea, potrà aver sede a Nicotera. E altre migliorie potranno essere accolte, tutte a beneficio del territorio.

domenica 23 agosto 2015

Dieta Mediterranea: Nicotera diserta il consiglio straordinario.



Nicotera. Questione dieta mediterranea. Il consiglio comunale di giovedì  ha fatto emergere alcuni aspetti che val la pena sottolineare.
Il caso è scoppiato lo scorso giugno quando è stata presentata una proposta di legge che rivedeva il carattere della 45/2013, firmata da Alfonsino Grillo. Tale proposta di legge, stilata dai consiglieri regionali Orlandino Greco e Sergio Franco, continua a vedere in Nicotera la sede naturale della dieta mediterranea, la novità sostanziale è che cancella la Fondazione e crea l’Odmir, cioè un osservatorio per il monitoraggio e la promozione dell’importante bene immateriale dell’umanità. Un comitato di esperti che, a titolo gratuito, si attiveranno nel proprio ruolo e la cui sede è il consiglio regionale.
La cosa però ha suscitato, tra gli addetti nicoteresi ai lavori, qualche perplessità. Uno dei primi a scendere in campo è stato Antonio Montuoro, presidente dell’Accademia della Dieta mediterranea, nonché cognato del consigliere Pino Brosio.
Questo l’antefatto. Gli eventi recenti vedono un consiglio straordinario, proprio sulla vexata quaestio, indetto immediatamente dal sindaco dopo il suggerimento giuntogli da Montuoro, come ha ammesso lo stesso nel corso di una intervista radiofonica. Pubblica assise ampiamente pubblicizzata in paese, tramite dei manifesti affissi un po’ ovunque. Ma tale capillare informazione non ha ottenuto i risultati sperati. Nel consiglio di giovedì, infatti, non c’erano nemmeno trenta persone. Segno chiaro e inequivocabile che i cittadini hanno preferito disertare un evento che, evidentemente, non incontrava, in questo preciso momento storico, la loro sensibilità. Un’estate difficile in cui mare inquinato e strade invase dalla spazzatura sono stati i veri, terribili, protagonisti; in cui la questione depurazione è balzata in primo piano, in cui la città era (ed è) sporca, spesso maleodorante, in cui l’acqua al manganese in Marina continua a sgorgare nelle case dei cittadini, nell’indifferenza generale. Ma, soprattutto, è doveroso sottolineare che nel consiglio sulla dieta mediterranea mancavano gli attori protagonisti di questa notevole risorsa, e cioè commercianti, operatori turistici, ristoratori, agricoltori. Insomma, tutto quel mondo produttivo che dovrebbe essere il vero motore dell’importante risorsa e opportunità.
A presenziare c’era invece la parentela dei consiglieri, oltre che delle sedie vuote, simbolo di quell’incomunicabilità tra Palazzo e cittadini che si fa sempre più notevole.
Forse il problema vero, non è che «la collettività non ha compreso bene il favore che noi abbiamo», come argomentato da Antonio Montuoro,  uno dei più vivaci apasionados in difesa della legge 45/2013,  durante il suo intervento. Anzi, si direbbe che la collettività abbia compreso benissimo che le priorità di Nicotera siano altre.
Due posizioni insomma, quella del consiglio e quella dei cittadini, che sembrano viaggiare in due direzioni ostinate e contrarie e che faticano ad incontrarsi.
In pratica, non si sono visti consigli straordinari per la questione mare o spazzatura. Il sindaco ha preferito indire un consiglio su una questione che poi è una “non questione”, e cioè :la legge Greco/Franco dello scorso 30 giugno non mette in discussione la centralità di Nicotera nell’ambito della dieta mediterranea. Sostituisce, semplicemente, la “Fondazione”, che dal 1° gennaio del 2015 ha di fatto sede a Nicotera, con l’Odmir.
Ritenere che la fondazione potrebbe essere una risorsa o un volano di sviluppo per il territorio non è un principio sbagliato,  tuttavia la questione della dieta mediterranea fino ad oggi è stata gestita in ristrettissime cerchie e intrecci familiari, come nelle più consolidate tradizioni di paese, che nulla hanno a che vedere con gli interessi di Nicotera, città economicamente allo sbando. 

sabato 22 agosto 2015

Svolta all'Arpacal: non garantisce più la salubrità del nostro mare. E allerta gli enti locali.



