sabato 8 agosto 2015

Allarme sicurezza a Nicotera.



Nicotera. Dopo il rogo di giovedì mattina che ha distrutto quattro automobili, in via Nassirya, sull’asfalto rimangono impresse le sagome delle autovetture consumate dalle fiamme. Macchie che il tempo e le piogge lentamente forse faranno sparire. Ciò che non sparirà è il senso di insicurezza che attaglia la città, una sensazione che si acutizza quando si ripropongono episodi criminali di questo genere. Si attendono le conclusioni delle indagini avviate dai Carabinieri, si cerca di capire il senso di un gesto così gravemente intimidatorio a due passi dallo storico Palazzo Convento che ospita il municipio. Perplessità e paure si ripropongono a cadenza ritmata, e a segnare il tempo è la volontà criminale di malviventi che agiscono con grande disinvoltura, come se il territorio fosse terra di nessuno, terra di avventurieri che decidono come e quando seminare il terrore, come e quando agire, sentenziando il bello e il cattivo tempo. Un lavoro complesso quello dei Carabinieri, cui è affidata la sicurezza dei cittadini, vista anche la mancanza di un sistema di video sorveglianza. A questa notevole carenza si deve poi aggiungere la connaturata rassegnazione che spinge molti a vivere in simbiosi con eclatanti criticità. Una sfiducia e una stanchezza che è il segno più drammatico della disfatta di un territorio.  E i disservizi e le inadempienze amministrative, se anche non si configurano come atti delinquenziali, raccontano però di una malagestione della cosa pubblica che si scontra con le esigenze di ordine e trasparenza reclamata dalla cittadinanza. E così le strade invase dalla spazzatura, l’odore nauseabondo che si espande insistente per ogni dove, il proliferare di odiosi insetti, il mare ridotto a una cloaca, danno l’idea di  un territorio abbandonato a se stesso, in cui l’assenza delle istituzioni è palpabile. Un degrado che fa da contraltare alle bellezze naturali di una terra che continua a rimanere nell’ombra, benchè sia posta in una zona di confine tra due terre che costituiscono i protettorati di due famose consorterie mafiose.
L’amministrazione in carica risponde in genere alla criminalità indicendo consigli comunali in cui si celebra la condanna alla “criminalità impunita”; esalta la legalità indicendo pubbliche assisi in cui si celebra l’eroe antimafia, morto e divenuto suo malgrado un santino. Ma gesti concreti ancora nulla: il sindaco Franco Pagano non ha mai chiesto il potenziamento delle forze dell’ordine presenti in città, né che sia installato un sistema di videosorveglianza.

Nessun commento:

Posta un commento