Nicotera.
Sulla
balneabilità del mare nicoterese arrivano dall’Arpacal dati di segno diverso,
anzi, completamente opposto, rispetto a quelli diffusi questa estate dalla
stessa agenzia per l’ambiente.
I prelievi sono stati
effettuati il 12 di agosto. Angela Diano, direttrice del Dipartimento di Vibo
Valentia dell’Agenzia regionale per l’Ambiente, in una nota diffusa ieri fa
sapere che a «200 metri a destra fiume Mesima la qualità è scarsa con divieto
di balneazione permanente; nel punto denominato “Valtur” la qualità è scarsa».
«I primi risultati- si legge ancora nella nota- hanno evidenziato un’elevata
carica batterica (30.000 cell/100 ml di Eschilichia e-Coli e 20.000 cell/100ml
di enterococchi intestinali) e microalgale. E’ in corso l’identificazione del
fitoplancton».
Un’estate infuocata,
questa del 2015, e non solo per le temperature tropicali, ma anche per la
questione mare sporco. Una gran brutta vicenda che ha messo in ginocchio
l’intera economia di un territorio, che si basa proprio sul mare (pesca e
turismo), oltre a costituire un potenziale rischio sanitario per i bagnanti. Caratterizzata
da due differenti posizioni, che viaggiavano su binari diversi e opposti:
quello dei cittadini che, attenendosi alle loro percezioni sensoriali, si
trovavano di fronte ad un mare che diventava scuro, minaccioso, spesso solcato
da inequivocabili strisce schiumose, e, sul fronte opposto, il mondo
scientifico rappresentato dall’Arpacal, l’unica istituzione titolata a
sentenziare se il mare è inquinato oppure no. Ebbene, per quest’ultima il mare
è sempre stato balneabile, addirittura eccellente la qualità delle sue acque. A
sostegno del volgo profano nicoterese è giunta la posizione del sindaco Franco
Pagano, che ha presentato in Procura una denuncia contro ignoti per disastro
ambientale. Una scelta rivoluzionaria quella del sindaco: sono lontani i tempi
in cui il sindaco, di fronte alle proteste dei cittadini, si faceva scudo
sbandierando i dati dell’Arpacal attestanti balneabilità.
Ma Pagano ha deciso di
affiancarsi con cittadini, forse i confortanti dati Arpacal non sono bastati a
renderlo tranquillo, forse anche a causa
del deciso inasprimento delle leggi in materia di reati ambientali. Ma ora le
granitiche posizioni della nota agenzia di protezione dell’ambiente cominciano
a scricchiolare e ciò in seguito ai controlli del 12 agosto che permettono di
dire che le acque nei pressi del Mesima sono inquinate. «Considerato quanto rilevato visivamente-
afferma ancora la Diano- non si può escludere che, durante il corso di
mareggiate e/o di eventi meteo rilevanti, le acque dell’area di foce possano
interessare notevolmente le aree di balneazione con conseguente rischio
sanitario. Gli Enti competenti sono stati informati e invitati ad adoperarsi
con le adeguate misure di gestione per il risanamento dell’area». Vale dunque il “principio di precauzione”- come ampiamente
sottolineato sulle pagine di questo giornale- che è stabilito dal diritto
ambientale, in base a tale principio l’ente deputato a controllare la salubrità
delle acque deve attenersi a un atteggiamento improntato a una condotta
cautelativa.
Quella del 12, precisa ancora la nota, è stata un’attività
di controllo straordinaria, disposta da Angela Diano. «I tecnici- continua la
dirigente- hanno rilevato la presenza di pregresse opere di sbarramento presso
la foce del fiume (Mesima), che causavano la formazione di vaste aree di acqua
stagnante, con schiume consistenti sulla superficie e ai margini delle aree.
L’interruzione in più punti dello sbarramento consentiva il libero deflusso
delle acque che raggiungevano il litorale prospiciente la foce con
interessamento delle acque marine. Veniva rilevata anche la presenza di rifiuti
solidi nelle acque e lungo la strada che conduce alla spiaggia. Per valutare il
potenziale rischio ambientale e sanitario sono stati così effettuati
campionamenti nelle aree di acqua stagnante per le analisi chimiche,
microbiologiche e tossicologiche». Dunque nessun facile allarmismo, né i
cittadini sono visionari. Il mare nicoterese è inquinato, ora lo afferma anche
il mondo scientifico, forse è l’inizio del cambiamento.
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