Nicotera. E
così ora tutte quelle foto scattate dai cittadini sulla spiaggia di Nicotera
Marina e che hanno fatto da corredo ai nostri articoli di denuncia, tutte
quelle foto, espressione di una situazione critica e allarmante, hanno adesso
il crisma dell’ufficialità. Ad imprimerlo sono i risultati che Legambiente e
Goletta Verde hanno diffuso sabato mattina nel corso di una conferenza stampa a
Tropea e che dimostrano che i sospetti dei bagnanti erano più che fondati. La
schiuma che aleggia sulle superfici delle acque, il loro colore innaturale, ora
tutto ha un senso e un perché, che non è certo un perchè confortante e che è
uguale agli altri anni. Prova conclamata che nulla si è fatto per migliore le
condizioni di salute del nostro mare. Un quadro avvilente che denuncia una
negligenza amministrativa che ha messo in ginocchio un intero territorio, sia
sul piano ambientale che su quello economico. E così i rilievi fatti da
Legambiente e Goletta Verde il 3 luglio scorso dimostrano che la spiaggia
nicoterese, è inquinata. Alla foce del Britto e alla foce del Mesima i
risultati delle analisi rivelano la presenza di enterococchi e di Eschilichia
E-coli, una presenza di colonie che valicano i limiti di tollerabilità previsti
dalle normative vigenti e rendono il mare nicoterese contaminato da batteri
fecali, per dirlo in parole semplici, il mare è soggetto a scarichi fognari.
Siamo ormai a metà luglio, non sarà semplice porre in essere degli interventi
risolutivi. Il mare dovrebbe essere il pensiero cardine 365 giorni all’anno per
gli amministratori, invece, stranamente si comincia a parlare della più grande
risorsa del territorio soltanto da giugno in poi, quando, cioè, c’è ben poco da
fare. E anche quest’anno il copione è stato pressoché uguale, nella cittadina costiera,
a quello degli altri anni: arriva l’estate, arrivano i primi turisti, ma la
città è impreparata, non sa e non può offrire un mare pulito, fruibile: le solite
chiazze estive che lo imbrattano entrano in scena puntuali. Immediato esplode
lo sdegno e la polemica. Tuttavia, mai come in questa rovente estate 2015,
Nicotera ha risentito della sempiterna questione mare sporco, forse perché
quest’anno si sono viste, più intense degli altri anni, inequivocabili fiumi
marroni solcare l’azzurro del mare, farlo diventare melmoso e impraticabile,
ogni giorno, tutti i giorni. Mai come quest’anno i bagnanti infuriati hanno
abbondonato le spiagge, chiedendo indietro i soldi spesi per sdraio ed
ombrellone ai gestori dei lidi; mai come quest’anno chi aveva fittato una casa
in Marina, ha disdetto per il mese di agosto. Insomma, le ripercussioni
sull’economia cittadina sono state gravissime, e a volte delle semplici
immagini danno l’idea di un disastro privo di colpevoli e sono quelle, ad
esempio, che ritraggono centinaia di sdraio vuote sulla spiaggia della Marina.
Ombrelloni aperti, senza nessuno che vi si riparasse dal sole, allineati in
fila davanti a un mare calmo come una tavola ma scuro come un lago melmoso.
Solitari testimoni del dramma della Marina, dove a farne le spese non solo i
gestori dei lidi, ma anche i pescatori, che faticano a vendere il pesce. E i
reduci della Valtur si ritrovano a vivere, a distanza di sei anni (da quando
cioè la nota struttura turistica ha chiuso i battenti), l’identica tragedia del
lavoro che latita, spazzato via da quello che ha tutto l’aspetto di essere un
fiume di fogna.
La volontà di
reagire dei cittadini, di chiedere lumi su una situazione inconcepibile è
diventata azione qualche giorno fa, quando si sono recati a chiedere spiegazioni
agli amministratori: ma quel giorno Palazzo Convento era deserto, stanze vuote.
Nessuno ad interloquire con essi.
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