Nicotera. Sulla balneabilità del mare nicoterese arrivano dall’Arpacal dati di segno diverso, anzi, completamente opposto, rispetto a quelli diffusi questa estate dalla stessa agenzia per l’ambiente.
I prelievi sono stati effettuati il 12 di agosto. Angela Diano, direttrice del Dipartimento di Vibo Valentia dell’Agenzia regionale per l’Ambiente, in una nota diffusa ieri fa sapere che a «200 metri a destra fiume Mesima la qualità è scarsa con divieto di balneazione permanente; nel punto denominato “Valtur” la qualità è scarsa». «I primi risultati- si legge ancora nella nota- hanno evidenziato un’elevata carica batterica (30.000 cell/100 ml di Eschilichia e-Coli e 20.000 cell/100ml di enterococchi intestinali) e microalgale. E’ in corso l’identificazione del fitoplancton».
Un’estate infuocata, questa del 2015, e non solo per le temperature tropicali, ma anche per la questione mare sporco. Una gran brutta vicenda che ha messo in ginocchio l’intera economia di un territorio, che si basa proprio sul mare (pesca e turismo), oltre a costituire un potenziale rischio sanitario per i bagnanti. Caratterizzata da due differenti posizioni, che viaggiavano su binari diversi e opposti: quello dei cittadini che, attenendosi alle loro percezioni sensoriali, si trovavano di fronte ad un mare che diventava scuro, minaccioso, spesso solcato da inequivocabili strisce schiumose, e, sul fronte opposto, il mondo scientifico rappresentato dall’Arpacal, l’unica istituzione titolata a sentenziare se il mare è inquinato oppure no. Ebbene, per quest’ultima il mare è sempre stato balneabile, addirittura eccellente la qualità delle sue acque. A sostegno del volgo profano nicoterese è giunta la posizione del sindaco Franco Pagano, che ha presentato in Procura una denuncia contro ignoti per disastro ambientale. Una scelta rivoluzionaria quella del sindaco: sono lontani i tempi in cui il sindaco, di fronte alle proteste dei cittadini, si faceva scudo sbandierando i dati dell’Arpacal attestanti balneabilità.
Ma Pagano ha deciso di affiancarsi con cittadini, forse i confortanti dati Arpacal non sono bastati a renderlo tranquillo,  forse anche a causa del deciso inasprimento delle leggi in materia di reati ambientali. Ma ora le granitiche posizioni della nota agenzia di protezione dell’ambiente cominciano a scricchiolare e ciò in seguito ai controlli del 12 agosto che permettono di dire che le acque nei pressi del Mesima sono inquinate.  «Considerato quanto rilevato visivamente- afferma ancora la Diano- non si può escludere che, durante il corso di mareggiate e/o di eventi meteo rilevanti, le acque dell’area di foce possano interessare notevolmente le aree di balneazione con conseguente rischio sanitario. Gli Enti competenti sono stati informati e invitati ad adoperarsi con le adeguate misure di gestione per il risanamento dell’area». Vale dunque il “principio di precauzione”- come ampiamente sottolineato sulle pagine di questo giornale- che è stabilito dal diritto ambientale, in base a tale principio l’ente deputato a controllare la salubrità delle acque deve attenersi a un atteggiamento improntato a una condotta cautelativa.
Quella del 12, precisa ancora la nota, è stata un’attività di controllo straordinaria, disposta da Angela Diano. «I tecnici- continua la dirigente- hanno rilevato la presenza di pregresse opere di sbarramento presso la foce del fiume (Mesima), che causavano la formazione di vaste aree di acqua stagnante, con schiume consistenti sulla superficie e ai margini delle aree. L’interruzione in più punti dello sbarramento consentiva il libero deflusso delle acque che raggiungevano il litorale prospiciente la foce con interessamento delle acque marine. Veniva rilevata anche la presenza di rifiuti solidi nelle acque e lungo la strada che conduce alla spiaggia. Per valutare il potenziale rischio ambientale e sanitario sono stati così effettuati campionamenti nelle aree di acqua stagnante per le analisi chimiche, microbiologiche e tossicologiche». Dunque nessun facile allarmismo, né i cittadini sono visionari. Il mare nicoterese è inquinato, ora lo afferma anche il mondo scientifico, forse è l’inizio del cambiamento.

martedì 18 agosto 2015

Migranti 8. E' nata Blessing.



