sabato 8 agosto 2015

Mare 8: i dati di Goletta Verde e Legambiente.



Nicotera. E così ora tutte quelle foto scattate dai cittadini sulla spiaggia di Nicotera Marina e che hanno fatto da corredo ai nostri articoli di denuncia, tutte quelle foto, espressione di una situazione critica e allarmante, hanno adesso il crisma dell’ufficialità. Ad imprimerlo sono i risultati che Legambiente e Goletta Verde hanno diffuso sabato mattina nel corso di una conferenza stampa a Tropea e che dimostrano che i sospetti dei bagnanti erano più che fondati. La schiuma che aleggia sulle superfici delle acque, il loro colore innaturale, ora tutto ha un senso e un perché, che non è certo un perchè confortante e che è uguale agli altri anni. Prova conclamata che nulla si è fatto per migliore le condizioni di salute del nostro mare. Un quadro avvilente che denuncia una negligenza amministrativa che ha messo in ginocchio un intero territorio, sia sul piano ambientale che su quello economico. E così i rilievi fatti da Legambiente e Goletta Verde il 3 luglio scorso dimostrano che la spiaggia nicoterese, è inquinata. Alla foce del Britto e alla foce del Mesima i risultati delle analisi rivelano la presenza di enterococchi e di Eschilichia E-coli, una presenza di colonie che valicano i limiti di tollerabilità previsti dalle normative vigenti e rendono il mare nicoterese contaminato da batteri fecali, per dirlo in parole semplici, il mare è soggetto a scarichi fognari. Siamo ormai a metà luglio, non sarà semplice porre in essere degli interventi risolutivi. Il mare dovrebbe essere il pensiero cardine 365 giorni all’anno per gli amministratori, invece, stranamente si comincia a parlare della più grande risorsa del territorio soltanto da giugno in poi, quando, cioè, c’è ben poco da fare. E anche quest’anno il copione è stato pressoché uguale, nella cittadina costiera, a quello degli altri anni: arriva l’estate, arrivano i primi turisti, ma la città è impreparata, non sa e non può offrire un mare pulito, fruibile: le solite chiazze estive che lo imbrattano entrano in scena puntuali. Immediato esplode lo sdegno e la polemica. Tuttavia, mai come in questa rovente estate 2015, Nicotera ha risentito della sempiterna questione mare sporco, forse perché quest’anno si sono viste, più intense degli altri anni, inequivocabili fiumi marroni solcare l’azzurro del mare, farlo diventare melmoso e impraticabile, ogni giorno, tutti i giorni. Mai come quest’anno i bagnanti infuriati hanno abbondonato le spiagge, chiedendo indietro i soldi spesi per sdraio ed ombrellone ai gestori dei lidi; mai come quest’anno chi aveva fittato una casa in Marina, ha disdetto per il mese di agosto. Insomma, le ripercussioni sull’economia cittadina sono state gravissime, e a volte delle semplici immagini danno l’idea di un disastro privo di colpevoli e sono quelle, ad esempio, che ritraggono centinaia di sdraio vuote sulla spiaggia della Marina. Ombrelloni aperti, senza nessuno che vi si riparasse dal sole, allineati in fila davanti a un mare calmo come una tavola ma scuro come un lago melmoso. Solitari testimoni del dramma della Marina, dove a farne le spese non solo i gestori dei lidi, ma anche i pescatori, che faticano a vendere il pesce. E i reduci della Valtur si ritrovano a vivere, a distanza di sei anni (da quando cioè la nota struttura turistica ha chiuso i battenti), l’identica tragedia del lavoro che latita, spazzato via da quello che ha tutto l’aspetto di essere un fiume di fogna.
La volontà di reagire dei cittadini, di chiedere lumi su una situazione inconcepibile è diventata azione qualche giorno fa, quando si sono recati a chiedere spiegazioni agli amministratori: ma quel giorno Palazzo Convento era deserto, stanze vuote. Nessuno ad interloquire con essi.




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