Nicotera.
Questione
dieta mediterranea. Il consiglio comunale di giovedì ha fatto emergere alcuni aspetti che val la
pena sottolineare.
Il caso è scoppiato lo
scorso giugno quando è stata presentata una proposta di legge che rivedeva il
carattere della 45/2013, firmata da Alfonsino Grillo. Tale proposta di legge,
stilata dai consiglieri regionali Orlandino Greco e Sergio Franco, continua a
vedere in Nicotera la sede naturale della dieta mediterranea, la novità
sostanziale è che cancella la Fondazione e crea l’Odmir, cioè un osservatorio
per il monitoraggio e la promozione dell’importante bene immateriale
dell’umanità. Un comitato di esperti che, a titolo gratuito, si attiveranno nel
proprio ruolo e la cui sede è il consiglio regionale.
La cosa però ha suscitato,
tra gli addetti nicoteresi ai lavori, qualche perplessità. Uno dei primi a
scendere in campo è stato Antonio Montuoro, presidente dell’Accademia della
Dieta mediterranea, nonché cognato del consigliere Pino Brosio.
Questo l’antefatto. Gli
eventi recenti vedono un consiglio straordinario, proprio sulla vexata
quaestio, indetto immediatamente dal sindaco dopo il suggerimento giuntogli da
Montuoro, come ha ammesso lo stesso nel corso di una intervista radiofonica.
Pubblica assise ampiamente pubblicizzata in paese, tramite dei manifesti
affissi un po’ ovunque. Ma tale capillare informazione non ha ottenuto i
risultati sperati. Nel consiglio di giovedì, infatti, non c’erano nemmeno
trenta persone. Segno chiaro e inequivocabile che i cittadini hanno preferito
disertare un evento che, evidentemente, non incontrava, in questo preciso
momento storico, la loro sensibilità. Un’estate difficile in cui mare inquinato
e strade invase dalla spazzatura sono stati i veri, terribili, protagonisti; in
cui la questione depurazione è balzata in primo piano, in cui la città era (ed
è) sporca, spesso maleodorante, in cui l’acqua al manganese in Marina continua
a sgorgare nelle case dei cittadini, nell’indifferenza generale. Ma,
soprattutto, è doveroso sottolineare che nel consiglio sulla dieta mediterranea
mancavano gli attori protagonisti di questa notevole risorsa, e cioè
commercianti, operatori turistici, ristoratori, agricoltori. Insomma, tutto quel
mondo produttivo che dovrebbe essere il vero motore dell’importante risorsa e
opportunità.
A presenziare c’era
invece la parentela dei consiglieri, oltre che delle sedie vuote, simbolo di
quell’incomunicabilità tra Palazzo e cittadini che si fa sempre più notevole.
Forse il problema vero,
non è che «la collettività non ha compreso bene il favore che noi abbiamo»,
come argomentato da Antonio Montuoro,
uno dei più vivaci apasionados in difesa della legge 45/2013, durante il suo intervento. Anzi, si direbbe
che la collettività abbia compreso benissimo che le priorità di Nicotera siano
altre.
Due posizioni insomma,
quella del consiglio e quella dei cittadini, che sembrano viaggiare in due
direzioni ostinate e contrarie e che faticano ad incontrarsi.
In pratica, non si sono
visti consigli straordinari per la questione mare o spazzatura. Il sindaco ha
preferito indire un consiglio su una questione che poi è una “non questione”, e
cioè :la legge Greco/Franco dello scorso 30 giugno non mette in discussione la
centralità di Nicotera nell’ambito della dieta mediterranea. Sostituisce,
semplicemente, la “Fondazione”, che dal 1° gennaio del 2015 ha di fatto sede a
Nicotera, con l’Odmir.
Ritenere che la fondazione
potrebbe essere una risorsa o un volano di sviluppo per il territorio non è un
principio sbagliato, tuttavia la
questione della dieta mediterranea fino ad oggi è stata gestita in
ristrettissime cerchie e intrecci familiari, come nelle più consolidate
tradizioni di paese, che nulla hanno a che vedere con gli interessi di
Nicotera, città economicamente allo sbando.
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