Si chiama Blessing, è nata ieri all’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia. Occhi scuri, pelle nera, è venuta al mondo nel Paese che ha ospitato i suoi genitori in fuga, quasi un anno fa.  Pesa 2 kili e 800 grammi, un dolce fagottino con tanta voglia di vivere, figlia di due persone in cerca di un domani migliore e figlia adottiva di tutti i briaticesi che ormai da anni convivono con gli ospiti arrivati dal mare. La sua mamma si chiama Mabel, adesso ha 19 anni, è sbarcata sulle coste calabresi il 16 settembre scorso. Insieme a lei altri 506 migranti, tra i quali anche il suo giovane compagno, suo coetaneo e compagno di scuola. Si, perché quando Mabel e il suo fidanzato hanno deciso di tentare il salto nel vuoto, abbandonando la loro terra, avevano da poco conseguito il diploma. Una scelta quasi obbligata, vista e considerata la totale mancanza di prospettive per il futuro offerte dalla Nigeria, loro patria. E poi insieme il viaggio della speranza. Quel lontano martedì di settembre sono giunti in Italia a bordo di un mercantile sporco e macilento, sebbene il nome, “Blue Esmerald”, evocasse un viaggio da sogno in un mare sconfinato e brillante. Era tarda sera. E le operazioni di riconoscimento sono durate tutta la notte. Il giorno dopo il trasferimento al “Costa bella” di Briatico, la struttura turistica da qualche anno convertita a centro di accoglienza per migranti.
Qui è iniziata la sua nuova vita. Mabel si è accorta di essere in dolce attesa a dicembre, nel periodo di Natale. Alla gioia della notizia di una nuova vita che si faceva strada, si sono aggiunte le preoccupazioni per l’incertezza del domani, tutt’altro che definito. Infatti, la domanda presentata per il riconoscimento dello status di rifugiato politico, non è stata accolta. Analoga sorte per la domanda del fidanzato di Mabel.
Ma, nonostante le paure e le insicurezze, è arrivata a infondere coraggio e rinnovata voglia di lottare la piccola Blessing, il cui nome, scelto dai genitori, non a caso significa “benedizione” , ma anche “ringraziamento”. E Blessing è un grazie infinito alla vita, al destino benevolo, alla vita salvata ai suoi genitori e al popolo che l’ha accolta, come propria figlia.
Domani Mabel con la sua piccola Blessing ritornerà al Costa bella. Il suo ricovero in ospedale è durato qualche giorno in più poiché la piccola è nata con taglio cesareo.
Blessing, inconsapevole portatrice di un messaggio di vittoria e della vita che trionfa sulle avversità, è attesa da ospiti e personale con trepidazione e affetto.
A Briatico le strutture adibite a centri di accoglienza sono due, oltre al già citato Costa bella , c’è il Torre Sant’Irene. Sono in tutto 300 gli immigrati, distribuiti nelle due strutture, che qui ricevono assistenza finché non avranno chiarito la loro posizione di fronte allo Stato italiano, se hanno cioè diritto oppure no al riconoscimento dello status di rifugiato politico. Ma mentre si svolge il disbrigo delle complesse pratiche, gli ospiti della struttura, grazie all’Associazione Monteleone Protezione Civile, di cui il presidente è Marco Talarico, possono accedere ad una serie di corsi di formazione, sia linguistica che professionale.
Infatti, in base a una convenzione sottoscritta dalla associazione con il CTP di Tropea, gli immigrati possono usufruire di corsi per imparare la lingua italiana, ma non solo. Sono anche previsti una serie di corsi professionali di piastrellista, cartongessista, conduttori di macchine agricole. Si lavora alacremente per dare un domani anche alla piccola Blessing.